IN MANETTE PER VIOLENZA

Violenza sessuale su persona disabile. Di questa pesante accusa deve rispondere un pregiudicato 41enne di Angolo Terme che, dopo accurate indagini da parte dei carabinieri di Darfo Boario Terme, in seguito ad una denuncia presentata presso la caserma, hanno arrestato l’uomo che ora si trova agli arresti domiciliari in attesa del processo. L’arresto, infatti, è stato effettuato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Brescia in seguito alla richiesta del giudice per le indagini preliminari dopo che i carabinieri della stazione di Darfo hanno svolto tutti gli accertamenti che il caso richiedeva. Caso sul quale, soprattutto per tutelare la vittima, viene mantenuto il più stretto riserbo. Il 41enne, comunque, è stato rinviato a giudizio. L’attività investigativa condotta da parecchio tempo dai militari della stazione di Darfo, infatti ha permesso di accertare le responsabiltà dell’uomo in merito a reiterati epidosi di violenza sessuale e minacce nei confronti del giovane disabili. Sulla vicenda e sui fatti, come detto viene mantenuto il più stretto riserbo. Pare che le violenze siano state perpetrate sulla vittima più e più volte fra il 2012 e il 2014. Pare anche che l’uomo fermato non sia sia limitato a questo, ma abbia anche minacciato la sua vittima, con l’intento probabilmente che non raccontasse in giro quanto gli accadeva. Il cosa, comunque all’orecchio di qualcuno deve essere arrivata. Da qui la denuncia e le successive indagini da parte dei militari di Darfo che hanno svolto accertamenti e verifiche con la massime discrezione e con grande professionalità. Nei giorni scorsi quindi l’arresto del 41enne che, dopo le formalità di rito, in attesa appunto del processo, si trova agli arresti domiciliari. Dovrà rispondere, in aula, di violenza sessuale su persona disabile.

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STRADE DA PATTINAGGIO

Il bel tempo continuato e l’inversione termica di queste ore hanno creato il fenomeno del ristagno a terra dell’aria umida che, con il gelo della notte, si trasforma nell’insidiosissimo “verglass” sull’asfalto. Questa, con ogni probabilità, la causa di ben 4 diversi incidenti stradali che si sono verificati a partire dalle 23.00 di ieri sera fino alle 8.00 di questa mattina. Il più grave sulla provinciale 5 Malegno-Ossimo-Borno al chilometro 3.850 poco dopo le 23.00: a quell’ora un giovane di 28 anni di Malegno alla guida di una Ford Focus stava scendendo quando ha perso il controllo dell’automezzo andando a sbattere contro il guardrail alla sua sinistra: l’auto è stata praticamente trapassata dalla lamiera del guardrail e solo per miracolo il giovane non è stato coinvolto, anche se le riferite riportate hanno consigliato i sanitari del 118, intervenuti sul posto, di trasferirlo al Civile di Brescia in codice rosso. Sul posto i Vigili del fuoco di Darfo Boario Terme per rimuovere l’automezzo incidentato e la Polizia stradale di Darfo per i rilievi di legge. Poco dopo le 7.30 di questa mattina a Boario poco prima dell’abitato di Gorzone due auto sono entrate in collisione scontrandosi frontalmente: fortunatamente l’andatura degli automezzi era bassa a causa dello strato di brina ghiacciata sul manto d’asfalto: i due automezzi sono stati gravemente incidentati, ma i due conducenti sono rimasti illesi. I rilievi di legge sono stati svolti dalla Polizia locale di Darfo B.T. Pochi minuti dopo sempre sulla provinciale 5 e sempre nello stesso luogo dell’incidente della notte, un giovane a bordo di una….mentre stava immettendosi da una stradina laterale sulla provinciale ha perso il controllo dell’automezzo andando a sbattere contro la parete rocciosa. Illeso l’automobilista, mentre l’automezzo ha riportato seri danni. Qualche minuto dopo, sempre nella stessa zona a pochi metri di distanza, un giovane alla guida di una Suzuki Jimmy, con a bordo un anziano di 85 anni, mentre stava percorrendo la provinciale verso Ossimo è sbandato alla sua destra e quindi è finito dall’altra parte della carreggiata finendo la corso contro la parete rocciosa. L’anziano ha riportato ferite lievi ed è stato soccorso dall’ambulanza di Camunia Soccorso e trasferito in codice verde all’Ospedale di Esine, illeso il giovane alla guida. I rilievi di legge dei due incidenti sulla provinciale 5 sono stati effettuati dalla Polizia locale dell’Unione dei comuni degli antichi borghi. Nel frattempo il personale addetto alla manutenzione delle strade provinciali ha lavorato sul tratto di strada ghiacciata con mezzi spargisale per ridurre il pericolo di altri incidenti.

