
pubblicato da federicasenzak
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La Valle Camonica è ancora divisa sul tema della gestione del ciclo idrico integrato. Il progetto della Provincia di Brescia, approvato nell’assemblea dei sindaci di questo venerdì, prevede la nascita di una società misto pubblico e privata che gestisca acquedotti e fognature per conto di tutti i 201 comuni per i prossimi 30 anni. In questa società dovrebbero confluire le società pubbliche che attualmente già gestiscono gli impianti delle diverse zone della provincia. AOB2, GardaUno, Svt, A2A sono le multiutility che si dovrebbero unire, anche se ad A2A essendo una società quotata in borsa, non potrà essere assegnata la gestione diretta di un servizio pubblico che deve passare necessariamente attraverso una gara d’appalto. La nuova società sarà dunque misto pubblico e privata. La parte privata non sarà inferiore al 40% e sarà assegnata alla società che vincerà la gara. E la Valle Camonica? Nel progetto della Provincia di Brescia, dovrebbe essere rappresentata nel Gestore Unico, dalla SIV, la Società Idrica di Valle Camonica rimessa in piedi recentemente con l’obiettivo di gestire il ciclo idrico integrato per conto dei comuni valligiani. Attualmente però si tratta di un progetto perché tranne Malegno e Angolo che hanno affidato la gestione dell’acquedotto comunale e dei loro impianti a Valle Camonica Servizi, tutti gli altri comuni della Valle Camonica, continuano a gestire autonomamente le proprie acque in economia, stabilendosi le loro tariffe e continuando a rifiutarsi di sottostare a logiche provinciali come quella dell’Ato, per paura che questo comporti un innalzamento delle tariffe. Proprio la paura di non avere un controllo sulle tariffe stabilite dal futuro Gestore Unico, ha spinto circa 17 sindaci camuni a votare contro il progetto proposto dalla Provincia di Brescia. Nell’assemblea dei sindaci di questo venerdì in cui il progetto è passato con il 65% dei voti a favore, solo 4 comuni valligiani si sono espressi a favore. 5 si sono astenuti. Fra i comuni che hanno espresso la volontà di entrare a fare parte del Gestore Unico, ci sono Sonico e Edolo che non vedono altra strada, per risolvere i gravi problemi di depurazione dell’alta Valle Camonica e per non incorrere nelle sanzioni dell’Unione Europea. Gli altri sindaci dovranno decidere quale posizione prendere nei confronti della Siv che potrebbe essere assorbita dal Gestore Unico. Il voto dell’assemblea dei sindaci di questo venerdì infatti è vincolante e da qui non si torna indietro: il Gestore Unico misto pubblico e privato deve solo venire formalizzato nel prossimo consiglio provinciale. La speranza di tutti, quelli che hanno votato a favore e anche quelli che hanno votato contro, è che alla fine, comunque vada, la Valle Camonica abbia voce in capitolo sul tema delle bollette e degli investimenti.
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La Delegazione territoriale Alta Val Seriana della Croce Rossa ha inaugurato a Gorno la sua nuova sede, negli spazi comunali di via Madonna. Un evento significativo per il gruppo nato nel 1977 e oggi coordinato da Giovanni Carrara. Ampio il territorio di competenza dei volontari che comprende i paesi situati in Alta Val Seriana, Val Borlezza, fino ad arrivare a Rogno. Òlasciata la precedente allocazione all’ospedale Locatelli di Piario, gli attuali 64 componenti l’ organico, dopo una prima sistemazione provvisoria, supportati anche da imprese locali, hanno reso idonei i locali dell’ex palestrina scolastica, senza gravare sulle casse sociali.
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Un’attività particolarmente intensa, quella dei volontari della Croce Rossa Alta Val Seriana con servizi di trasporto, attività nelle scuole, formazione all’uso di defibrillatori di pubblico accesso, incontri formativi di disostruzione pediatrica, assistenza sanitaria a manifestazioni. La scelta di Gorno fu immediatamente corrisposta dalle comunità della Valle del Riso, tanto che nell’autunno 2013 furono ben 32 gli aderenti al corso formativo.
