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pubblicato da aless_sil
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pubblicato da michele_colosio
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ESINE, LA GIUNTA SFIDUCIA IL SINDACO

Il comune di Esine ottiene il via libera dalla Regione per costruire un forno crematorio adiacente al cimitero. Subito scatta la reazione della minoranza che presenta un’interpellanza sul tema e del Comitato “Esine Viva” che in un incontro pubblico esprime alcune perplessità riguardo all’utilità del progetto. Il sindaco di Esine viene accusato di governare da solo e a pensarla allo stesso modo, ci sono anche i suoi assessori che questo mercoledì mattina hanno protocollato in Municipio le loro dimissioni. “E’ venuto meno il patto di fiducia fra il sindaco e suoi collaboratori” – afferma Alessandro Federici, assessore dimissionario. “La colpa a nostro avviso è solo del sindaco che non ci ha reso partecipi del progetto.” La giunta dimissionaria ribadisce che le dimissioni non solo legate al progetto del forno in sé, ma a dissapori di lunga data nati all’interno della maggioranza che non permetterebbero alla “squadra" alla guida del paese, di definirsi tale. “Non vorrei che passasse il concetto” – conclude Federici – “che la nostra reazione è scaturita dall’incontro pubblico di martedì sera. E’ una decisione maturata con il tempo.”
 Il sindaco di Esine non si è mai sottratto dal prendere decisioni che potevano essere considerate impopolari, come quando ad esempio si è schierato a favore della riforma sanitaria regionale andando controcorrente rispetto alla maggioranza dei sindaci della Conferenza dell’Asl che lo ha quindi sfiduciato. Ora succede di nuovo e questa volta Fenini ammette di aver pedalato un po’ troppo in solitaria ma chiarisce che non lo ha fatto per nascondere qualcosa ai suoi compagni di squadra. “Non è stata mai intenzione nascondere niente” – afferma Fenini – “Forse un mio difetto è quello di pedalare da solo a volte per portare avanti le cose.” Riguardo al progetto di costruire un forno crematorio presso il cimitero, che richiede una variante al pgt, è stata infatti approvata una delibera in cui era specificato che il piano cimiteriale ammetteva strutture a supporto dell’attività del cimitero). Il progetto ha ottenuto il benestare dalle Comunità Montane di Valle Camonica e del Sebino Bresciano e dei comuni limitrofi. Con l’approvazione della Regione, il Comune dovrebbe procedere ad una gara d’appalto per la realizzazione dell’opera. “In giunta hanno approvato le delibere” – conclude Finini – “e avrebbero potuto chiedere conto di tutto.” Indipendentemente da quello che succederà Fenini spiegherà le sue ragioni alla cittadinanza in un’assemblea pubblica.  Questo mercoledì sera è prevista la giunta, se ancora di giunta si può parlare e ovviamente i consiglieri comunali si recheranno in comune. Quelli di maggioranza potrebbero seguire le ore degli assessori e l’intero consiglio, oltre alla giunta, potrebbe decadere lasciando in sospeso la vita amministrativa del paese, forno crematorio compreso.

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“LA REGIONE SOTTO ATTACCO”

In seguito all’arresto dell’ex assessore alla sanità Mario Mantovani (e vice-presidente della Regione Lombardia), il suo collaboratore (e dipendente del Pirellone) Giacomo Di Capua, oltre a un ingegnere del provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi, con l’accusa di abuso di ufficio, turbativa d’asta, corruzione e concussione per appalti nella sanità in Lombardia, la Regione si trova ad affrontare una nuova bufera giudiziaria. Il Partito Democratico ha depositato una mozione di sfiducia al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Secondo quanto prevede il regolamento del Consiglio, la mozione dovrà essere discussa già nella seduta di martedì prossimo. Altri 9 sono indagati per concorso in turbativa d’asta in relazione all’appalto da 11 milioni di euro per il servizio di trasporto dei pazienti dializzati.  Fra questi l’assessore regionale al Bilancio, Massimo Garavaglia che afferma di “non essersi mai interessato di gare nel settore della sanità e che si tratta evidentemente di un errore.” Il leader della Lega Nord  Matteo Salvini definisce l’arresto di Mario Mantovani “un attacco politico alla Regione meglio governata d’Italia”. Riguardo all’indagine sull’assessore al bilancio della regione invece,  “Massimo Garavaglia è vittima incolpevole di un sistema degenere: in quale paese normale un amministratore che difende disabili e volontariato viene indagato?” E’ questo il commento del deputato leghista camuno Davide Caparini secondo il quale “un paese che indaga un assessore che si è speso per consentire ad associazioni di volontariato di continuare ad operare a favore di anziani e disabili è un paese che funziona al contrario. “Il 6, 7 e 8 novembre” – afferma – “scenderemo in strada anche per quello.” 

