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Presepe fatto con materiale di scarto. Cartone, tappi e tanta fantasia…MERRY CHRISTMAS!!! 🎄♻🎨 #siavvicinailnatale #presepe #crearività #riciclo #aziendagricolascraleca #vallecamonica #italy

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11ENNE SALVATO A LOSINE

Oltre 600 ragazzi di 15 plessi scolastici da Sale Marasino a Ponte di Legno erano presenti a Losine questa mattina per disputare la selezione provinciale per i campionati regionali di atletica, specialità maratona, affidati alla sicura mane dell’Atletica Vallecamonica. Uno dei partecipanti, un ragazzo di 11 anni proveniente da Montisola, poco dopo al partenza fatta di scatto e con molta energia, si accascia al suolo e rimane privo di sensi. Gridano gli altri compagni e chiamano i soccorsi: a pochi metri di distanza c’è l’ambulanza di Camunia Soccorso che l’Atletica Vallecamonica ha voluto sul campo; c’è anche il medico di gara inviato dall’Ufficio scolastico provinciale. Il ragazzino è cianotico, non respira, non ha battito cardiaco: il primo soccorritore gli pratica immediatamente il massaggio cardiaco mentre la sua collega prepara il defibrillatore: dopo circa 50” il cuore riprende a battere. Quindi inizia la terapia urgente del caso, mentre da Brescia si leva in volo l’elicottero del 118 che trasporta il ragazzo al Civile dove giunge ormai fuori pericolo. Nel tragitto dal campo di gara ai piazzali della Riva Acciaio di Cerveno dove l’elicottero era atterrato l’ambulanza ha percorso strade impossibili, impattando contro i muretti a secco del tratturo percorso. Ma c’era una vita da salvare ad ogni costo: tempestività dell’intervento, competenza specifica, tanta preparazione, sangue freddo e organizzazione questa volta hanno aiutato a vincere la battaglia contro una morte sicura.

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TRE VITTIME DALLA MONTAGNA

Un piede in fallo, una pietra scivolosa o instabile e in pochi minuti ci si ritrova nel vuoto. Può capitare facilmente in montagna, nei sentieri più ripidi, quando si devono attraversare dirupi e canaloni. E’ successo domenica a Paspardo in località Colombè. A scivolare in un burrone e a perdere la vita era stato Giuseppe Moraschi, 52enne di Capriolo. A distanza di 48 ore, succede di nuovo. Ancora in Valle Camonica e ancora una volta, vittima un 50enne della Franciacorta. Paolo Beriola, 52 anni di Erbusco, questo martedì si trovava nei pressi di Cima Bacchetta nel territorio comunale di Lozio, verso la Val Baione, e stava rientrando da una lunga escursione in compagna dell’amico di camminate. Una giornata di festa che i due avevano deciso di trascorrere all’insegna dell’amore per la natura e per la montagna, la loro passione. La tragedia si è consumata a quota 2200 metri, nel mezzo di un ghiaione scosceso, sotto gli occhi dell’amico. Paolo Beriola è precipitato nel vuoto per circa 100 metri e ha battuto la testa. Sconvolto l’amico ha allertato il 118 giunto con l’eliambulanza. A bordo il tecnico del soccorso alpino. Allertate anche le squadre territoriali della Stazione di Breno della V Delegazione Bresciana, competenti per territorio.  L’équipe medica giunta sul posto ha constatato il decesso e la salma è stata recuperata e portata alla Camera mortuaria dell’ospedale di Esine, a disposizione dell’autorità giudiziaria. La montagna continua a fare vittime: è successo questo martedì anche in bassa Valtellina, a Castione Andevenno, nei pressi della cresta a Nord – Ovest del Monte Canale, a un’altitudine di circa 2300 metri, verso la Bocchetta di Arcoglio. Un escursionista di 67 anni di Casatenovo, che si trovava in compagnia di un amico, è scivolato mentre percorreva il sentiero in un tratto molto impervio, sul versante esposto a Sud ed è caduto per un centinaio di metri: è morto sul colpo. Sono stati invece portati in salvo i tre giovani che questo martedì erano rimasti bloccati su un dirupo in Valchiavenna. Erano usciti ieri per un’escursione con arrampicata in Val Bodengo quando si sono trovati in difficoltà e sono stati colti dall’oscurità. 

