Dimaro: tassa di soggiorno e Guest Card, confronto tra gli albergatori e l’assessore Dallapiccola

Dimaro – Tassa di soggiorno e Guest Card, sono questi i due argomenti al centro del confronto tra l’assessore provinciale al Turismo, Michele Dallapiccola, e […]

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BRESCIA AL CENTRO DEI TRAFFICI DELLA DROGA

La cocaina arrivava in Italia dalla Colombia. Veniva importata nel sud Italia, in Calabria, grazie ad accordi con la criminalità organizzata. Oppure arrivava dall’Albania e giungeva in Puglia su alcuni peschereggi. Poi veniva portata in provincia di Brescia. Il laboratorio per tagliare la cocaina era a Flero. Qui la droga veniva aumentata di parecchie volte di peso e di valore e quindi poi rimessa sul mercato. Una delle rotte principali era Brescia – Bolzano. La droga in attesa di essere destinata al mercato dello spaccio, veniva nascosta nei boschi altoatesini. La Guardia di Finanza ha impiegato due anni per ricostruire la filiera e smascherare i due gruppi al vertice, uno italiano e uno italo albanese. Le indagini coordinate dalla Procura di Brescia sono partite proprio da Flero dove i finanzieri avevano notato alcune persone, disoccupate, che esibivano un tenore di vita troppo elevato ed inoltre avevano acquistato farmaci e merce sospetto che poteva servire a tagliare della cocaina. Da qui gli investigatori hanno deciso di allargare le indagini e hanno seguito i corrieri della droga. Nel frattempo, con la collaborazione della Polizia Stradale, sono stati fermati diversi carichi di marijuana e cocaina che lasciavano la provincia di Brescia per altre mete. Hanno così sequestrato diversi chili di droga e man mano hanno stretto il cerchio attorno ai vertici di due distinte gang che operavano in concorrenza ma a volte anche in collaborazione tra loro. 19 gli arresti in tutto. L’operazione colloca Brescia e la sua provincia, fra le roccaforti dello spaccio. In ballo ci sono milioni di euro. Rispetto ad alcuni anni fa le organizzazioni dell’est o africane, hanno soppiantato gli italiani. La guardia di finanza ha illustrato le rotte attraverso le quali la droga viene importata: marijuana e hashish giungono per lo più dalla Spagna e dall’Albania. Dall’Olanda nascosta nei tir arriva la cocaina, ma anche dal Sud America. L’eroina arriva dall’Est Europeo passando dall’Albania o dall’ex Joguslavia a bordo di gommoni o peschereggi.

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DUE ARRESTI A DARFO BOARIO TERME

Scarcerato da Canton Mombello la mattina e riarrestato il pomeriggio. Protagonista un marocchino 33enne pluripregiudicato residente in Valle Camonica. Uscito dal carcere dove era finito per altri reati, doveva finire di scontare la propria pena ai domiciliari. Invece è stato segnalato all’interno di un bar insieme ad un altro extracomunitario e poi è stato colto in flagranza dai carabinieri di Darfo Boario Terme mentre rientrava nella sua abitazione. E’ finito di nuovo in manette per evasione. Processato con rito direttissimo, l’autorità Giudiziaria convalidata l’arresto.  Sempre a Darfo Boario Terme i Carabinieri hanno  arrestato in flagranza di reato, una romena 38enne, pregiudicata, residente in Valle Camonica, per il reato di furto aggravato. La donna all’interno del centro commerciale “Simply Market” di Darfo veniva sorpresa mentre cercava di allontanarsi con della merce consistente in alcune confezioni di detersivi del valore di 300 € circa, ai quali aveva tolto i dispositivi antitaccheggio, occultandoli sotto i vestiti. La refurtiva è stata restituita agli aventi diritto. Con rito direttissimo, celebrato la stessa mattina, l’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto rinviando il processo ad altra data, disponendo la liberazione della donna e l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di firma. Sempre in provincia di Brescia, i Carabinieri della stazione di Bagnolo Mella, hanno tratto in arresto un cittadino liberiano di 50 anni responsabile della detenzione ai fini di spaccio di 15 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, già suddivisa in dosi, pronta per essere ceduta a terzi. Il Liberiano è stato atteso alla stazione ferroviaria, e, giunto con un treno proveniente da Brescia, sottoposto a perquisizione personale dalla quale emergeva il possesso di 7 stecche di hashish, destinate verosimilmente ad acquirenti del paese.

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IN ARRIVO LO “IUS SOLI SOFT”

Regole più semplici per concedere la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati. Arriva il primo importante via libera in Parlamento al cosiddetto "Ius soli soft": i bambini nati in Italia da genitori non italiani e i minorenni stranieri avranno un percorso agevolato pur nel rispetto di alcuni paletti.  È il frutto dell’accordo raggiunto dalla maggioranza in commissione Affari costituzionali alla Camera che modifica il testo base messo a punto dalla relatrice Marilena Fabbri del Pd e che spinge il ddl verso la discussione in Aula già dalla prossima settimana. La cittadinanza per nascita sarà dato a chi è nato in Italia da genitori stranieri, di cui almeno uno sia in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo di 5 anni. Viene anche proposto che si possa ottenere la cittadinanza se il minore straniero, nato in Italia o arrivato in Italia entro il compimento del dodicesimo anno di età, abbia frequentato regolarmente per almeno cinque anni nel territorio nazionale uno o più cicli scolastici.