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Un sostegno economico rivolto a famiglie con redditi bassi, alle persone fragili come gli anziani e i disabili e ai disoccupati che non hanno alcuna entrata perché hanno finito la cassaintegrazione o la mobilità. E’ il reddito di autonomia che la Regione ha introdotto per rendere autonomi i cittadini lombardi dallo stato di bisogno. Il reddito di cittadinanza è rivolto solo ai cittadini che sono residenti in Lombardia almeno da 5 anni. Sono cinque le misure sperimentali che compongono il Reddito di autonomia: tre riguardano le famiglie, ovvero zero ticket sanitario, bonus bebè e bonus affitti), una gli anziani e i disabili con l’assegno di autonomia e una i disoccupati con il progetto di inserimento lavorativo. Chi ha un reddito familiare imponibile fino a 18.000 euro, a partire dal 15 ottobre, non dovrà pagare il cosiddetto superticket per le prestazioni ambulatoriali, che in Lombardia può arrivare fino a 30 euro. Ne beneficeranno circa 500.000 famiglie. Viene stanziato inoltre, a chi ha un reddito ISEE fino a 30 mila euro e a chi risiede in Lombardia da almeno 5 anni, un contributo economico una tantum di 800 euro per i
secondi nati e di 1.000 euro dal terzo figlio. Il contributo viene assegnato su richiesta a seguito di comunicazione di
Regione Lombardia su segnalazione dell’ospedale di nascita Chi ha un reddito tra i 7000 e i 9000 euro può richiedere un contributo economico una tantum di 800 euro, rivolto alle famiglie in condizione di fragilità’ socioeconomica che non riescono a pagare l’affitto. In questo caso bisogna partecipare al bando regionale. Anche in questo caso bisogna essere residenti in Lombardia da almeno 5 anni. Agli anziani e ai disabili con reddito fino ai 10 mila euro , tramite due avvisi pubblici regionali, verrà dato un assegno di autonomia: voucher di 400 euro al mese, per dodici
mesi, per l’acquisizione o il mantenimento di autonomia personale nel proprio contesto di vita, a favore di persone anziane e di persone disabili in condizione di non autosufficienza e a forte rischio di esclusione sociale. Per i disoccupati da oltre 36 mesi, che non fruiscono di alcuna integrazione al reddito e si trovano in una condizione di difficoltà economica, con reddito fino ai 18 mila euro, è previsto un contributo economico di 300 euro al mese per un periodo di massimo 6 mesi, per favorire l’inserimento o il re-inserimento lavorativo attraverso attività di orientamento, formazione, ricerca attiva del lavoro.Per averlo bisogna rivolgersi allo sportello attraverso Dote Unica Lavoro
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Come ormai accade da anni, è tornata a fare tappa a Bergamo la Carovana Antimafie, l’iniziativa nata nel 1994 in Sicilia che per l’edizione 2015 sta percorrendo tutta l’Italia, ma anche Belgio, Spagna, Malta, Romania, Germania e Francia.Il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi ha accolto la delegazione in via Tasso, alla presenza di diversi sindaci.L’edizione 2015 della Carovana è stata ancora una volta l’occasione per condividere idee, informazioni, approfondimenti, passi in avanti della lunga lotta contro ogni mafia. Il tema attorno a cui quest’anno gira l’attività della Carovana è quello delle periferie: "Luoghi che per definizione sono esterni a qualcosa, marginali, lontani dal centro”, spiegano gli organizzatori.
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Bella cerimonia di taglio del nastro del nuovo parco-giardino a impatto zero con numerosi stimoli ambientali e naturalistici per gli Ospiti della RSA Ninì Beccagutti di Esine. Il comune ha donato l’area degradata e dismessa del vecchio campo da tennis ed il Consiglio di Amministrazione della RSA ha messo a disposizione 123.000 euro, progettazione e Iva inclusi, per la realizzazione di un’opera che ha aperto spazi e prospettive impensabili, a disposizione prima di tutto degli Ospiti della struttura, quindi dei bambini della Scuola materna Maria Bambina, confinante con la RSA e anche del vicino centro anziani, aperto alla popolazione. I fondi necessari alla realizzazione dell’opera derivano da un lascito di Cecilia Presti, alla quale il parco è stato dedicato. Il parco-giardino segue una logica ambientale, ma soprattutto sociologica e psicologica: ripercorre infatti suoni, colori, profumi e sensazioni della vita attiva degli anziani ospiti. La cerimonia è stata preceduta dallo scoprimento di una targa in ricordo dell’amatissimo parroco Don Aldo Mariotti, spentosi prematuramente in estate, la cui figura è nel cuore dei tanti anziani che da lui hanno ricevuto un sorriso, una carezza, un conforto pieno e solidale
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Gustare un dolce mentre si gusta un bel film, è un classico che pensiamo di poter fare solo sul divano di casa. Al cinema solitamente, lo spuntino si limita a snack rumorosi. La rassegna “Cinema e Cibo” promossa per il nono anno dall’amministrazione comunale di Darfo Boario Terme con la collaborazione di Confesercenti, Fiepet, del Gruppo Ristoratori Valle Camonica e del Cinema Garden, si sposa quest’anno anche con il tema di Expo e sottolinea l’importanza del cibo nelle culture celebrato anche nelle forme artistiche. L’iniziativa si colloca all’interno delle Settimane della Gastronomia Camuna che abbina alle cene a base di prodotti tipici nei ristoranti camuni, numerosi eventi collaterali come questa.
Coinvolte anche le Associazioni di commercianti La Cittadella, Via Roma e ABC che distribuiranno i coupon d’ingresso gratuito per le serate di proiezione dei film. La rassegna si aprirà giovedì 15 ottobre con la pellicola di Lasse “Amore, cucina e…curry.” Il film ripropone i temi cari al regista “Chocolat”: una guerra culinaria e culturale tra due diverse realtà che sfocia in una profonda amicizia sullo sfondo dell’accettazione delle differenti culture. Al termine della proiezione si terrà un piccolo brindisi offerto dallo Sloppy Joe Restaurant. Sabato 17 ottobre Cinema e Cibo propone un film di animazione per i bambini, “La gang del bosco”, co tanto di merenda a base di spongada e gelato offerta dal Gelatissimo e dalla Pasticceria Pescali. Giovedì 22 ottobre grande chiusura con “Chef-la ricetta perfetta” e con il brindisi offerto dall’Archeopark. In omaggio agli ultimi giorni di Expo, tutte le proiezioni saranno precedute dalla visione de “Il Pianeta che ci ospita” del regista Ermanno Olmi.
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