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LOTTA ALLO SPACCIO

Lotta allo spaccio, non si ferma il lavoro dei carabinieri del comando provinciale di Brescia che anche nei giorni scorsi sul territorio hanno portato a termine due grosse operazioni. La prima è dei carabinieri di Carpenedolo che hanno inflitto un duro colpo ad una gang di spacciatori che ha movimentato un giro di droga – cocaina ed hashish – per oltre 106 mila euro. Dopo un’attenta azione di monitoraggio dello spaccio sul territorio i carabinieri della stazione di Carpendolo hanno fermato – su ordine di custodia cautelare – due fratelli nordafricani e un loro nipote, di 38, 35 e 28 anni. Questi arresti ne seguono altri sei nei mesi scorsi. Le indagini sono partite dall’intuizione di un militare della stazione di Carpendolo che, libero dal servizio, a Montichiari, ha intercettato un’auto con a bordo un italiano e uno straniero che ha riconosciuto come spacciatore. Ha inseguito i due e ha visto che si inoltravano in una zona boscata. Da qui la segnalazione e quindi il via alle indagini che hanno permesso di individuare un grosso giro di spaccio gestito nella zona tra Carpenedolo e Montichiari da un gruppo di nordafricani. Le indagini hanno permesso di portare alla luce episodi di spaccio, riferiti a tutti gli indagati, fra il 2013 e il 2015. I quantitativi di roba movimentati sono risultati tutt’altro che trascurabili e danno conto di un flusso costante di stupefacente, divenuto un punto di riferimento consolidato per i tossicodipendenti sulle piazze di Carpenedolo e Montichiari: in totale sono state documentate quasi 2 mila e 200 cessioni per un valore di scambio stimato in oltre 106 mila euro.

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ARRESTATATO VIVAISTA SPACCIATORE

A Polpenazze i carabinieri della stazione di Salò, come era già accaduto in Valle Camonica la scorsa settimana, hanno messo le mani su un coltivatore di erba. Si tratta di un vivaista 31enne del paese. Da tempo in zona si segnalavano movimenti sospetti: i carabinieri hanno deciso di vederci chiaro e si sono appostati nei pressi del vivaio e quindi di entrare in azione. Nell’abitazione del 30enne vicino alla serra hanno così trovato in un vano nel sottoscala, 8 piantine di marijuana di varie altezze (dai 20 ai 60 cm) e diversi barattoli di erba già essiccata, circa 500 grammi. Nel "laboratorio" anche 2 lampade per l’essicazione e del fertilizzante. A riprova del florido commercio sono stati rinvenuti, occultati tra i barattoli contenenti lo stupefacente, circa 2 mila e 700 euro in contanti ritenuti provento dell’attività illecita. Ai polsi dell’uomo sono scattate le manette. L’arresto è stato convalidato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia in attesa del processo che verrà celebrato nei prossimi giorni.

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TARIFFE PER IL SOCCORSO

E’ stato deciso approvato il piano tariffario dei servizi di soccorso alpino che potrebbero gravare sugli escursionisti in caso di “ingiustificato” intervento del Cnsas per comportamenti negligenti o motivazioni inutili. Secondo quanto si è appreso, la quota oraria dovrebbe oscillare tra i 56 euro l’ora (per l’intervento di un’ambulanza) e i 115 (per l’intervento anche di soccorritori, medici e infermieri). La quota massima che dovrà sborsare l’escursionista per l’utilizzo dell’elisoccorso sarà di 780 euro. Secondo la normativa pagherà solo chi farà mobilitare i mezzi d’emergenza senza necessità di ricovero in ospedale. Resterebbe inoltre fissa la riduzione del 30% a favore dei residenti in Lombardia. Il tariffario, che a breve dovrebbe essere ufficializzato dalle autorità, è frutto della Legge regionale “in materia di soccorso alpino e speleologico in zone impervie, recupero e salvataggio di persone infortunate o in situazioni di emergenza”, approvata lo scorso 10 marzo dal Consiglio regionale. “Il soccorso è garantito a tutti. L’unico obiettivo del provvedimento è quello di responsabilizzare coloro che vivono la montagna con imprudenza e poca cautela”. E’ questo il commento di Lara Magoni, consigliere regionale del Gruppo Maroni Presidente e relatrice del progetto di legge. Il provvedimento della Giunta fa seguito alla legge che ridisegna il soccorso alpino e speleologico in zone impervie, per il recupero e il salvataggio di persone infortunate o in situazioni di emergenza, adeguandosi a quello che in materia hanno già legiferato altre Regioni. “Si tratta di una legge innovativa che educa alla prevenzione e alla sicurezza. I mezzi di emergenza, infatti, se occupati su una chiamata "inutile" – spiega Lara Magoni – non possono soccorrere chi, in quello stesso momento, risulta effettivamente in pericolo di vita per una reale emergenza”.