LA LEGA NORD NON CI STA
Promette battaglia la Lega Nord temendo che il provvedimento sia "un cavallo di Troia per rivedere le norme anche per gli stranieri maggiorenni". “Noi ci battiamo” – afferma il parlamentare Davide Caparini – “perché la cittadinanza che in Italia viene data dopo 10 anni di residenza, sia al termine di un percorso durante il quale chi la richiede dimostra di volerla  imparando prima di tutto la lingua italiana e dimostrando di avere rispetto per la nostra cultura. Chi lo dimostra, chi è incensurato e lavora, è giusto che poi abbia la cittadinanza.” La Lega Nord va all’attacco del Governo anche sul tema della sicurezza. È stato approvato alla Camera infatti il disegno di legge di modifica del codice penale e del codice di procedura penale che prevede, tra le altre cose, l’estinzione del reato per condotte riparatorie, l’aumento delle pene del reato di scambio elettorale politico-mafioso, delle  pene per il reato di furto in abitazione e furto con strappo. Secondo il Carroccio il Governo in tema di sicurezza sarebbe ben poco credibile e le politiche per contrastare la criminalità sarebbero pari allo zero. “Ricordiamo” – afferma il deputato camuno Davide Caparini commentando i lavori al Parlamento – “che questo Governo ha aperto le porte delle carceri facendo uscire i criminali con ben cinque svuotacarceri, lascia entrare  ogni giorni di centinaia di clandestini di cui poi si perdono le tracce e ha depotenziato le forze di polizia.”

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SNODO DI ALBINO, MULTA ALLA SAB

Si è concluso nei giorni scorsi il monitoraggio attuato della Provincia di Bergamo sulle corse più calde dei pullman Sab, nel mirino degli studenti per l’eccessivo sovraffollamento e il rischio sperimentato in alcuni casi di dover rimanere a terra perché veniva superato il numero massimo di passeggeri a bordo,  Ora si attende che la Provincia convochi il tavolo con le aziende di trasporto locale e i sindacati: sarà l’occasione, per fare il punto sui disagi lamentati da studenti e genitori in questo avvio di anno scolastico, misurando al tempo stesso se ci sono state irregolarità tali da far scattare multe a carico degli operatori. 11 mila euro a tanto ammontano le contravvenzioni elevate lo scorso anno tutte ad Albino. Hanno infatti riguardato il trasporto degli studenti al polo scolastico della bassa Valle Seriana, raggiunto da migliaia di studenti delle scuole superiori che fanno capo al Centro di formazione professionale o all’Isis Romero. Nell’elenco delle contestazioni alla Sab che in quest’area gestisce buona parte del servizio, avrebbe pesato soprattutto il capitolo sovraccarico, ma anche alcune corse saltate e la mancanza di documenti a bordo di alcuni mezzi. Le criticità maggiori sono state rilevate durante controlli effettuati dai carabinieri e stradale sulla linea che parte da Alzano, percorre Villa di Serio, passa da Pradalunga e porta gli studenti al Romero, dove da un paio di anni partenza e arrivo dei pullman avvengono all’intero del cortile dell’istituto. Anche il sindacato aveva evidenziato il disservizio nella corsa delle 7,30 da Cornale di Pradalunga per Albino stazione, in aggiunta  alla  partenza alle 7,39 e 7,45 da Albino stazione per l’Isis Romero, per la quale difficile garantire le coincidenze, in considerazione dei pochi minuti a disposizione, essendo che da Cornale ad Albino si arrivava alle 8, cioè 10 minuti dopo la tabella di marcia e quindi i bus rientravano in deposito anziché salire verso il Romero, a lezioni già iniziate. Quest’anno la Sab ha previsto 5 minuti in più, e tutto pare filare liscio. Per le corse che scendevano dalla media valle in vece, ad esempio da Vertova, pesavano i ritardi accumulati dalla chiusura del ponte di Gazzaniga. Minuti contati (e superati) e bus troppo carichi. Ma quanto? Nei giorni in cui lo scorso anno (era dicembre) sono stati effettuati i controlli, i passeggeri in piedi erano oltre il numero massimo consentito sulla carta di circolazione. Da una parte le famiglie che incolpano l’azienda di trasporto di non mettere pullman sufficienti a garantire un posto a sedere per tutti e la Provincia che per il sovraccarico nel 2014 ha presentato un conto di 11 mila euro. Dall’altra parte c’è chi, come gli autisti dei pullman, che chiamano in causa anche gli utenti: “alcuni abituati a salire sul primo pullman già carico, quando in coda magari ce n’è un secondo praticamente vuoto”.

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