
pubblicato da balandersbirrificiocamuno
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A distanza di più di due mesi, rimangono ancora avvolte nel mistero, le circostanze della morte di Giuseppe Ghirardini e ancora non emergono novità, sulla scomparsa dal suo datore di lavoro, l’imprenditore di Marcheno Mario Bozzoli. Ciò che è sicuro, è che le due morti sono collegate. Come non è dato saperlo. Giuseppe Ghirardini nei boschi di Case di Viso, in Valle Camonica, fu trovato morto dopo alcuni giorni di ricerche avviate dopo la sua scomparsa, sei giorni dopo quella del suo titolare e proprio il giorno prima di essere riascoltato dai carabinieri. Ma la sua morte non è un suicidio – gridano i famigliari. Troppo forte la sua voglia di riabbracciare il figlio che non vedeva da anni a Natale. Troppo grande quel cilindretto di veleno trovato nel suo stomaco. Un altra capsula è stata trovata alcuni giorni fa sul luogo del ritrovamento del corpo. Da dove arriva quel veleno? Le risposte che mancano potrebbero arrivare dai nuovi accertamenti che sono stati fissati per lunedì nei laboratori dei Ris di Parma. Dopo gli accertamenti sull’esca al cianuro trovata nello stomaco dell’operaio, dopo le analisi sullavettura trovata parcheggiata a Ponte di Legno lungo la SS42, ora l’attenzione si sposta su una sostanza oleosa che sarebbe stata trovata sulle dita e sulle labbra dell’uomo, sul tappo della bottiglia di Gatorade recuperata vicino al cadavere e sui frammenti della seconda fiala al cianuro che avrebbe ingerito per togliersi la vita. Gli inquirenti non escludono infatti la pista che sembra quella più facile, ovvero che l’addetto ai forni della Bozzoli, quella sera del’8 ottobre quando Mario Bozzoli l’interno dell’azienda scompare, abbia visto qualcosa che non doveva vedere e quindi da qui la decisione di portarsi quel segreto nella tomba. Un segreto che potrebbe spiegare quella fumata anomala fuoriuscita dal forno dell’azienda quella sera. Una fumata fuori programma. L’ipotesi del suicidio però non convince le sorelle e l’ex moglie di Ghirardini che si sono affidate all’avvocato Marino Colosio che ha chiesto ulteriori accertamenti per trovare nell’auto, sulle maniglie o sul luogo del ritrovamento del corpo, eventuali tracce di una seconda persona. Nel frattempo all’interno della fonderia di Marcheno,sotto sequestro ormai da due mesi, continuano le indagini dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Entr Natale potrebbero finire le operazioni di setacciamento delle scorie prodotte dai forni della fonderia la sera della scomparsa di Mario Bozzoli e nei giorni successivi.
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Scene da film fra Adro e Palazzolo: un’auto in fuga, con a bordo 4 persone che scappano dai carabinieri. L’inseguimento con tanto di speronamento fra le due vetture finisce a piedi e alla fine, i militari riescono ad acciuffare due dei quattro uomini in fuga. Succede in Franciacorta. Protagonisti i carabinieri di Erbusco e della compagnia di Chiari. Un’auto rubata viene segnalata, inseguita e speronata. Due uomini riescono a fuggire. In manette finisce un 28enne albanese senza fissa dimora e fino a quel momento incesurato. Ora è stato condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, furto e ricettazione. A bordo della vettura 1500 euro in contanti, orologi e gioielli appena rubati in un’abitazione di Coccaglio oltre a numerosi arnesi da scasso.
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E’ Andrea Vanini, assessore al turismo del comune di Trescore Balneario, il neo eletto presidente del comitato “In Val Cavallina” progetto di valorizzazione turistica dedicato alle terre bagnate dal Cherio. La votazione è avvenuta nel corso dell’ assemblea generale tenutasi nella mattinata di sabato alla Casa del Pescatore a Monasterolo del Castello. Con voto unanime Vanini si appresta a guidare un comitato pubblico-privato costituito da diciotto Comuni dell’area, operatori turistico-commerciali, associazioni e proloco. Il tutto nasce sotto l’egida istituzionale del Consorzio Servizi Valcavallina ed il coordinamento operativo di Promoserio che ha seguito il percorso di sviluppo del progetto sin dall’esordio. L’ intento è quello di dare una governance turistica modificando la percezione del territorio molto bello ma evidentemente ancora sconosciuto e poco valorizzato creando giusti strumenti conoscitivi .
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Al sindaco di Pisogne Diego Invernici, un incarico di grande responsabilità durante l’evento The Floating Pears: quello di coordinare i trasporti. E’ una delle sfide maggiori, oltre a quella, naturalmente, di porre delle passerelle sul lago capaci di fare camminare sulle acque centinaia di persone. Al tavolo dei trasporti sono seduti l’Autorità di Bacino dei Laghi, Navigazione Lago Iseo, Trenord e la Provincia con l’Agenzia provinciale dei trasporti. L’obiettivo è garantire il trasporto pubblico su gomma, incrementando le corse degli autobus, su rotaia, incrementando le corse di Trenord e sull’acqua intensificando i battelli. Uno sforzo enorme richiesto a tutti i protagonisti del trasporto pubblico e anche a tutti i residenti del Sebino. L’obiettivo è garantire ai visitatori un modo facile e veloce per raggiungere il sebino. L’idea dell’artista bulgaro Chirsto, è quella di dare ai visitatori, la possibilità di camminare, possibilmente a piedi nudi, a contatto con la stoffa inumidita dalle acque del Sebino su passerelle che seguono con dolcezza, tempo permettendo, il moto ondulatorio delle onde e il movimento dell’acqua. Le passerelle sono ancorata al fondale e dal 18 giugno al 3 luglio 2016, collegheranno Sulzano a Monte Isola e all’Isola di San Paolo. Si prevede che circa 17.750 visitatori aperta potranno percorrere il tragitto di tre chilometri,aperto 24 ore su 24 e accessibile da qualunque lato a pelo d’acqua. Si tratta di un’opera unica al mondo e mai realizzata e gli occhi del mondo saranno quindi puntati sul lago d’Iseo. La cabina di regia si riunisce settimanalmente per mettere a punto il piano della sicurezza e del controllo del tempo, dei venti e delle correnti.
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