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SOS PER LE STRADE BRESCIANE

Strade sicure, il presidente della provincia di Brescia, chiede aiuto a Regione e a Governo. La situazione del territorio, bresciano, infatti, ha bisogno di risorse urgenti da destinare alla sicurezza stradale. Le strade e le gallerie del territorio versano in condizioni pessime e a causa di mancanza di fondi gli enti locali non riescono a farsene carico. “La Legge 56, la cosiddetta Legge Delrio – sottolinea il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli –  ha dato un nuovo ruolo alle Province, divenute “Case dei Comuni”, un punto di riferimento per il territorio, con funzioni fondamentali, tra cui la gestione, manutenzione e messa in sicurezza delle strade. La riforma degli Enti Locali è una sfida che ho accolto con piacere, convinto della bontà della Legge Delrio – aggiunge Mottinelli – bisogna però avere le risorse necessarie per raggiungere questo obiettivo; per questo chiedo ai parlamentari bresciani di sostenere la riforma degli Enti Locali: la Provincia di Brescia non è nelle condizioni di poter garantire una normale manutenzione stradale, con il rischio di mettere gli utenti della strada in condizioni di pericolo”. La Provincia di Brescia ha una rete stradale di circa 2000 km, di cui 560 erano gestiti da ANAS per conto di Stato e Regione e che, a seguito del trasferimento di competenze, sono passati in capo alla Provincia. “Il Disegno di Legge di Stabilità 2016, approvato in prima lettura dal Senato e in discussione in queste ore alla Camera dei Deputati – ha proseguito il Presidente Mottinelli – ha individuato obiettivi e parametri economico-finanziari che appaiono in contrasto con lo spirito della Legge 56 in merito alle funzioni fondamentali che le Province devono garantire”. Da qui la richiesta ai parlamentari bresciani di farsi carico dell’appello che il Consiglio Provinciale aveva fatto al Governo: garantire alle Province le condizioni per lo svolgimento delle funzioni fondamentali, intervenendo sul Patto di Stabilità; in alternativa di assegnare alla Provincia di Brescia risorse adeguate per risanare, mettere in sicurezza e mantenere la rete stradale esistente. Ogni giorni migliaia di cittadini percorrono le strade provinciali con grossi rischi.

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IL REGALO DI NATALE PER LA SS 42

Questo mercoledì 2 dicembre ha visto concludersi un altro atto importante riguardo alla viabilità stradale della Vallecamonica con particolare riferimento allo svincolo dalla statale 42 per l’Ospedale di Esine, in entrata ed in uscita. Le opere erano giunte a buon punto e già si intravvedeva il traguardo finale, ma c’era un problema da risolvere che il progetto non aveva potuto prendere in considerazione: cioè il rischio che le piogge torrenziali di alcuni periodi dell’anno, mai verificatesi in zona con l’intensità degli ultimi tempi, potessero creare un allagamento nel sottopasso bloccando la circolazione. Era necessario provvedere ad un sistema di drenaggio delle acque meteoriche diverso rispetto a quanto già prospettato e realizzato anche in altri sottopassi: l’opera più idonea risultava essere un canale per convogliare le acque nel fiume Oglio. Ma per farlo era necessario avere il parere favorevole della Conferenza dei servizi. E così fortunatamente è stato con una importante miglioria rispetto al progetto originale: le acque non confluiranno al fiume, bensì al più vicino canale idroelettrico grazie alla sensibilità dimostrata dalla Società Idroelettrica lombarda di Pisogne che ha accolto le richieste di Anas e Comunità Montana di Vallecamonica. La decisione immediata da parte del capo compartimento Anas di Milano, quindi, è stata quella di dare avvio al cantiere da subito con effetto immediato con previsione di una ventina di giorni complessivi di lavoro. I costi di questa parte straordinaria dell’opera dello svincolo non andranno in alcun modo a gravare sulle casse dei cittadini camuni e dei loro enti. Alla conferenza di Servizi di questo mercoledì erano presenti l’Amministrazione comunale di Esine, l’Anas di Milano, la Soprintendenza alle belle arti e paesaggio di Brescia, la Soprintendenza archeologica della Lombardia di Milano, lo STER di Brescia, la Società idroelettrica lombarda di Pisogne, il servizio Foreste e Bonifica Montana della Comunità Montana di Vallecamonica.

