
pubblicato da silviaprozac
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Edolo – E’ stata sottoscritta oggi la convenzione per la prosecuzione del corso di laurea in “Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e del Territorio Montano” per l’anno […]
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Spesso si recava sulla costiera Romagnola per trascorrere qualche giorno di ferie. Lo aveva già fatto in passato e quindi, quando Matteo Visini, 77enne di Villa d’Ogna, ha comunicato alla sorella anziana, di 83anni che vive nell’appartamento a fianco, che si sarebbe allontanato qualche giorno per recarsi a Rimini, tutto è parso normale. La sorella lo ha sentito partire alle 6.15 del mattino del 5 settembre, quando Matteo Visini a bordo della sua Volkswagen Polo bianca, si è messo in viaggio. Da qual giorno però, il silenzio. Le altre volte che andava in ferie in quella zona, telefonava e si faceva sentire. Questa volta no. Il suo cellulare è sempre stato spento e la sorella ha continuato a telefonare nella speranza di trovarlo acceso, ma alla fine, ha cominciato a preoccuparsi seriamente e ha sporto denuncia ai carabinieri di Villa d’Ogna. Le forze dell’ordine coordinate dal primo cittadino Angela Bellini, si sono date immediatamente da fare per rivolgere un appello a livello nazionale. Il sindaco ha così contattato la trasmissione di Rai3 Chi l’ha Visto inviando alla redazione la foto del 77enne e chiedendo di rivolgere un appello durante la diretta di questo mercoledì 17 settembre. Anche sulla pagina facebook di Chi l’Ha visto è stata pubblicata la foto nella speranza che possano giungere alla redazione, ai carabinieri di Villa d’Ogna e alla sorella di Matteo, alcuni informazioni utili o segnalazioni che possano aiutare a capire perché l’uomo non risponde al telefono, se gli è successo qualcosa, dove è andato. Matteo Visini nonostante l’età è in buona salute fisica e mentale. La trasmissione Chi l’ha Visto ha diffuso anche le foto della macchina ripresa delle telecamere di videosorveglianza del paese e la targa della Volkswagen Polo bianca: BG A86188. Con il passare delle ore la preoccupazione cresce.
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In data 5 agosto la Giunta Regionale aveva indicato Giacomo Ducoli, noto professionista camuno, come nuovo componete del collegio sindacale dell’Asl di Vallecamonica per occuparsi della revisione contabile dell’ente. Il Movimento 5 stelle e la Lega Nord avevano affidato ad una nota stampa la protesta formale per la nomina di Ducoli, iscritto nel registro degli indagati dal procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso, per disastro ambientale all’interno della questione ex-Selca in qualità di Curatore fallimentare. E’ di queste ore la presa di posizione di Giacomo Ducoli, che dichiara di non accettare la carica e che quindi non entrerà a far parte del collegio sindacale dell’Asl Valle Camonica- Sebino. Ducoli ha ringraziato il Presidente del consiglio Regionale che nell’agosto scorso aveva firmato il decreto di nomina per la fiducia accordatagli ed ha quindi risposto al documento del Movimento 5 Stelle, a firma dell’eurodeputato Marco Zanni e del consigliere regionale Dario Violi, al quale è seguito anche la presa di posizione della Lega Nord che sollevava qualche perplessità sull’opportunità dell’incarico affidato al curatore fallimentare di Selca, non certo al professionista stimato da oltre 30 anni. Nella sua nota Ducoli ha dichiarato che non esiste alcun impedimento all’accettazione dell’incarico, ma che in ogni caso non accetterà la nomina. Il prossimo 27 ottobre si terrà l’udienza penale contro gli amministratori di Selca per traffico internazionale di rifiuti: ma il Procuratore dell’Osso ha aperto tre fascicoli: uno riguarda appunto Giacomo Ducoli. Nel frattempo l’Asl Vallecamonica-.Sebino deve completare i membri del suo collegio sindacale.
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Nuova operazione a tutela della fauna selvatica del Nucleo ittico venatorio della Polizia provinciale di Bergamo, coadiuvata dalla vigilanza volontaria venatoria, che ha individuato nella località Prati, nella zona industriale di Villongo, un autore di atti di bracconaggio.
All’interno di un bosco, seminascosta tra la vegetazione, gli agenti hanno trovato una gabbia-trappola in ferro, di grandi dimensioni, attivata per la cattura di cinghiali. A circa 150 metri di distanza, in una radura ricavata all’interno della vegetazione arborea, era attivato un grosso impianto di cattura per avifauna costituito da una rete del tipo a tramaglio lunga 35 metri, disposta in forma circolare. A supporto dell’attività, a fini di richiamo, erano posizionati una voliera e una serie di gabbie contenenti uccelli da richiamo di specie protetta. Il responsabile, un sessantenne di Villongo, ha tentato la fuga ma è stato immediatamente fermato dagli agenti appostati sul luogo. Gli sono stati contestati l’esercizio di caccia in periodo di divieto generale, l’uccellagione, la detenzione e cattura di avifauna di specie protetta, la caccia con mezzi vietati. Gli ulteriori controlli hanno permesso di recuperare, all’interno del frigorifero, altri uccelli di specie protetta frutto dell’attività di uccellagione.
