I due ragazzi di Adro finiti in carcere per l’omicidio del tunisino 48enne Riadh Belkahala, non hanno potuto negare l’evidenza: sul cellulare della vittima i carabinieri hanno trovato un messaggio che dava appuntamento ai due ragazzi proprio quella sera e nelle riprese delle telecamere di sorveglianza, si vedono i due ragazzi camminare proprio nei pressi del luogo del delitto. Il caso però non è risolto del tutto: resta da capire se davvero abbia fatto tutto Manuel Rossi, come affermato al momento dell’arresto e confermato nell’interrogatorio di garanzia, dal 28enne di Adro oppure se la sua fidanzata 21enne Giulia Taesi, in un primo momento ai domiciliari poi finita in carcere, abbia avuto una parte attiva. A fare riflettere è il nuovo elemento emerso dall’autopsia: le coltellate che hanno martoriato il corpo del tunisino sono più di 80. Troppe per una persona sola. Il numero delle coltellate fa pensare anche ad un raptus di follia. Gli inquirenti stanno cercando di capire se ci sia stata premeditazione da parte dei due innamorati che con la vittima, pregiudicato e già conosciuta alle forze dell’ordine, avevano un debito di droga di 1000 per della marijuana. Il paese di Adro è incredulo per quanto accaduto: i due giovani, conosciuti perché lavoravano in un bar del paese, Durante l’interrogatorio di garanzia il 28enne ha affermato di aver ucciso per legittima difesa e di non averci più visto di fronte alle minacce del tunisino rivolte alla compagna. Il coltello da cucina, ovvero l’arma del delitto, secondo il giovane, lo aveva con sé la vittima che con l’arma avrebbe preteso la restituzione dei suoi soldi.
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Mafia cinese, probabilmente, ma non è da escludere quella dell’Est Europa o quella più «nostrana». Parte da qui il lavoro degli inquirenti nel cercare di risalire agli autori, dell’ impressionante, così si è presentato alle forze dell’ ordine, delitto di Zhijun Hu, giovane cinese di 23 anni titolare della sala slot «Las Vegas» ad Albano S. Alessandro. Il ragazzo era incaprettato, con mani e piedi legati dietro la schiena, la bocca coperta con il nastro adesivo e due fori sulla schiena e sul petto, all’altezza del cuore. Il corpo è stato trovato, riverso a terra, da una coppia a passeggio lungo un sentiero nei boschi di via Valle d’Albano, a poca distanza dall’area picnic che in questi fine settimana di bel tempo si popola di famiglie e bambini. Chi l’ha ucciso si trovava alle sue spalle. Due i colpi di pistola di grosso calibro da distanza ravvicinata, che lo hanno passato da parte a parte uscendo dal petto all’altezza del cuore. Mancavano pochi minuti alle 11 quando i due hanno chiamato il 112: sono intervenuti i soccorritori del 118 con un’automedica e la polizia locale dei Colli, ma una volta accertato l’ accaduto hanno immediatamente avvertito i carabinieri. I killer lo hanno portato a piedi fin lì, lasciando l’auto parcheggiata sull’asfalto di via Valle d’Albano per non lasciare tracce di pneumatici sullo sterrato. Dopo l’area picnic hanno superato il ponticello su un piccolo torrente, girato a destra e abbandonato il corpo dopo una ventina di metri. Dal primo esame è risultato che il cadavere era già rigido e la morte è stata fatta risalire a un massimo di 12 ore prima. Poche le tracce di sangue e nessun bossolo ritrovato dalla Scientifica, segno che il giovane è stato ucciso in un altro luogo e portato nel bosco successivamente. «È certamente l’opera di killer professionisti, almeno tre persone – spiegano gli investigatori – molto attenti a non lasciare tracce e non fare rumore». Nel complesso di via Cavour in cui si trova la sala slot ci sono le telecamere del supermercato Carrefour e quelle di altri negozi, ma gli assassini sono stati bene attenti a non essere ripresi. Nessuno ha visto o sentito nulla. Il sequestro lampo deve essere avvenuto poco dopo le 22, perché a quell’ora Hu stava chiudendo il locale.
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