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UNA CASERMA SOTTO L’ALBERO

Il sogno dei pompieri di Breno si è concretizzato. Quella del 2015 sarà l’ultima S. Barbara che festeggeranno nel vecchio distaccamento. E’, pronta, infatti, la nuova caserma. E’ costata 600 mila euro, di cui 350 mila trovati grazie ai fondi dei comuni di confine, 200 mila concessi dal BIM, il resto raccolti con contributi di volontari ed associazioni, come quella di Annibale Gelpi figlio di Agostino che nel 1920 fondò il distaccamento e lo guidò per 37 anni. L’immobile si sviluppa sua due livelli: al piano terra ci sono le autorimesse per i mezzi di soccorso, spogliatoi e servizi, al primo piano, locali per il personale di turno, servizi, sala riunioni e didattica. Fondati nel 1920 i vigili del fuoco volontari di Breno oggi sono 18 e garantiscono l’intervento 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno. Quest’anno hanno già effettuato oltre 130 interventi.

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20 ANNI DI IMPEGNO E SUCCESSI

Luigi Buzzi, imprenditore ottantenne arrivato in Vallecamonica oltre 30 anni fa dalla Brianza, con tanta voglia di fare e con tanta energia, partito con soli 4 operai, per primo è riuscito ad esportare un prodotto trafilato in acciaio in Cina. Da allora la sua fama è iniziata  a crescere: da subito Buzzi ha coinvolto altre imprese facendo rete quando ancora di rete non si parlava, proponendosi come capo commessa verso l’estero lui che, rispetto ad alcuni giganti, era ancora in fase di “start-up”. 20 anni fa, quando ormai il suo impero dell’acciaio stava crescendo a vista d’occhio, decide di dare vita ad un altro sogno; quello delle imprese camuno-sebine collegate tra loro, forti, coese, combattive, compatte per non farsi fagocitare dalle associazioni più grosse. Solo per contare, certo non per competere, nasce Assocamuna, l’Associazione degli imprenditori della Vallecamonica, della Valle di Scalve, delle vicine valli Cavallina e Seriana, del Sebino bresciano e bergamasco. In 20 anni l’Associazione è cresciuta molto: sono oltre 300 gli attuali soci, imprese e professionisti, che ne fanno parte ed ora Buzzi, Presidente onorario, guarda con soddisfazione alla sua creatura e non si stanca mai di ripetere che bisogna stare uniti e continuare a fare sistema. Auguri ad Assocamuna ed al suo grande padre fondatore!  

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GIOVEDI SERA LA CENA DI ASSOCAMUNA

Giovedì 3 dicembre  Assocamuna organizza la tradizionale cena degli auguri di fine anno che avrà come tema  la presentazione del distretto alimentare curato quest’anno in modo speciale da Assocamuna con iniziative collaterali a Expo 2015. Il Presidente Roberto Mazzola, nel tracciare il bilancio di un anno impegnativo per l’associazione che ha visto mettere in campo numerose iniziative a sostegno degli associati, lancerà anche la prossima sfida del 2016 con un grande incontro a tema sull’acciaio ed i prodotti metallurgici del territorio. La cena è fissata a partire dalle ore 20.00 nel salone Liberty del Parco delle Terme di Boario.

