Moto club Sebino, ecco le gare del fine settimana. La Valle Camonica si prepara ad Assolo fest e Endurox by night

Malegno – Grande appuntamento nel fine settimana per il Moto Club Sebino, con gli appuntamenti nella gare Junior e Senior ad Anghiari (Arezzo), mini enduro in Val San Martino e regolarità a Imperia. In attesa del Mondiale e della gare agli Assoluti, in programma nel prossimo fine settimana i piloti del Moto Club Sebino sono impegnati in tre competizioni.

Intanto il Moto Club Sebino sta preparando due eventi per fine primavera ed estate. Il primo è in programma dal 3 al 5 giugno con le gare in calendario sabato 4 giugno a Berzo Inferiore. La manifestazione è organizzata in collaborazione con l’associazione “Assolo” di Berzo. Una tre giorni speciale per gli appasionati dei motori.

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Invece dal 19 al 21 agosto a Capo di Ponte si terrà l’evento Endurox by night event con il quad (“L’enduro a contatto con il pubblico, elemento spettacolare per i piloti e lo stesso pubblico oltre ad uno scopo benefico”). Il presidente del Moto Club Sebino, Costante Bontempi, annuncia: “Sarà il clou degli eventi dell’estate in Valle Camonica, una manifestazione unica con evoluzioni, spettacolo, valida come gara regionale della classe Elite”.

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Adunata degli Alpini, oltre 300mila penne nere già ad Asti. L’arrivo Cimberle e Fanetti, la grande attesa della sfilata

Asti – Migliaia di penne nere hanno raggiunto Asti nelle notte e in mattinata e altre decine di migliaia sono in viaggio per raggiungere la città del Piemonte dove si tiene nel weekend l’89^ Adunata degli Alpini. Tra i gruppi più numerosi quelli del Bresciano e Valle Camonica, quindi le sezioni del Trentino e Valtellina. Tanti i ricordi e i racconti delle penne nere e Asti per due giorni sarà la loro capitale.

Intanto ieri sera la Bandiera di Guerra del 2° reggimento AlpAsti 10ini è arrivata in città, accolta dagli applausi commossi della gente che l’ha accompagnata fino in Piazza San Secondo, dove le sono stati resi gli onori.  La Bandiera di Guerra del 2° reggimento Alpini della Brigata Taurinense, decorata di una Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, una Medaglia d’Oro, quattro d’Argento ed una di Bronzo al Valor Militare, una Medaglia d’Argento di Benemerenza (per l’opera di soccorso in occasione del terremoto calabro-siculo del 1908) ed una Medaglia di Bronzo al Valor Civile (concessa per l’opera di salvataggio durante l’incendio di Beserzio del 1883) ha compiuto un giro della città piemontese. Il Generale Federico Bonato, comandante delle Truppe Alpine, ha sottolineato che l’Adunata fa parte della vita di ogni Alpino: “è un momento di grande festa nel segno dell’amicizia più sincera da trascorrere con persone che condividono gli stessi principi, abbracciano gli stessi valori e nutrono lo stesso forte spirito di Corpo”.

Nella prima giornata di apertura al pubblico i visitatori delle “Cittadella degli Alpini”, lo spazio all’interno di piazza Campo del Palio che le Truppe Alpine hanno allestito per presentare alla gente dell’Adunata mezzi, armi ed equipaggiamenti di ultima generazione, siano stati oltre 30mila tra cui tantissimi bambini entusiasti delle tante attrattive presenti.alpini in viaggio

 IL VIAGGIO EDOLO-ASTI 

Dario Cimberle di Moncalieri e Gianluigi Fanetti di Sonico, secondo il  programma, hanno raggiunto Asti. Erano partiti il 3 maggio da Edolo con prima tappa a Breno, quindi Pisogne, Sarnico, Monza, Vigevano, Mede e l’arrivo ad Asti. Il piemontese Dario Cimberle non è nuovo a camminate del genere e da diversi anni arriva a piedi, partendo dalla sua abitazione al raduno degli Alpini. Quest’anno il viaggio l’ha fatto in compagnia di Giangi Fanetti del gruppo alpini di Sonico, partendo da Edolo dove ha fatto la naja nel Battaglione Edolo. “Qui – aveva detto alla partenza Dario Cimberle – ho fatto il militare, ed ho bellissimi ricordi”. I due alpini partiti da Edolo da oggi si uniranno ai rispettivi gruppi in vista della sfilata di domani.