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IL SOCCORSO ALPINO CHIEDE ATTENZIONE

L’appello del Soccorso alpino è quello di prestare particolare attenzione ai tempi per il rientro, che vanno calcolati tenendo in considerazione l’ora del tramonto e anche il fatto che in questa stagione il buio cala in pochissimo tempo. Le valutazioni devono tenere in considerazione una serie di elementi, come le capacità fisiche individuali o del gruppo, le condizioni ambientali e meteorologiche, il grado di difficoltà del percorso e anche eventuali imprevisti. In questo periodo la neve in quota è scarsa ma il terreno può essere molto scivoloso e comportare rischi del tutto simili a quelli dati dalla presenza di ghiaccio. Le condizioni meteorologiche attuali, spesso con temperature sopra la media e l’assenza di precipitazioni, favoriscono la frequentazione della montagna ma questo non deve fare abbassare la guardia: è sempre indispensabile una corretta programmazione degli itinerari, con una buona conoscenza dei posti, dei sentieri e delle condizioni in cui si trovano. Il soccorso alpino si appresta a tracciare il bilancio di un anno, il 2015, davvero impegnativo: un anno ricco di cambiamenti anche in seguito alla riorganizzazione del sistema dell’emergenza e all’introduzione del numero unico europeo 112.  Durante il 2015 tutti i tecnici e gli operatori hanno seguito un preciso percorso, con approfondimenti e integrazioni: nei giorni scorsi, presso gli Spedali Civili di Brescia, il gruppo di tecnici di elisoccorso (TE) della V Delegazione Bresciana ha conseguito in particolare il completamento del retraining BLSD (Basic Life Suppurt Early Defibrillation), necessario per la rianimazione cardiopolmonare con uso di defibrillatore.

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SI E’ SPENTO L’OLIMPIONICO IGINO RIZZI

Si è spento serenamente e improvvisamente questa mattina nella sua casa di Piazzale Europa 34 a Ponte di Legno Igino Rizzi, 91 anni compiuti lo scorso 18 ottobre, uno degli uomini che hanno fatto grande la storia del salto con gli sci dal trampolino, ma anche lo sci alpino, la montagna, il Soccorso Alpino e gli Alpini di cui indossava con orgoglio il cappello riportato a casa dalla Russia. Poco fa aveva festeggiaot i 60 anni di matrimonio con la moglie Bruna: avevano avuto Cinzia e Nina e quindi i nipoti Ivan, Paolo e Jessika. Ivan e Paolo,. Come il nonno, hanno la stessa grande passione per la montagna, le scalate, i soccorsi in situazioni impossibili, con il cuore sempre negli occhi per dare senza chiedere. Igino era così: sereno, allegro, positivo, sorridente, ironico al punto giusto, coltivava le amicizie vere, quelle fatte di neve e rocce, di lunghe camminate e tanti silenzi nei ricordi di una lunga vita. Amava molto sciare e confrontarsi: le sfide erano sempre pulite, sportive, sincere, mai dure o rancorose, e terminavano con una bevuta in compagnia. Numerosi i successi sportivi come saltatore dal trampolino gigante, con la partecipazione alle Olimpiadi di St Moritz a 23 anni, quindi nel 1952 quando si era laureato campione italiano della specialità, divenendo successivamente allenatore federale di Salto, poi Maestro di sci alpino, fondando anche la Scuola di Sci Nastro Azzurro. Erano gli anni gloriosi del trampolino gigante di Ponte di Legno, le cui sorti Igino ha condiviso con altri 5 olimpionici: Luciano Zampatti, Luigi Pennacchio, Giacomo Aimoni, Marcello Bazzana e Lido Tomasi. Nella vita aveva svolto anche l’attività di albergatore; fino alla fine lui e Bruna hanno vissuto da soli, in perfetta autonomia. Il 14 agosto dello scorso anno il Soccorso Alpino di Ponte di Legno lo aveva ringraziato, con altri storici volontari, in occasione del 60° di attività. Igino è rimasto lucido fino alla fine. La veglia funebre è stata fissata per giovedì 10 dicembre alle 18.45 ed il funerale venerdì 11 dicembre alle 14.30 nella Chiesa parrocchiale di Ponte di Legno.