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BARATTO AMMINISTRATIVO A BRAONE

Il Decreto Legge, testo coordinato n° 133 del 12 settembre 2014, noto come “Sblocca Italia”, reca una serie importante di strumenti a disposizione della pubblica amministrazione per far ripartire le attività legate ai consumi e quindi all’economia a tutto campo. Tra essi figura anche il “baratto amministrativo”; tre comuni bresciani, di cui uno camuno, quello di Braone, primo per ora in tutta la valle, hanno deliberato per utilizzarlo: in sintesi, il cittadino dona ore di lavoro socialmente utile svolte per il Comune in cambio di sconto sulle tasse dovute. A Braone vivono attualmente 650 persone in circa 180 nuclei famigliari: di essi al,meno 30 hanno chiesto aiuto ai Servizi sociali del Comune per tasse, lavoro, bonus scuola, mense scolastiche, trasporti. Il Comune ha deliberato di rinunciare ad una quota di 2.500 euro per l’anno in corso derivanti da IUC (Imu, Tasi, Tari): in cambio chi ha un reddito ISEE al di sotto di 8.500 euro potrà scontare le tasse dovute, fino ad un massimo di 600 euro a famiglia, in cambio di lavori socialmente utili per il Comune. Ogni 6 ore lavorate il comune abbatterà 30 euro di tasse. Si tratta di un intervento assolutamente mirato, suggerito addirittura da alcuni cittadini di Braone che hanno chiesto al Sindaco di poter lavorare in cambio di sconto sulle tasse. Ora lo strumento amministrativo c’é: parte in fase sperimentale e, se funzionerà, l’Amministrazione di Braone ha intenzione di renderlo stabile nel proprio bilancio.

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PULIAMO IL MONDO

Le Torbiere di Iseo sono una riserva naturale ambiente con la flora e la fauna vanno rispettati e preservati. Ci si sarebbe quindi aspettati un po più di civiltà da parte dei cittadini o dei turisti del Sebino. Invece la manifestazione “Puliamo il mondo” che si è svolta questa domenica e che per quest’anno ha scelto le Trobiere di Iseo come area da ripulire, ha messo in evidenza quanto ancora sia diffusa l’inciviltà. C’è chi nelle Torbiere infatti getta interi sacchetti di spazzatura. Per non parlare delle cartacce o delle lattine. Lo testimonia quanto trovato dai volontari e dai cittadini che armati di guanti e sacchi, hanno dato una bella ripulita alla zona. In una trentina si sono ritrovati al campo sportivo di Iseo questa domenica mattina insieme agli organizzatori del Circolo Circolo Legambiente
Basso Sebino e Franciacorta.  Dopo aver distribuito il kit a ciascun partecipante e dato indicazioni riguardanti i luoghi di lavoro, ha avuto inizio la battuta di caccia al rifiuto. Alla presenza anche del sindaco di Provaglio d’Iseo Marco Simonini che ha dato l’esempio, i volontari hanno passato al setaccio sentieri e prati dell’oasi. Non potevano mancare le associazioni del posto, la Protezione Civile e le Guardie Faunistiche. Hanno raccolto moltissimo materiale. Un lavoro importante perché i rifiuti in un ambiente delicato e vulnerabile come quello delle Torbiere, sono pericolosi. Le particelle di scorie si infiltrano nel terreno che, essendo paludoso e molto umido, le può’ facilmente trascinare nelle acque, inquinando non solo il terreno, ma anche le acque della Riserva. Dal 1993 Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia. Puliamo il Mondo è arrivata così alla sua XXIII edizione, registrando un numero sempre crescente di adesioni. Lo scorso anno le operazioni di pulizia in tutto il paese hanno coinvolto circa 600 mila volontari in 1.700 comuni, per un totale di 4.000 aree ripulite dai rifiuti abbandonati. Puliamo il Mondo 2015 ha il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del Mare, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di UPI e di ANCI e del Comune di Provaglio d’Iseo.

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