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Valsaviore, l’Unione dei Comuni convocata d’urgenza sull’adesione all’area interna “Media Valle Camonica”

Berzo Demo – I Consigli dei Comuni dell’Unione della Valsaviore sono stati convocati d’urgenza dal presidente Matteo Tonsi per lunedì 16 gennaio alle 20.30 alla casa della Cultura di via san Zenone a Berzo Demo, presso la sede operativa dell’Unione, per discutere e deliberare sull’”Adesione all’Area Interna “Media Valle Camonica” ed approvazione della bozza di convenzione tra i Comuni dell’area interna per la programmazione e l‘attuazione della strategia d’area comprensiva dellDarfoeBassaValleCamonicaa partecipazione a nuove gestioni associate comunali” che coinvolgerà i Comuni di Braone, Berzo Demo, Capo di Ponte, Cedegolo, Cerveno, Ceto, Cevo, Cimbergo, Losine, Ono San Pietro, Paspardo, Saviore dell’Adamello e Sellero.

A seguire, alle ore 21, è stata convocata l’Assemblea dell’Unione dei Comuni della Valsaviore, Ente capofila, che dovrà procedere alla delibera definitiva. Il programma dell’area interna ”Media Valle Camonica” prevede una convenzione tra i Comuni dell’area interna per la programmazione e l’attuazione della strategia d’area comprensiva della partecipazione a nuove gestioni associate trs municipi. Il piano dovrà essere presentato in Regione entro venerdì 20 maggio.

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Novità nel territorio Camuno-Sebino: ProBrixia all’Incubatore di Imprese per sostenere i processi di Internazionalizzazione

Cividate Camuno – ProBrixia presente all’Incubatore di Imprese per sostenere le imprese camune nei processi di Internazionalizzazione. Dalla collaborazione tra Incubatore di Imprese di Cividate e Camera di Commercio di Brescia parte la prima iniziativa per le aziende del territorio Camuno Sebino. Nella foto l’incontro con Giovanna Prandini e Massimo Ziletti, presidente e direttore di Pro Brixia – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia, e Fabio Bianchi, presidente dell’Incubatore di Imprese di Cividate Camuno.prandini ziletti bianchi

L’EVENTO E IL PROGETTO
Si è svolto giovedì presso la sede dell’Incubatore di Imprese di Cividate Camuno l’evento, organizzato dalla società di gestione dell’Incubatore di Imprese per offrire ad imprenditori e professionisti del territorio camuno sebino un quadro generali delle opportunità date dai mercati internazionali ed i relativi servizi e finanziamenti offerti per approcciare e gestire i mercati esteri dal titolo “Opportunità e Servizi per l’Internazionalizzazione delle Imprese Bresciane”; relatori Giovanna Prandini e Massimo Ziletti, presidente e direttore di Pro Brixia – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia torneranno in Valle Camonica insieme a Fabio Bianchi e Laura Franzoni, presidente e direttore di Impresa e Territorio scarl, società di gestione dell’Incubatore di Imprese di Cividate Camuno.

Presenti in sala numerosi imprenditori, professionisti e rappresentanti di istituti di credito ai quali con chiarezza e professionalità i vertici di ProBrixia hanno presentato i servizi e le opportunità messe in campo dalla stessa e dalla Camera di Commercio di Brescia per sostenere le Piccole Imprese Bresciane e quindi camune nei processi di internazionalizzazione. Formazione, fiere internazionali, ricerca partner, servizi follow up su misura, incoming con buyer esteri e servizi camerali per l’internazionalizzazione sono solo alcuni del prodotti che ProBrixia mette a disposizione della aziende integrandole con linee di finanziamento specifiche.

La presenza del Presidente e del Direttore di ProBrixia è segno evidente della vicinanza di questo importante organismo alle imprese e ai territorio ed oggi ancor più con il territorio camuno nel quale è riconfermata la presenza della sede di Breno della Camera di Commercio di Brescia e la presenza di servizi integrati con l’Incubatore di Imprese di Cividate Camuno.

Un momento importante” sottolinea il presidente Bianchi “perché oggi ancor più possiamo riconoscere la professionalità e la qualità dei servizi di ProBrixia e della Camera di Commercio di Brescia; l’incontro di oggi sancisce una collaborazione importante tra le nostre organizzazioni, una collaborazione che nei prossimi mesi vedrà la realizzazione di altri importanti iniziative”.