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RISPOSTE PER I PENSIONATI

Rivedere il sistema previdenziale. Ecco cosa chiedono le organizzazioni sindacali Cgil CISL e Uil il che questo mercoledì hanno organizzato presidi su tutto il territoriale nazionale.  Anche in Valle Camonica, fuori dalla Comunità montana a Breno. Le organizzazioni sindacali avevano già tentato di contrastare la riforma Fornero, senza risultati, ora sollecitano il Governo a dare risposte concrete soprattutto a queli lavoratori troppi giovani per la pensione, troppo vecchi per essere di nuovo competitivi sul mercato del lavoro. CGIL CISL e UIL hanno scelto questa strada per far sentire la propria voce e sollecitare il governo a mettere mano seriamente a questa riforma. Dopo questa prima forma di protesta, in base alle risposte del governo, si deciderà cosa fare. In piazza questo mercoledì mattina anche alcuni
lavoratori ex Vela e della Sacci di Tvernola, la questioni previdenziali, infatti, in questi casi, sono strettamente legate alle questioni aziendali. Per la Sacci, intanto, si attendono anche risposte per il futuro, sul mantenimento dei diritti dei lavoratori e sulle proposte che il gruppo Buzzi intende fare per rilanciare.

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LA FEDE CONTRO L’INCIVILTA’

Si stanno già rimboccando le maniche gli abitanti di Berzo Inferiore per reagire con forza e determinazione, ad un atto vile che li ha colpiti in qualcosa che hanno molto a cuore: la fede e la loro identità. Non si rassegnano davanti all’immagine della statua della loro devota Madonna Pellegrina privata della preziosa corona, con la mano rotta e con il volto segnato, davanti alla teca vuota e rotta a mazzate, una volta contenente i doni preziosi dei fedeli, monili in oro e argento, pietre preziose, anelli e braccialetti. I berzesi hanno già cominciato a raccogliere i fondi per riparare ai danni e condannare con la generosità e il senso di appartenenza di una comunità, all’inciviltà altrui. Anche perchè il 2016 sarà l’anno del 400esimo dell’apparizione della Madonna Pellegrina e Berzo vuole rendere onore alla Vergine apparsa nel 1916 e poi pellegrina per tutte le parrocchie della Valle Camonicadal 1949 per sanare i dolori della guerra. Ancora oggi rappresenta il passaggio dalla guerra alla pace. Nel 2009 è stata di nuovo in pellegrinaggio dal Tonale verso tutta la valle. Un simbolo della rinascita umana e cristiana.
Mentre i fedeli si rimboccano le maniche, le forze dell’ordine proseguono le indagini per assicurare i responsabili del furto alla giustizia. Il valore del bottino asportato sarà quantificato in queste ore dalla curia. Un bottino prezioso accaparrato in pochi minuti da quattro malviventi che sapevano come muoversi e quando mettere a segno il colpo. Sono infatti entrati in chiesa attorno alle 19.00 di lunedì quando le attività commerciali in piazza sono chiuse e la chiesa viene lasciata aperta tra una messa e l’altra. Hanno agito in pochi istanti e con una brutalità dettata dalla fretta per via dell’allarme che concedeva loro poco tempo. Le telecamere esterne in piazza hanno ripreso la vettura scura sulla quale sono scappati. Da qui sono partite le indagini dei carabinieri con la massima collaborazione dell’amministrazione comunale.

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LA MAPPA DEL RISCHIO

La Valle Camonica ha, prima ed unica in Lombardia, il suo piano,idrogeologico,contro il dissesto del territorio. Con la presentazione, questo mercoledì, presso la sede del Bim di Breno del terzo lotto degli interventi necessari a mettere in sicurezza la Valle Camonica, viene completato per il piano idrogeologico del bacino Camuno. Si tratta di un progetto pilota unico in Regione Lombardia che ha permesso di evidenziare le criticità del territorio e trovarne le soluzioni. 84 gli interventi che riguardano altrettanti bacini idrografici della Valle. L’ultimo lotto degli interventi precede lavori su 39 bacini, 24 sono stati individuati nel 2009, altri 21 nel 2011. In molti casi gli interventi già realizzati hanno permesso di prevenire situazioni rischiose. Buona parte degli interventi considerati prioritari sono già stati finanziati dalla Regione, molti
 anche realizzati. I casi prioritari, quelli più urgenti da sistemare sono in totale una cinquantina sparsi un po’ su tutto il territorio. Il piano idrogeologico della Valle Camonica è uno strumento fondamentale per sanare quelle situazioni di rischio del territorio. Certo è che per realizzarlo servono fondi, e fondi importanti, e questo sarà il,prossimo compito delle istituzioni: trovare gli 88 milioni necessari per la realizzazione delle opere.

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