
pubblicato da caterina_lamberti
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Un grave infortunio questo giovedì pomeriggio attorno alle 13.20 ha stroncato la vita di Paolo Scolari, 46enne di Cedegolo, di professione cameriere, attualmente impiegato a Madonna di Campiglio. A quell’ora Paolo era salito in località Ruk sopra Grevo di Cedegolo dove un anno fa aveva acquistato un rustico per il quale stava impiegando risorse e fatiche: lo aveva ben ristrutturato e probabilmente aveva intenzione di trasferirsi lì, una volta terminato, uscendo dalle strettoie del centro storico dove abitava, per vivere in una zona ricca di prati, castegneti e terrazzamenti lungo l’antica strada per Deria di Paspardo. Alle 13.15 un amico lo ha chiamato per trovarsi al bar a bere un caffé assieme: Paolo gli ha risposto di salire al suo bait dove gli avrebbe preparato lui il caffè. L’amico, giunto sul posto con un fuoristrada, ha fatto la terribile scoperta: Paolo giaceva schiacciato da una pesante lastra di cemento, una parte del terrazzo esterno della casa, la testa insanguinata ed il resto del copro praticamente sotto il pesante manufatto. Immediato l’allarme lanciato con angoscia al 112: da Cedegolo sono arrivati i soccorsi del 118 dell’Arnica mentre da Brescia è arrivato anche l’elicottero, ma per tutti è stato subito chiaro che non c’era più nulla da fare: il Medico di bordo ne ha constatato la morte, mentre i carabinieri di Cedegolo al comando del Maresciallo Redoglia hanno effettuato i rilievi di legge, assistiti dai Vigili del Fuoco di Darfo e di Breno e dalla squadra del Soccorso alpino della stazione di Cedegolo. Una volta ricevuto il nulla osta, la salma è stata pietosamente ricomposta e trasferita nella sua abitazione di piazzetta Garibaldi a Cedegolo. Paolo Scolari non era sposato: aveva un fratello ed una sorella che vivono rispettivamente a Milano e a Verona e che, avvertiti dell’accaduto, sono tornati a Cedegolo. La notizia della disgrazia ha destato grande commozione tra le gente di Cedegolo e i Grevo: da tutti viene descritto come un uomo solare e sorridente, sempre disponibile ad aiutare il prossimo. Da alcune testimonianze raccolte sul posto, si è appreso che quello stesso rustico nel 1960 era stato al centro di analogo episodio: erano crollati entrambi i terrazzini, ma fortunatamente senza danni. La casetta in via di ristrutturazione in località Ruk è stata ora posta sotto sequestro a disposizione degli inquirenti per i necessari adempimenti di legge.
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Una persona all’apparenza “normale” ma che in realtà, covava un’ossessione pericolosa che infatti è sfociata in violenza. Un 28enne di Endine è stato arresto dai carabinieri di Sovere e dal Norm di Clusone, per stalking e per tentato omicidio. A gennaio aveva iniziato a perseguitare una 38enne di Rogno che con il ragazzo non aveva avuto nessuna relazione, solo una normale amicizia che però per il ragazzo, è diventata un’ossessione. Per la donna è cominciato un incubo: messaggi deliranti con minacce e accuse indirizzate alla 38enne che ad un certo punto si è rivolta ad un avvocato. Al giovane è stata mandata una lettera come avvertimento di smettere con quel comportamento se non voleva incorrere in una vera e propria denuncia per stalking. Da allora i messaggi era finiti e la calma sembrava tornata. Fino a questo mercoledì quando, senza nessun preavviso e senza annunciare la sua furia, il 28enne si è presentato sotto casa dalla donna. La ha attesa fino a quando non è arrivata con la sua macchina e ha parcheggiato sotto casa, ignara del pericolo che la attendeva. In un attimo l’incubo le si è materializzato davanti: il giovane impugnava una pistola, era ad aria compressa ma questo la donna non lo poteva sapere. Ha puntato quella pistola giocattolo alla testa della 38enne sparando due colpi. La donna è riuscita a scansare il capo, togliendosi dalla traiettoria. Non contento l’uomo ha tirato fuori uno spray urticante che ha spruzzato negli occhi e nella bocca della 38enne che in quel momento è caduta a terra. Il suo aggressore l’ha colpita alla testa e poi si è messo alla guida della sua auto. La donna è rotolata lateralmente alla strada per paura di venire investita, poi il 28enne è fuggito. A dare l’allarme è stato il fratello della donna che era al telefono con lei quando è stata aggredita e che ha fatto arrivare sul posto carabinieri e 118. La 38enne se l’è cavata con un trauma cranico e con lesioni agli occhi e bruciature alla pelle. E soprattutto con tanta, tanta paura. Il suo stalker ed aggressore è stato arrestato dai carabinieri che lo hanno fermato poco dopo: ora è in carcere con l’accusa di stalking e di tentato omicidio.