Soddisfazione espressa anche dal Presidente di ProBrixia la quale ha ribadito l’importanza di fare sistema per dare sostegno sempre maggiore alle imprese del territorio. Nei prossimi mesi quindi la collaborazione tra Incubatore di Imprese e Camera di Commercio di Brescia vedrà altri importanti progetti.

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Il Traforo del Mortirolo torna ad essere una priorità: sarà al centro di un incontro ad Aprica promosso da Confartigianato

Aprica – Sabato 21 maggio, nella sala Congressi del “Centro Direzionale” di Corso Roma 150 ad Aprica è in programma un incontro dedicato al progetto del traforo del Mortirolo, l’importante opera che collegherebbe la Valtellina con la Valle Camonica di cui si discute da anni e che in questi ultimi tempi, è tornata ad essere fra le priorità delle istituzioni locali e regionali. L’iniziativa è promossa da Confartigianato Imprese Sondrio e da Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia orientale.massetti

“Le infrastrutture – ha dichiarato il presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale Eugenio Massetti (foto) insieme al presidente di Confartigianato Imprese Sondrio Gionni Gritti – sono da sempre una delle condizioni indispensabili per lo sviluppo economico delle economie territoriali. La mobilità delle persone e delle merci conservano una forte priorità anche in un’epoca storica contrassegnata dalla virtualità dei rapporti e dalla digitalizzazione. Questo vale soprattutto per territori montani e con una forte vocazione turistica coma la Valtellina e la Valcamonica. Il Mortirolo ha assunto in questi anni una notorietà internazionale e le potenzialità per il sistema economico e imprenditoriale legate ad un traforo che unisca Valtellina e Valcamonica sono al centro di un dibattito da anni e oggi vi sono le condizioni per una riflessione nuova e diversa anche alla luce dei possibili futuri scenari dell’Europa. Nasce da queste considerazioni la volontà da parte di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale e di Confartigianato Imprese Sondrio di proporre un momento di riflessione attorno all’importante opera. Unire la Montagna, unire l’economia, unire l’Europa è il titolo che abbiamo scelto ispirandoci al principio secondo cui nel DNA artigiano l’unità non deve mai essere vissuta come una semplice sommatoria ma una virtuosa sinergia”.

I lavori della mattinata saranno aperti dal sindaco di Aprica Carla Cioccarelli e dai presidenti delle due associazioni promotrici Gionni Gritti ed Eugenio Massetti. Seguirà una tavola rotonda moderata da Giancarlo Maculotti (scrittore e studioso) con esponenti delle istituzioni locali e provinciali: Luca Della Bitta, presidente della Provincia di Sondrio, Pierluigi Mottinelli, presidente della Provincia di Brescia, Gianantonio Pini, presidente della Comunità Montana di Tirano, Franco Spada, sindaco di Tirano, Franco Bettoni, presidente Brebemi Spa e Alessandro Della Vedova, podestà di Poschiavo. Ai lavori hanno assicurato la propria presenza i senatori Mauro Del Barba e Jonni Crosio.

Le conclusioni saranno affidate a Ugo Parolo, sottosegretario ai rapporti con il Consiglio regionale, alle politiche per la Montagna, alla Macroregione Alpina (EUSALP), ai Quattro Motori per l’Europa e alla programmazione negoziata.

APPUNTAMENTO
Aprica, sabato 21 maggio 2016 – ore 10,30
Il Traforo del Mortirolo al centro di un incontro
“Unire la montagna, unire l’economia, unire l’Europa”

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“DAL LIBRO…AL TEATRO”

Il Museo della Resistenza di Valsaviore, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale  e la Parrocchia di Berzo Demo , organizza in occasione dell’anniversario dell’uccisione di Don  Giovan Battista Picelli , avvenuta a Zazza di Malonno il 20 Maggio 1944,   l’evento “Dal libro…al teatro“.

Locandina 20 maggio 2016

L’autore del libro “Versò il vino, spezzò il pane”  Dott. Giacomino Ricci , Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Cedegolo,  presenterà la vicenda  agli alunni e insegnanti delle classi terze delle Scuole Secondarie dell’I.C. di Cedegolo il giorno 20 Maggio dalle ore 09.00 presso la Scuola di Berzo Demo.

