
pubblicato da marghe2197
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Nuova udienza del processo Bosetti. Questo mercoledì si torna in aula per il processo al muratore di Mappello accusato dell’omicidio della giovane ginnasta di Brembate, Yara Gambirasio sequestrata ed uccisa il 26 novembre 2010 e ritrovata esattamente tre mesi dopo in un campo di Cignolo d’Isola. Bossetti è in carcere da oltre un anno, nelle scorse settimane ha preso il via il processo a suo carico che proseguirà a ritmo serrato con cinque udienze già fissate per questo ottobre, per novembre e per dicembre. I giudici hanno deciso di dare un ritmo incalzate al dibattimento. Il processo analizzerà da questa nuova udienza le questioni medico legali sul dna – la prova principe che avrebbe incastrato Bossetti – e in queste ore sul suo profilo Facebook uno dei legali del muratore, Claudio Salvagni, ha pubblicato un post sul suo profilo facebook nel quale chiede aiuto. Ha scritto: Agli amici che vogliono farmi giungere suggerimenti, osservazioni e valutazioni (sugli argomenti medico-legali o dna) questo è il momento, insomma un appello in cui chiede che gli vengano segnalati suggerimenti e valutazioni sugli argomenti medico-legali che verranno affrontati proprio a partire da questa udienza. Nelle scorse, intanto, sono già stati ascoltati numerosi testimoni e fra questi anche i familiari di Yara. Nel corso della deposizione di Gianpaolo Bonafini capo della squadra mobile all’epoca dei fatti sarebbe emerso anche un nuovo particolare, una sorta di intercettazione: una signora che parla a pochi metri dalla palestra di Yara, con un walki talkie con la figlia, sente un’interferenza, una voce che dice: "Ce l’ho, l’ho presa. Sto arrivando." L’orario sembra corrispondere a quello della scomparsa di Yara. Tutto ovviamente da verificare insieme al ruolo di un’altra persona, il custode di un complesso sportivo vicino al terreno di Chignolo dove è stato trovato il corpo di Yara il 26 febbraio 2011 e in possesso di un furgone Iveco. Insomma ci sono, nonostante le indagini complesse e serrate, ancora molti punti che potrebbero emergere nel corso del processo.
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Montichiari starà a Brescia come Bresso sta a Milano.Con queste parole il prefetto di Brescia Valerio Valenti spiega la funzione del nuovo centro d’accoglienza profughi che nascerà nel Bresciano, nell’ex caserma Serini a Montichiari.“Affiancherà il centro d’accoglienza milanese – spiega – affinché si possa sostenere l’impatto dell’arrivo dei migranti che dopo le pratiche burocratiche saranno destinati al territorio secondo il modello della micro accoglienza che resta la via maestra”.Sui tempi di realizzazione della struttura, che necessita di una ristrutturazione importante, certezze non ce ne sono: “Di ufficiale al momento c’è solo l’apertura del procedimento per il passaggio del bene dal Ministero della Difesa a quello dell’ Interno. Spero che si possa perfezionare in tempi brevi".Sulle proteste del territorio che non vorrebbero il centro d’accoglienza, Valenti dice: «Anche per noi non saranno rose e fiori perché dovremo impegnare un numero elevato di poliziotti, ma dobbiamo tutti comprenderci perché la struttura è strategica”.
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Riaperta questo martedi 6 ottobre la strada che, in comune di Oltressenda Alta, collega la contrada di Nasolino con quella di Valzurio. La chiusura si era resa necessaria giovedì 17 settembre, a seguito dell’ordinanza del sindaco Michele Vanoncini, per la caduta di un grosso macigno e per il precario equilibrio di altri massi, che sarebbero potuti precipitare a valle dal monte Castello, le cui rocce sovrastano una delle sette Coste di Bregn, costoni rocciosi situati lungo il tratto viario.