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Un confronto tra le parti. Si è svolto questo giovedì mattina in Regione. A riunire allo stesso tavolo il Cotonificio Albini e la NK di Ceto, insieme ai sindacati e alle istituzioni, comune di Ceto, Comunità Montana di Valle Camonica e Provincia, è stato il consigliere regionale camuno della Lega Nord Donatella Martinazzoli che ha chiesto ed ottenuto, che la situazione della Nuova Manifattura Bresciana venisse sottoposta all’attenzione della Commissione Attività Produttive della Regione Lombardia. “La situazione della NK è ulteriormente precipitata nell’ultimo periodo e per questo si è sentita la necessità di una convocazione urgente dell’audizione” – ha spiegato il Consigliere camuno – “Faremo il possibile perché la Regione possa intervenire con i propri strumenti e le proprie leggi per evitare questa desertificazione”. In Commissione sono intervenuti anche i Consiglieri Mario Barboni (PD), che ha condiviso la necessità di un confronto puntuale sulle forme di sostegno economico e sugli ammortizzatori messi in campo dalla Regione, e Dario Violi (M5S), che ha sottolineato l’urgenza di concretizzare politiche di supporto ai territori montani. Le parti sindacali presenti, come spiegato da Daniele Gazzoli della Cgil Lombardia, hanno sollecitato alla proprietà e alla politica uno sforzo a breve termine almeno per rinnovare i contratti di solidarietà fino a fine 2016, scongiurando il baratro della cessata attività al 31 marzo prossimo. Il sindaco di Ceto Marina Lorenzetti e il presidente della Comunità Montana Oliviero Valzelli, hanno portato la voce del territorio e la preoccupazione per l’impoverimento sociale ed economico di tutta la valle. L’incontro di questo giovedì è stato un passo in avanti, ma il consigliere regionale camuno Donatella Martinazzoli si è attivata presso gli assessorati competenti per chiedere l’istituzione di un tavolo regionale sul problema per evitare la perdita di altri posti di lavoro.
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La crisi che colpisce da anni il settore tessile lombardo e italiano da anni sta mettendo a rischio la tenuta dello storico stabilimento “NK” e, recentemente, ad aggravare la situazione si è registrata la disdetta del contratto per le commesse per conto de “I cotoni Albini”, leader bergamasco a livello nazionale nel comparto. Da qui la concreta prospettiva della chiusura dello stabilimento di Ceto, attivo dal 1956, e la perdita di 70 posti di lavoro (erano 102 prima delle procedure di mobilità e, al momento, i dipendenti lavorano in regime di solidarietà, procedura aperta fino a fine 2016). Il confronto di questo giovedì è servito per capire soprattutto, le motivazioni del Gruppo Albini di Bergamo, principale committente della NK, che ha deciso di interrompere prima del tempo, il contratto di collaborazione siglato con l’azienda camuna, per la produzione di filati di alta qualità. La motivazione, ribadita in Commissione questo giovedì, è quella di una perdita di mercato del prodotto realizzato nella filatura di Valle Camonica, che non consentirebbe di ripagare gli investimenti fatti e di andare avanti. Nel progetto entrambe le aziende si sono impegnate con investimenti importanti sui macchinari e sulla produzione. Anche i dipendenti della NK hanno accettato un orario continuo 7 giorni su 7 e hanno sottoscritto un contratto di solidarietà. Ma se il Cotonificio Albini confermasse la sua decisione, la NK sarebbe di nuovo in crisi e i suoi 70 lavoratori resterebbero senza lavoro. Sia i rappresentanti della “NK” che dei “I cotoni Albini” hanno dipinto uno scenario poco rassicurante circa una positiva soluzione a breve termine della crisi per l’andamento globale del comparto, per l’insostenibilità dei costi in Italia, per la competitività della produzione all’estero, a partire dalla Turchia.