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INTERROGAZIONE PER LA NK

Ho interrogato la Giunta Regionale per chiedere quali strumenti intenda intraprendere per sostenere il rilancio della NK di Ceto e il mantenimento dei livelli occupazionali. Queste le parole del consigliere regionale camuno della Lega Nord Donatella Martinazzoli che, all’indomani dell’ultimo presidio dei 70 lavoratori della NK di Ceto che rischiano di perdere il posto di lavoro a causa del blocco delle commesse da parte della Albini di Bergamo che ha sospeso le commesse alla manifattura camuna che già negli anni scorsi si è visto ridurre drasticamente i dipendenti che erano 102. "Ci avevano promesso – ci hanno detto i lavoratori nei giorni scorsi durante il presidio – che qualche anno saremmo stati tranquilli". E invece no, qualche mese fa l’ennesima doccia fredda: la Albini che aveva affidato alla NK di Ceto la realizzazione di filati di alta qualità per la produzione di camice, non intende rinnovare le commesse in Valle Camonica. Questo significherebbe per il 70 lavoratori con un’eta media piuttosto alta, trovarsi in mezzo ad una strada. La mobilitazione per evitare l’ennesimo bagno di sangue per l’occupasione camuna è partita immediatamente. Uno die primi a muoversi è stato proprio il consigliere Martinzzoli che ha organizzato un’audizione in regione. Intanto in comunità montana si è formato un tavolo. La prossima settimana, l’11 dicembre, è in programma un incontro proprio a Breno. E intanto questo martedì si è tornati a parlare del problema in consiglio regionale. “Il recesso del contratto di fornitura da parte del gruppo Albini – ha dichiarato Donatella Martinazzoli – mette a rischio il futuro della filatura di Ceto. L’impatto socioeconomico che deriverebbe dalla chiusura della NK sarebbe pesantissimo in quanto si tratta di un territorio già colpito da diverse crisi industriali e privo di alternative occupazionali.” Per questo ho interrogato la Giunta Regionale per chiedere quali strumenti intenda intraprendere per sostenere il rilancio della NK di Ceto e il mantenimento dei livelli occupazionali.” All’interrogazione presentata dalla Lega Nord ha risposto l’assessore Parolini che, dopo aver riassunto la vicenda dell’azienda camuna, ha riconfermato l’impegno di Regione Lombardia a tenere alta l’attenzione sulla NK di Ceto, esaminando fra l’altro le possibilità di un percorso di accompagnamento alla riconversione produttiva.

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RIDURRE LE EMISIONI E VALORIZZARE L’ESISTENTE

La sfida climatica non è solo questione di riduzione di emissioni di inquinanti e di uso di combustibili fossili, ma anche un’opportunità di creazioni di posti di lavoro e di ricchezza, di invenzione di nuovi modi di produzione e di consumo. La ha affermato il Presidente della Provincia di Brescia Pierluigi Mottinelli rispetto alla COP21, il dibattito sui cambiamenti climatici, ospitato in Francia, a Parigi. Mottinelli, che ricopre l’incarico anche di Presidente della Commissione Montagna ANCI, ha ribadito che è necessario lavorare per lo sviluppo sostenibile, il che significa crescita e progresso, con il mantenimento dell’ambiente, degli ecosistemi, delle risorse, da proteggere e valorizzare. Secondo il Presidente Mottinelli, l’Italia, le Regioni, ma anche tutti gli Enti locali, le realtà civili, le famiglie stesse possono fare la loro parte assumendosi precisi impegni, mettendo in campo azioni concrete quali il Collegato ambientale, che contiene una serie di specifiche misure dedicate alle aree montane, come l’istituzione delle oil free zone, l’introduzione del principio per il pagamento dei servizi eco-sistemici ambientali che il territorio svolge, l’obbligatorietà per le Regioni a favorire la gestione forestale attiva del bosco. Temi che questa volta sono al centro di un dibattito politico prima inesistente.

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SI ALL’ ASSESTAMENTO AL BILANCIO IN PROVINCIA

Via libera in Consiglio provinciale in via Tasso a Bergamo, alla manovra di assestamento del bilancio di previsione 2015. La delibera contiene alcune novità importanti poiché grazie a nuove entrate e a risparmi effettuati, via Tasso è in grado di stanziare nuovi fondi su alcune funzioni. Sul fronte delle entrate le novità principali sono date dai 5,5 milioni di euro derivanti dall’alienazione della caserma dei Vigili del fuoco, da 350mila euro stanziati dalla Regione per la delega sulle acque, e da circa 1,5 milioni che lo Stato stanzia per le spese sostenute per i centri per l’impiego. A quest’ultimo trasferimento dovrebbe aggiungersi anche la quota parte regionale, stimata in circa 6-700mila euro, che tuttavia non è ancora stata ufficializzata e quindi non è inserita a bilancio.I risparmi che alleggeriscono le voci di spesa riguardano invece il personale, per 250mila euro , e il costo dell’energia elettrica per 242mila euro, dovuto a un nuovo contratto più vantaggioso.

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