Scongiurando eccessivi disagi alla ventina di persone residenti a monte dell’ accaduto la strada che porta a Valzurio, monitorata dei volontari della Protezione civile di Clusone, veniva aperta tre volte al giorno: la mattina, a mezzogiorno e la sera, per consentire a chi vi abita di raggiungere il posto di lavoro e alle altre parsone di scendere a valle. La bonifica del costone roccioso è stata eseguita, su incarico del Comune, dalla ditta Lizzardi Vittorio di Gromo. Gli incaricati si sono subito attivati nell’ opera di frantumazione del materiale pericolante, fissando nel contempo sul terreno i pali necessari a stendere una rete paramassi alta 4 metri e lunga 30. Si procedeva quindi al fissaggio della rete, all’ opera di scavo e alla creazione di un vallo profondo quattro metri e lungo più di trenta, in modo tale che altri eventuali macigni, cadendo, possano fermarsi nello spazio creato appena sotto la parete rocciosa del monte Castello. La spesa per la messa in sicurezza si attesterebbe in oltre 70 mila euro, messi a disposizione, tramite la Ster di Bergamo, da Regione Lombardia, per l’intervento di somma urgenza. Non hanno tardato ad arrivare i ringraziamenti del sindaco di Oltressenda Alta Michele Vanoncini: “Mi corre l’obbligo, ancora una volta, aggiunge, ringraziare la Protezione civile di Clusone, la Ster con il responsabile ingegner Claudio Merati, e la ditta Lizzardi per come ha eseguito, velocemente, le opere richieste”. Possono quindi tirare un sospiro di sollievo gli abitanti di Valzurio che finalmente usciti dall’ isolamento, possono tranquillamente raggiungere senza limitazioni il fondovalle.
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Il Consorzio forestale Bassa Vallecamonica ha ultimato i lavori di sistemazione straordinaria della strada Cervera-Cauzzo, ai quali hanno partecipato numerosi volontari e gli alpini di Fucine; inoltre un intervento di grande valore è stato portato a termine nel circuito delle malghe del Dosso Blussega. Ora la zona è diventata un luogo di notevole interesse per appassionati di montagna, natura, ambiente e non solo per il Comune di Darfo.
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Le grandi opere e gli appalti di servizi, la situazione delle periferie urbane e amministrative, il ruolo delle istituzioni. Questi i temi affrontati questa mattina in Consiglio regionale durante l’incontro con la Carovana Antimafie 2015, l’associazione impegnata nella sensibilizzazione contro la criminalità organizzata.
Un momento che ha visto i rappresentanti impegnati sul campo e il parlamento regionale uniti nel contrasto alle mafie e alla piaga della tratta degli esseri umani.Nel suo intervento, il Presidente della Commissione speciale Antimafia, Gian Antonio Girelli, ha ricordato le numerose iniziative messe in campo in questa legislatura dal Consiglio regionale per l’educazione alla legalità e la prevenzione. “La Commissione Antimafia – ha dichiarato Girelli – ha lavorato in un clima di grande collaborazione, condividendo gli obiettivi della lotta alla criminalità organizzata, dando prova di buona politica. Il risultato più importante lo scorso giugno quando l’Assemblea ha approvato all’unanimità la Legge regionale per la lotta alla criminalità. La Lombardia è stata così la prima regione italiana a prevedere un testo che include la prevenzione, la formazione, la trasparenza“.
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L’università di Edolo e la montagna camuna saranno protagoniste nel prossimo fine settimana a Milano Montagna una manifestazione che giunge al suo secondo anno e che prevede diverse manifestazioni ed iniziative dedicate alla montagna e alla vita nelle terre alte. Si parlerà di imprenditoria di montagna, di cibo e di sport. Numerosi gli appuntamenti. L’inaugurazione è prevista per giovedì pomeriggio. Poi saranno tre giorni molto intensi. La manifestazione, lo scorso anno, aveva avuto oltre 8 mila visitatori. Quest’anno sarà arricchita da una mostra dedicata ad Ardito Desio professore della statale e alla sua impresa del 1929 sul Karakorum.
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