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“La Giunta regionale lombarda ha approvato una delibera che prevede l’utilizzo dei fondi di investimento per l’esercizio finanziario 2015 destinati alle aziende ospedaliere e alle Asl lombarde, per una cifra complessiva pari a 41.628.898 euro finalizzati a sostenere interventi di mantenimento sul patrimonio strutturale e tecnologico delle aziende sanitarie. Per l’Asl della Valle Camonica sono stati stanziati 743.649 euro per investimenti che dovranno essere destinati a consentire il mantenimento e, ove possibile, il miglioramento e l’ammodernamento delle strutture sanitarie e del parco tecnologico, con la sostituzione delle apparecchiature sanitarie obsolete”. Lo annuncia Fabio Fanetti, consigliere regionale del gruppo “Maroni Presidente” e membro della Commissione Sanità. “Si tratta di un impegno di Regione Lombardia a sostegno delle Asl e delle Aziende Ospedaliere anche in vista dell’entrata a regime della riforma della Sanità approvata in agosto – spiega Fanetti –. Questo finanziamento è un’ulteriore conferma di quanto la sanità camuna stia a cuore all’Amministrazione regionale, portando in Valle Camonica nuove risorse per il mantenimento e l’adeguamento del patrimonio strutturale e tecnologico dell’azienda sanitaria”.
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Le saracinesche si abbassano. Anche se hanno aperto da poco. E’ questa la triste conferma che viene dal Centro Studi di Confesercenti che ha presentato i dati circa la natalità e la mortalità delle imprese bresciane nel settore del commercio. Basta guardarsi attorno nei paesi per accorgersi che la maggior parte delle storiche attività di paese, hanno chiuso i battenti negli ultimi anni. A determinare il trand negativo che ha investito il settore, la concorrenza spietata dei grandi centri commerciali e il calo dei consumi. In particolare, secondo i dati raccolti da Confesercenti in provincia di Brescia negli ultimi otto mesi, per ogni nuovo negozio aperto, due hanno chiuso i battenti. A chiudere non sono solo le attività storiche, che faticano a stare al passo con i tempi, ma anche i negozi aperti da poco, che si scontrano con tasse, burocrazia e con la difficoltà di avere continuità di acquisti nel tempo. Se il settore del turismo tiene e quest’anno è stato favorito dal bel tempo, il commercio non riesce ad uscire dalla crisi perché la ripresa dei consumi non si è sentita. A soffrire maggiormente il settore alimentare in cui si registra un -2,6% di attività e un numero di cessazioni che è il doppio in provincia di Brescia, della media a livello regionale. Continua il trand negativo anche del settore moda con – 2,25%, ovvero 48 attività perse e 35 nel commercio ambulante, dato in controtendeza al trand positivo regionale e nazionale. Viste le difficoltà, molte nuove attività di vendita sono approdate sul web: in provincia di Brescia si registra un +3,1% di attività che hanno scelto di spostare la vendita e il commercio dei propri prodotti, on line.
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Comunicazione di servizio della Provincia di Brescia: tenendo conto del fatto che è previsto un peggioramento delle condizioni climatiche con conseguente abbassamento della temperatura e probabile rischio di precipitazioni a carattere nevoso, considerata la conformazione plano-altimetrica della strada e la larghezza della stessa, al fine di garantire la sicurezza degli utenti, si comunica che dalle ore 8.00 del prossimo sabato 31 ottobre 2015, sino a revoca della presente ordinanza, sarà sospesa la circolazione per tutte le categorie di utenti lungo la SP BS 294 “della Val di Scalve”, in territorio comunale di Paisco Loveno.
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Su progetto e richiesta del Comune di Breno, il Consorzio dei Comuni del Bim di Vallecamonica ha messo a disposizione una cifra pari a 200.000 euro per i lavori di manutenzione straordinaria del terzo campo e la formazione di nuove cappelle nel secondo campo del cimitero di Breno. Un forte ribasso d’asta, applicato dalla ditta che ha vinto l’appalto, la Spam srl di Artogne, con ha siglato il contratto a 116.425 euro, ha consentito di dare inizio al lavori e d arrivare alla loro conclusione nei tempi previsti, cioè in prossimità delle festività dedicate dalla Chiesa cattolica ai fedeli defunti. I lavori hanno previsto anche la continuazione delle opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche con ingressi agevolati sia a persone con difficoltà motoria che a coloro che si spostano su sedia a rotelle. La realizzazione dei percorsi pedonali rispetta anche il tema del massello in pietra presente in tutta l’area cimiteriale. I tempi previsti dal contratto sono sostanzialmente rispettati: a breve saranno disponibili anche le nuove cappelle realizzate sul luogo dove esistevano antiche sepolture ormai abbandonate e molto degradate perché le famiglie proprietarie nel frattempo si sono estinte. Il Bim in qualità di committente dell’opera ha effettuato i sopralluoghi periodici e provvederà quindi al collaudo definito dell’opera: il progetto complessivo è stato curato dall’architetto Patrizia Speziari che ha diretto anche i lavori.
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