Pubblicato come secondo numero di “Quaderni dell’Eco”, supplemento al bollettino parrocchiale, il volume di Giacomino Ricci, insegnante, dirigente Scolastico e collaboratore di Radio Voce Camuna, racconta la vicenda della morte di Don Giovan Battista Picelli, prete giuseppino appena trentenne. cappellano della frazione malonnese di Zazza, caduto nel pomeriggio del 20 Maggio 1944 sotto i colpi di una banda di matrice nazifascista, che si era spacciata per fiancheggiatrice dei partigiani. Dopo aver ricostruito, con abbondanza di riferimenti anche logistici e geografici, le ultime ore di vita di don Battista, l’autore giunge alla conclusione che “padre Picelli non è stato colpito perchè scappava ma scappava perchè era stato colpito; fra le due cose c’è la stessa differenza che passa tra la debolezza e l’autodifesa”- Nella prima parte del volume, di 327 pagine, vi è la descrizione del contesto storico, in quella finale le interviste e l’appendice documentaria.

A seguire  alle ore 20.30,  presso la Chiesa Parrocchiale di Berzo Demo, verrà messa in scena la performance drammatica per lettore e coro “Zazza 20 maggio 1944 hanno ammazzato il prete”, ideata sempre da Giacomino Ricci, con la partecipazione  speciale del Coro Voci della Rocca, diretto dal maestro Piercarlo Gatti e l’emozionante voce narrante di Marco Ghizzardi.

 

 

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Valle Camonica: tra dimissioni e polemiche Breno esce dalla maggioranza degli enti comprensoriali e chiede un rinnovamento

Breno – Il Comune di Breno esce dalla maggioranza degli enti comprensoriali e chiede un rinnovamento nell’apparato dirigenziale per evitare il proliferare di centri di potere non sempre rivolti al bene comune in Valle Camonica.Comune Breno 1

L’Amministrazione porterà il suo supporto da una posizione esterna al gruppo di maggioranza, sostenendone l’operato solo se condiviso e non farà certo mancare le sue obiezioni. Ieri il sindaco Sandro Farisoglio e il capogruppo di maggioranza in Municipio Lino Giacomelli hanno inviato in Comunità Montana e al Bim un “documento per il rinnovamento del programma degli enti comprensoriali”, in cui si chiede di cambiare rotta, tornando a pensare un po’ di più alla politica “del giorno dopo” e ai problemi concreti della Valle, pur senza abbandonare le grandi progettualità.

Secondo il primo cittadino e il suo gruppo gli enti comprensoriali oggi sono impegnati a rincorrere la crisi del territorio senza dare risposte operative che possano creare investimenti privati e posti di lavoro. In questo senso, il documento programmatico pone invece sul piatto alcune proposte concrete attuabili nell’immediato, come la costituzione di un fondo di rotazione che faccia da volano per gli investimenti privati, evitando di sostenere soltanto l’agricoltura, benché importante, e investendo anche nel manifatturiero. E poi la semplificazione dei regolamenti, come quello della Vasp, che dovrebbe essere uno solo a livello valligiano, e la chiusura del consorzio della castagna, divenuto inutile, per proseguire nel processo di razionalizzazione avviato alcuni anni fa con la presidenza unica di Comunità montana e Bim, sostenuta anche dal Comune di Breno.farisoglio

La decisione di uscire dalla maggioranza degli enti comprensoriali è stata condivisa dal gruppo di maggioranza del Comune di Breno dopo diversi mesi di riflessione – spiega Farisoglio (nella foto a lato) –, tranne che dal vicesindaco Simona Ferrarini, che si è dimessa per questo dalle sue cariche, restando solo consigliere comunale. Ho chiesto al vicesindaco di adeguarsi alla decisione presa nel gruppo e di dimettersi dalle cariche in Comunità montana, proseguendo con l’ottimo lavoro portato avanti a Breno e per questo non accetto le sue dimissioni, confidando in un ripensamento”.

Breno ha poi scritto agli enti comprensoriali per confermare quali sono i delegati che oggi rappresentano il Comune e che sono titolati a esprimere la posizione dell’Amministrazione, condividendone appieno gli indirizzi: al Bim Francesco Moscardi e in Comunità Montana Sandro Farisoglio, ricordando inoltre che non faranno parte di alcun gruppo assembleare.

Tutto il gruppo non vuole più fare parte della maggioranza di Comunità e Bim – continua il sindaco –: il malessere c’è da tempo, tant’è vero che i due delegati che mi hanno preceduto in Comunità montana non hanno più voluto ricoprire la carica e amareggiati mi hanno ceduto il ruolo. Anche per questo desidero che tutti i componenti della mia maggioranza rispettino le regola di democrazia e condivisione che da sempre si è rivelata vincente”.

