
pubblicato da pierrbelo73
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Spaventoso incidente nella notte attorno alle 4.00 lungo via S. Martino a Boario Terme: un albanese di circa 30 anni alla guida di una BMW serie 5 scura si è schiantata ad altissima velocità contro il muro esterno delle chiesetta romanica dei morti di Erbanno, monumento nazionale visitato dai turisti durante il giorno. L’impatto è avvenuto all’incrocio con via Angelo Argilla, la strada che dalla rotatoria a nord di Boario Terme conduce al nucleo storico di Erbanno. L’uomo è uscito illeso dell’incidente ed ha fornito indicazioni utili ai soccorritori: dalle prime indiscrezioni e dalle testimonianze raccolte sul posto pare che non si sia fermato all’alt dei carabinieri dell’aliquota Radiomobile di Breno che stavano effettuando controlli notturni a circa un chilometro più a nord I Carabinieri nel frattempo si erano massi all’inseguimento dell’auto: giunti sul posto e verificato che l’uomo non aveva bisogno di soccorso sanitario, hanno proceduto alla verbalizzazione dell’accaduto chiamando il carro attrezzi della Carrozzeria Soardi che ha preso in custodia la BMW gravemente incidentata. I danni al muro sinistro della chiesetta sono evidenti e molto gravi: nelle prossime ore dovrebbe esserci il sopralluogo della Soprintendenza per valutare l’intervento di riparazione del muro quattrocentesco.
Sempre nella notte attorno all’una i tecnici della carrozzeria Soardi hanno effettuato un soccorso per altro incidente stradale, dalle caratteristiche simili, avvenuto in località Gallinarga di Tavernola Bergamasca: una Polo alla guida della quale c’era una 33enne, si è schiantata contro una roccia. La donna è stata soccorsa dall’ambulanza dei Volontari di Sarnico e trasferita in codice giallo al Bolognini di Seriate. I rilievi di legge sono stati svolti dai Carabinieri dell’aliquota radiomobile di Clusone.
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La Montecampione Ski Area e il BIM hanno fatto la loro parte e sono riusciti, dopo mesi di trattative, a gettare le basi per il salvataggio della stazione sciistica che dal fallimento di Alpiaz è in mano ad un curatore fallimentare. Qualche settimana fa mancavano, secondo il giudice Rosa, le condizioni per rinnovare il contratto di affitto alla società che tre anni gestisce gli impianti. Ora però le condizioni sono cambiate poiché l’operazione di ricapitalizzazione è andata a buon fine: il Bim ha messo sul piatto 250 mila euro ed è l’azionista di maggioranza con il 60% della Montecampione Ski Area, che deve il suo salvataggio anche alla presenza dell’azionariato diffuso di chi ha l’interessa a rilanciare Montecampione: possessori di seconde case, commercianti e gli stessi operai della MSA. Il curatore fallimentare, a fronte di tanto impegno, ha accettato di rinnovare il contratto di affitto degli impianti alla Montecampione Ski Area, ma ad una condizione: alla fine della stagione invernale, quando sarà indetto un bando per l’acquisto degli impianti, la MSA farà la sua proposta. La società dunque, il cui Cda è stato rinnovato con alla presidenza l’ex amministratore unico Giuseppe Polonioli, ha tempo fino a marzo per prepararsi all’asta al ribasso che verrà fatta e avrà diritto di prelazione, ovvero se nessun altra società parteciperà al bando, otterrà l’acquisto degli impianti di risalita della Montecampione Impianti. Si è quindi gettato un ponte verso il futuro. Prima di arrivare al traguardo però bisogna attraversare la stagione invernale alle porte ed incrociare le dita. Il ribasso d’asta dovrebbe essere, secondo le previsioni, di circa 700/750 mila euro. Per arrivare pronta al bando la Montecampione Ski Area deve sperare che il maltempo non ci metta lo zampino, che la stagione sia proficua e soprattutto, che piccoli azionisti come residenti e commercianti, possano partecipare al salvataggio poiché avanti l’operazione di ricapitalizzazione rimane aperta. Le prevendite degli stagionali sono già aperte. Una scommessa con il territorio e per il territorio.
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Un occhio fisso sulla situazione economica ed occupazionale della Valle Camonica. E’ l’Osservatorio del Mercato del Lavoro e dell’Impresa che riunisce Comunità Montana come ente capofila del progetto e l’Incubatore di Imprese, la Provincia di Brescia e l’Università degli Studi di Brescia, come partner. Insieme queste realtà hanno definito dei nuovi metodi per monitorare costantemente le dinamiche del mercato del lavoro in Valle Camonica, così che sia possibile intervenire tempestivamente sulle criticità. Un modo per prevenire situazioni di crisi e di difficoltà, attraverso indagini e analisi nel tessuto economico e sociale valligiano. L’Osservatorio, nato diversi anni in Valle Camonica con l’obiettivo di raccogliere i dati sull’occupazione e sulla natalità e mortalità delle imprese valligiane, ora si struttura in maniera più articolata per andare oltre la semplice raccolta dei dati. L’obiettivo è creare uno strumento di monitoraggio continuo dell’andamento demografico, occupazionale, imprenditoriale, economico e finanziario e sociale, capace quindi non solo di fotografare la situazione ma anche di intervenire man mano che risulterà necessario. Un osservatorio quindi 2.0, connesso con tutti gli aspetti della vita economico e sociale.
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In attesa della raccolta ufficiale dei primi dati, l’Osservatorio si è riunito questo venerdì presso l’Incubatore di Imprese di Cividate, per illustrare il lavoro portato avanti durante questi primi mesi, per definire le metodologie di lavoro. Uno staff di persone qualificate, seguendo le linee guida dettate dalla Comunità Montana e con il coordinamento operativo dell’Incubatore di Imprese e con il supporto nella raccolta e rielaborazione dei dati della Provincia di Brescia e dell’Università degli Studi, ha definiti i campi di ricerca. Verrà analizzo l’andamento demografico valligiano sulla base dei dati Istat in riferimento all’età, al sesso della popolazione italiana e straniera. Verrà monitorata la situazione occupazionale attraverso l’analisi di avviamenti, cessazioni, cassa integrazione, dipendenti pubblici e ordini professionali. Verrà analizzata la natalità e la mortalità delle imprese iscritte alla Camera di Commercio. In campo economico e finanziario verrà e studiato il reddito e il bilancio delle aziende e in campo sociale verrà monitorato il livello culturale e di istruzione della popolazione. Già dai primi dati raccolti che ancora non sono ufficiali, si vede come dal 1 gennaio del 2011 al 1 gennaio del 2015, in Valle Camonica la popolazione dai 0 ai 14 sia diminuita mentre quella over 65 sia aumentata. Si può constatare quanto sia più popolosa la media Valle Camonica rispetto alla bassa e media valle. Per quanto riguarda le imprese, prevalgono quelle nel settore del commercio all’ingrosso, riparazione autoveicoli e motocicli e delle costruzioni, seguito del settore manifatturiere. Tra i dati raccolti fino ad ora, anche quelli relativi alle RSA e alle liste d’attesa e riguardo agli iscritti nei vari istituti scolastici.
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