Breno, conferita la cittadinanza onoraria all’Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli: la cerimonia

Breno – La Valle Camonica ha idealmente abbracciato l’Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli nella sua prima visita ufficiale a Breno e l’Amministrazione comunale – guidata da Sandro Farisoglio – ha […]

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Un inverno che stenta ad arrivare ❄️⛄️ #snow#pandagoestomountains#panda#freedom#home#pace#freddo#cold#adamelloski#passodeltonale#brescia#vallecamonica#winter#beautiful#destination#place#picoftheday#mountains#montagna#neve#ski#landscape_lovers#landscape#naturephotography#nature#inverno#love#trentino#season

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pubblicato da giuliapendino
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BOSCO IN FIAMME A MALONNO

Circa 250 ettari di bosco in fumo a Malonno in alta Valle Camonica, in seguito a quello che sembra essere un incendio doloso, appiccato contemporaneamente in due punti distanti 500 metri l’uno dall’altro. Dalle 17.30 di ieri sera, il bosco per il 70% ceduo e di conifere, sopra la frazione di Nazio nel territorio comunale di Malonno, brucia e le fiamme, vista l’assenza di pioggia, di neve e il sottobosco secco, continuano ad avanzare fino ad avvicinarsi all’abitato. Tra Malga Campello e Nazio Superiore, al lavoro ci sono decine di persone. Un centinaio di uomini dell’antincendio boschivo, diversi gruppi di protezione civile, il Gicom, i vigili del fuoco di Edolo, il Corpo Forestale dello Stato, tecnici e volontari del comune di Malonno coordinati dal sindaco Stefano Gelmi che in Municipio ieri sera ha allestito la sala operativa. Sul posto Giambattista Sangalli responsabile del settore foreste e bonifica montana della Comunità Montana di Valle Camonica. Al campo sportivo di Malonno il Gicom della CM con i suoi uomini sta coordinando le operazione di spostamento dei volontari e monitora l’incendio.  La zona è stata interdetta dai cc di Cedegolo per consentire l’arrivo dei mezzi soccorso e dei volontari e a ridosso del ponte  nella valle del Rio Nazio in località Pontivo, dove era stata realizzata una piazzola con vasca accumolo in pietra, un eleicottero di Eliwork sta pescando acqua da una vasca di accumulo mobile di 10 mila litri. Ad rendere più difficoltoso il lavoro dell’elicottero, il fumo che ricopre la zona interessata da pascoli, cascine e cascinali ma al momento non si registrano danni a persone o cose. Non pare essere soltanto una coincidenza il fatto che nel 2013, nella stessa zona, con le stesse modalità e nello stesso periodo, si verificò un fatto analogo: sempre con il calare della sera e il sopraggiungere del buio, un incendio doloso si propagò durante la notte del 16 dicembre.
Chi sta operando sul vasto incendio di Malonno pare non avere dubbi: si tratterebbe si un incendio doloso, vista la modalità (area ampia con due punti focali d’innesco a circa 500 metri di distanza l’uno dall’altro) e la localizzazione (la stessa zona dove venne appiccato un incendio nel 2013) , il periodo (16 dicembre l’uno, 12 dicembre l’altro). In questo periodo la zona è totalmente disabitata: gli alpeggi sono più in alto e le cascine ristrutturate si trovano più in basso, nella zona di Nazio alta. Ora si sta pensando anche di posizionare eventuali fototrappole. Alle 17.00 di questa domenica le operazioni da terra e dal cielo si sono dovute fermare per lo scadere delle effemeridi concesse alle attività di intervento: domani dalle 7.00 riprenderanno visto il propagarsi delle fiamme nella parte alta dei boschi e dei pascoli.

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TRE ELICOTTERI, UN CANADAIR, 80 VOLONTARI

Dalle 17.30 di ieri sera sui monti di Malonno stanno operando un’ottantina di volontari antincendio boschivo dei gruppi della media e alta Vallecamonica, coordinati dal Corpo Forestale dello Stato, con il Gicom della Comunità Montana, i vigili del fuoco di Edolo e le guardie volontarie ecologiche, la polizia locale e gli amministratori del Comune. Per l’intera giornata hanno operato tre elicotteri in servizio antincendio che hanno cercato di delimitare al massimo l’area di estensione dell’incendio, giudicato il più vasto in Vallecamonica dal 2001, su un’area di circa 200 ettari, molto impervia e ricca di bosco ceduo: dunque con un sottobosco particolarmente secco. Dal pomeriggio è entrato in azione anche un Canadair, ma alle 16.30 le effemeridi hanno imposto a tutti i volontari lo stop dell’intervento, così pure come ai velivoli. Intanto i Carabinieri di Cedegolo stanno raccogliendo elementi e testimonianze sull’accaduto che riveste notevole gravità dal punto di vista ambientale con un costo molto elevato legato alla macchina dei soccorsi.