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Incontro con allevatori per l’assessore Fava: “Alta Valle Camonica si adegui a mercato”

Vezza d’Oglio – Tappa in Alta Valle Camonica dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, che ha incontrato agricoltori e cacciatori di Vezza d’Oglio (Brescia), Vione e Cerveno. Oltre all’assessore Fava erano presenti i consiglieri regionali Federico Lena e Fabio Fanetti, il sindaco di Vezza d’Oglio, Giovanmaria Rizzi, e gli allevatori dell’alta Valle, tra cui Andrea Bezzi, allevatore di Ponte di Legno.gianni fava

L’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava ha fatto il punto dell’andamento dell’agricoltura montana, con le iniziative per il settore che saranno sostenute dalla Regione Lombardia. Inoltre è stato fatto il punto sull’ambito di caccia dell’Alta Valle Camonica, con il comprensorio alpino di caccia.

“Non c’e’ alternativa alla trasformazione diretta, soprattutto da queste parti. L’errore che spesso si fa in montagna e’ che si aspettino risposte da Milano. Se ci son idee le finanziamo, il contrario non puo’ piu’ accadere. Le imprese agricole di montagna sono per livello dimensionale e contesto i soggetti piu’ fragili, ma il tema del latte tocca ormai tutta la regione”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava incontrando oggi i rappresentanti di una trentina di aziende agricole dell’Alta Val Camonica per un’analisi delle problematiche del settore in montagna.Vezza d'Oglio

All’incontro, molto partecipato, sono intervenuti anche i consiglieri regionali Fabio Fanetti e Federico Lena. In precedenza l’assessore aveva incontrato i rappresentanti del Comprensorio alpino di caccia Ca1 sui temi caldi del settore all’indomani del ritorno della delega in Regione a seguito del riassetto istituzionale delle Province.

PROSPETTIVE SE SI ASSECONDA LA DOMANDA
“Chi ragiona in termini tradizionali non intercetta neppure i benefici che potrebbe avere a livello di risorse. Prospettive ci sono se ci si mette in linea con la domanda – ha aggiunto Fava -. Che oggi vuol dire multifunzione, diversificazione dell’offerta di prodotti e servizi, necessari per stare ancora sul mercato. Se necessario riorganizzando la vendita con un caseificio: puo’ nascere anche su iniziativa pubblica, ma che parta in tempi rapidi. Il Psr lo consente, finanziando attivita’ di questo tipo fino al 50 per cento del totale”.Vezza d'Oglio 1

“Reggono le aziende che si sono strutturate producendo e vendendo allo stesso tempo, contando sulla trasformazione nel proprio territorio – ha ribadito l’assessore -. Un modello organizzativo deve partire dal fatto che qualcuno sappia trasformare il latte, e in tempi rapidi. Come Regione, oltre alle risorse del Psr possiamo pensare a un’ipotesi progettuale che si concretizzi anche con un accordo di programma, coinvolgendo anche l’Universita’ della montagna di Edolo”.

AGRICOLTURA E TURISMO DEVONO ANDARE A BRACCETTO
“Abbiamo circa dai 700 agli 800 bovini nel nostro comprensorio, solo a Vezza 650. Una forza molto elevata, ma le problematiche restano – ha spiegato Giovanmaria Giacomo Rizzi, sindaco di Vezza d’Oglio -. Ci sono aziende da rinnovare. Oggi una delle criticita’ maggiori e’ il prezzo del latte, ma sappiamo che e’ un problema per tutti. E all’agricoltura guardiamo anche come presidio per la tutela del territorio. Un vantaggio, anche dal punto di vista turistico, il valore dell’ambiente e’ unico. Serve un’agricoltura piu’ integrata col turismo, non si e’ riusciti a creare questo connubio. In passato avevamo cercato di far partire un caseificio per dare valore aggiunto alla filiera. Siamo consapevoli che ci sono forti criticita’: a oggi non abbiamo un progetto condiviso di rilancio dell’agricoltura”.

LE RICHIESTE DAL TERRITORIO
Gli allevatori chiedono soprattutto ‘un concreto snellimento della burocrazia, consapevoli che il livello dimensionale delle aziende in questi territori e’ determinante per la sopravvivenza’. E sono d’accordo che agricoltura e turismo debbano lavorare su obiettivi comuni.