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ASSOCAMUNA: OBIETTIVO AMPLIARE LA RETE

Nel festeggiare i 20 dell’Associazione, Assocamuna ricorda il passato e guarda al futuro. Premia i tre presidenti che ognuno a suo tempo, hanno fatto crescere la rete fra le imprese. A Luigi Buzzi l’intuizione di dare alla Valle Camonica la sua associazione imprenditoriale, a Fabio Bianchi l’innovazione tecnologica e a Roberto Mazzola la sfida di Expo. Assocamuna in 20 anni ha dovuto ascoltare i diversi momenti economici e sociali, per guidare le imprese oltre le difficoltà e oltre i confini valligiani. Ogni anno l’associazione premia le imprese che si sono distinte.  Assocamuna guarda con attenzione alle idee e alle iniziative imprenditori che nascono sul territorio e per il territorio, come il progetto Acquatic presentato durante la cena da Walter Minoia, che prevede una palestra subacqua nel lago d’Iseo. La consegna poi dei premi annuali, è un segno di vicinanza e di attenzione che Assocamuna dimostra a chi crea economia ed occupazione sul territorio.  Il premio Impresa dell’anno è andato al Consorzio Solco Camunia. Il premio Progetto Innovativo 2015 è andato alla start up Dronica Srl per la valenza ambientale del progetto di rilevazione dell’amianto attraverso l’utilizzo dei droni. A determinare la continuità tra le tre presidenze che hanno portato Assocamuna nel presente e che la porteranno nel futuro, sono i fili solidi che tengono unita la rete fra imprese costituiti dalla formazione e dai servizi alle imprese. Ma negli ultimi anni l’associazione ha voluto dare una risposta in più alle esigenze delle imprese, cercando di rappresentarle per singoli settori, a cominciare da quello agroalimentare a cui seguirà quello dell’acciaio e metallurgico. La cena di fine anno è stato l’occasione per tracciare il bilancio su quanto fatto nel 2015 e per porre gli obbiettivi per il 2016. Primo su tutti: rafforzare ed allargare la rete.

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IL LEGAME TRA AMBIENTE E CIBO

C’è un legame profondo tra l’agricoltura, l’ambiente e l’alimentazione: è il territorio, ciò che che rende possibile e rafforza la connessione tra il cibo di cui ci nutriamo, il paesaggio che ci circonda e la terra che genera e riceve. Venerdì 11 dicembre 2015, alle 20:30, nella Casa Museo di Cerveno, si parlerà di questi argomenti, in un incontro organizzato dal Biodistretto di Valle Camonica, nell’ambito di una rassegna di cinque appuntamenti su sostenibilità e dintorni. Claudio Furloni, un camuno prestato alla città di Milano, dove lavora e segue i temi e i problemi dell’agricoltura periurbana, solleciterà domande e risposte su un tema complesso: è ancora possibile un’agricoltura che produca ambiente e cibo? Possono tornare le comunità del passato, che coltivavano mangiando cibo sano in un ambiente bello e in equilibrio?  L’intervento cercherà di affrontare le ragioni per cui intorno all’agricoltura contemporanea prevalgano i concetti di prodotto e di mercato e non di cibo e territorio.

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