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INCENDIO ANCHE A MONTECAMPIONE

Un altro incendio si è sviluppato nella notte in Valle camonica, a Montecampione, tra i prati a ridosso del versante camuno e quello della Valtrompia, sulla Colma del Marucolo, dove arrivano due seggiovie e gli impianti ma soprattutto ci sono tutti i ripetitori delle tele e radio comunicazioni. Sul posto i vigili del Fuoco di Darfo con varie squadre della protezione civile e i vigili del fuoco di Gardone Valtrompia saliti dai prati magri di Bovegno, Hanno lavorato da ieri sera alle 22.00 fino a questa mattina alle 05.00 per avere la meglio sulle fiamme. Anche in questo caso l’origine sarebbe dolosa, forse un mozzicone di sigaretta gettato nel bosco.

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57ENNE TRAVOLTO DA UN ALBERO

Si trova ricoverato in gravi condizioni, ma non sarebbe in pericolo di vita, Claudio Bertocchi, il 57enne di Peia, vittima dell’ incidente successo nella prima serata di sabato in una zona boschiva in località Cima Peia a poche decine di metri dalle ultime abitazioni, al di sotto della strada che sale verso Poiana. L’ uomo era intento nella risistemazione del terreno dove al suo interno trovano spazio alcune arnie. A pochi metri di distanza il figlio e un conoscente avevano assicurato un abete ad un cavo, ma la parte tagliata dell’albero è ruotata su se stessa staccandosi e , piombando addosso al 57enne che è rimasto schiacciato tra quest’ultima e un tronco già tagliato. Subito soccorso dal figlio, rimaneva in attesa con l’ amico dei soccorritori. Due ambulanze, l’automedica, i vigili del fuoco di Clusone e Gazzaniga, i carabinieri e il soccorso alpino di Clusone, così si presentava in prima serata il plotone dei soccorritori. Tanti, una volta appresa la notizia, hanno raggiunto la località, tra questi anche il sindaco Silvia Bosio. Una volta imbragato sulla barella spinale, veniva trasportato sulla strada, distante un centinaio di metri dal luogo dell’incidente, per poi essere trasferito all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo con un’ambulanza della Croce Verde di Colzate. «Conosco personalmente Bertocchi e la sua famiglia – spiega il primo cittadino – e ho parlato con la figlia subito accorsa. Bertocchi era cosciente ma ha riportato un grave trauma toracico. È stato portato d’urgenza in ospedale per sottoporlo a tutti gli esami e scongiurare la presenza di emorragie interne. Speriamo tutti che si riprenda presto». Per i rilievi dell’incidente sono intervenuti i militari della stazione di Gandino, che hanno raccolto le testimonianze del figlio e del conoscente presenti al momento dell’ accaduto.

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80 PUNTI PATENTE RITIRATI NELLA NOTTE

Ogni dieci persone fermate mentre erano alla guida questa notte, una è risultata sotto l’effetto dell’alcol e oltre i limiti stabiliti dalla legge. Ognuno di loro si è visto così ritirare 10 punti della patente. E’ l’esito dei controlli che nella notte tre pattuglie, della polizia stradale di Iseo, Boario e Chiari, hanno svolto sulle strade della provincia di Brescia, appostandosi nelle vicinanze di discoteche e dei locali più frequentati dai giovani. I controlli evidenziano come la pericolosa abitudine di bere in compagnia con gli amici, anche quando si deve guidare, appartiene indistintamente a tutte le fasce d’età. Tre persone risultate positive all’alcol test nella notte, avevano fra i 18 e i 22 anni, due fra i 23 e i 27 anni, una fra i 28 e i 21 anni e due hanno più di 32 anni. Erano tutti uomini, nessuna donna. In tutto gli agenti hanno fermato e controllate 104 veicoli. Delle 88 persone controllate e sottoposte al test dell’etilometro, le 8 che sono risultate positive non superavano comunque il tasso di 1,50 g/l e quindi non rischiano la sospensione della patente di guida da uno a due anni. Sono comunque stati fatti scendere dalla macchina ed è stato vietato loro di riprendere la guida. Hanno chiamato amici o parenti e si sono fatti riaccompagnare a casa, sani e salvi. I controlli della Polizia Stradale si svolgono quotidianamente sulle strade, con l’obiettivo di arginare il numero degli incidenti stradali. Negli ultimi tempi però il loro lavoro è diventato ancora più difficile poiché su Wathsapp o sui social network, sono stati creati dei gruppi in cui sempre più persone, centinaia, si comunicano fra di loro dove sono appostate le pattuglie, così da evitare di imbattersi nei controlli. In questo modo però, non fanno altro che mettere a rischio la vita della persone e la sicurezza pubblica, perché aiutano a farla franca chi guida sotto l’effetto di alcol e droga chi viaggia su un’auto rubata e chiunque abbia qualcosa da nascondere alle forze dell’ordine.

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