Forte e’ anche la richiesta di tornare ad allevare razze autoctone, come e’ opportuno che sia rispetto a un intensivo che oggi non viene piu’ remunerato’. Come se ne esce, quindi? Fava ha ricordato che “e’ necessario sfruttare tutte le opportunita’ che hai e riorganizzarsi. Oggi per chi fa zootecnia la sola indennita’ compensativa non basta piu’, anche se e’ stata sostenuta e riarticolata, dividendo i criteri di riparto in base all’altitudine per differenziare. Se il biologico, oggi molto richiesto, non lo fa una valle di montagna chi dovrebbe farlo?”

SERVE CAMBIO DI MENTALITA’
“Bisogna adeguare anche il parco animali alle indicazioni europee in tema di risorse – ha ricordato Fava -: se fossi un allevatore con pochi capi e dimensioni limitate, andrei subito su razze in via di estinzione. In montagna ci si sta riorientando, una ‘original brown’ vale 400 euro l’anno di contributo pubblico, da qui al 2020. Col valore del latte di oggi non prenderai mai quei soldi.

Bisogna iniziare a guardare a queste modalita’, creare prodotti distintivi, che esistono, come il Silter. Peccato che il consumo, per il 93 per cento del totale, avvenga in provincia di Brescia. Il vantaggio allora e’ che il mondo fuori puo’ essere un potenziale cliente. Il valore del prodotto ce l’hai se lo promuovi, devi farlo conoscere, con le risorse della promozione. Occorre fare la promozione sui prodotti. Possiamo anche aumentare la produzione di Silter, ma se il consumo resta qui e’ uno sforzo inutile”.

Al termine dell’incontro con l’amministrazione locale, l’assessore Fava ha potuto visitare le aziende agricole Lorena Togni e Sergio Riva, a Vezza d’Oglio, e la cantina Zanetta, a Cerveno.

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Breno: riaperto nel pomeriggio il Passo Crocedomini. Ancora chiusi Mortirolo e Gavia

Breno – Aperto nel pomeriggio il Crocedomini. Con un’ordinanza della Provincia di Brescia è stata disposta la riapertura alla circolazione stradale del Passo Crocedomini da località Gaver al passo stesso in territorio del comune di Breno. All’appello della riapertura mancano ancora i seguenti passi alpini: San Marco che unisce Valle Brembana e Valtellina, Mortirolo, tra Valle Camonica e Valtellina, Gavia, tra Valle Camonica e Valfurva, e Passo Stelvio, tra Valtellina e Alto Adige. La riapertura avverrà entro fine mese per tutti i passi alpini. Mercoledì 18 maggio toccherà al passo San Marco.

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Berzo Demo, l’assessore regionale Terzi sull’ex Selca: “Giustizia è fatta, chi inquina deve pagare”

Berzo Demo – Il caso ex Selca tiene ancora banco. Il processo e il recente pronunciamento del Tar di Brescia stanno cambiando lo scenario sulla “terra dei fuochi” camuna. Adesso interviene l’assessore regionale, Claudia Terzi: “Sono molto soddisfatta, giustizia è fatta. Chi sbaglia e inquina deve pagare”. Cosi’ l’assessore  regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Terzi, commenta la sentenza del Tar di Brescia del 12 maggio che ha stabilito che gli amministratori Flavio Bettoni, Piergiorgio Bosio, Ettore Vacchima e il curatore fallimentare Giacomo Ducoli sono i responsabili dell’inquinamento della ex Selca di Berzo Demo e, come tali, dovranno provvedere alla bonifica del sito.

assessore claudia terzi

TONNELLATE DI VELENI

Nel sito camuno sono parcheggiate decine di migliaia di tonnellate di scorie contenenti fluoruri, cianuri e metalli pesanti altamente cancerogene.  Tutti e quattro, secondo i giudici, “hanno sottovalutato il rischio accettando che la situazione potesse progressivamente aggravarsi e finire fuori controllo”.

FARE IN FRETTA E BENE

“Anche i giudici hanno verificato che i soldi ci sono – aggiunge Terzi -. Come Regione Lombardia ci siamo subito attivati investendo oltre 200mila euro per la messa in sicurezza del sito”. “Ora – conclude l’assessore Terzi – bisogna fare in fretta e bene perché la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente non può più aspettare”.

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