I mezzi vietati e l’avifauna sono stati sequestrati; parte di questa era in condizioni di essere liberata sul posto, la restante consegnata al Centro Recupero Animali Selvatici di Valpredina di Cenate Sopra per il recupero e la successiva liberazione in natura. La rete è stata consegnata presso la Procura della Repubblica di Bergamo, la gabbia in ferro distrutta e smaltita. La violazione alla norma nazionale sulla tutela della fauna selvatica come la cattura (uccellagione) e la detenzione di specie protette, nonché l’uso di mezzi di caccia vietati, aggravata dal periodo vietato, comporta a carico dei trasgressori sanzioni penali con la sospensione e la revoca della licenza di caccia oltre al pagamento di sanzioni pecuniarie. “La fauna selvatica – dichiara il consigliere alla Polizia provinciale Mauro Bonomelli – è patrimonio della collettività, un bene comune da proteggere e di cui fruire nel rispetto delle regole a beneficio della natura, del territorio e per le generazioni future. Il Nucleo ittico-venatorio della Polizia provinciale di Bergamo prosegue l’attività di prevenzione e repressione dei reati di bracconaggio a beneficio del territorio orobico; per eventuali segnalazioni di attività illecite è sempre attivo il Numero Verde 800.35.00.35 della Sala Operativa della Polizia provinciale”.
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La riforma sul turismo è legge. Dopo un serrato confronto, questo mercoledì sera il Consiglio regionale ha approvato il testo del provvedimento, elaborato da un gruppo di lavoro ristretto in seno alla Commissione Attività produttive e poi modificato in Aula da una serie di emendamenti e subemendamenti. Il testo è stato votato dalla maggioranza con 40 voti a favore. 26 i voti contrari espressi dai gruppi di minoranza. 87 gli articoli della legge che ridisegna il comparto del turismo in Lombardia proponendo un sistema integrato in cui cooperino soggetti pubblici e privati per offrire prodotti e servizi innovativi e di qualità. Il provvedimento promuove aggregazioni e reti di impresa, attua politiche di semplificazione, favorisce accordi interistituzionali, mette tra le priorità l’accessibilità a servizi e strutture, spinge sulla digitalizzazione, apre le porte alla carta del turista. Tra i nuovi strumenti un osservatorio regionale e questionari di gradimento uniformati per tutti i turisti. Nel triennio la Regione metterà a disposizione 25 milioni di euro. Di questi 25 milioni di euro non potranno beneficiare le strutture alberghiere e non alberghiere il cui fatturato negli ultimi tre anni non sia stato integralmente legato ad attività turistica. Questo significa che sono esclusi dalla possibilità di recepire i contributi regionali partecipando ai bandi della Regione sul turismo, quegli alberghi che hanno ospitato i migranti. Proprio questo nodo è stato oggetto di un lungo dibattito. L’emendamento è stato proposto dal centro destra riformulando la proposta iniziale della Lega Nord che prevedeva addirittura sanzioni o sospensioni per gli albergatori ed è stato fortemente criticato da PD, Movimento 5 Stelle e Patto Civico. Alla fine è stato approvato con voto segreto, con 41 voto favorevoli e 29 contrari. Un modo per "favorire chi non ha lucrato sul profittevole business dell’immigrazione" secondo il centro destra. “Una norma ingiusta e contro i principi fondamentali della Costituzione" secondo le opposizioni che accusano la maggioranza di speculazione politica ed ideologica e di aver in questo modo inficiato il contenuto della legge. In Aula, prima del voto finale, è intervenuto anche il governatore Roberto Maroni: “I soldi dei lombardi” – ha spiegato – “che servono a finanziare il turismo, devono essere utilizzati solo per questo tipo di attività.”
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Ubi Banca si avvia all’assemblea generale per la votazione da parte dei soci della trasformazione in Spa, come previsto dalla legge, con una serie di 4 assemblee informative: questo mercoledì 16 ottobre oltre 150 soci hanno assistito all’incontro in videoconferenza dal Centro Congressi di Boario Terme con l’analoga assemblea che si è svolta a Bergano, aperta dalla relazione del presidente del Consiglio di Gestione di Ubi Banca, Franco Polotti, affiancato dal presidente della Sorveglianza, Andrea Moltrasio e dal Consigliere delegato Victor Massiah. La videoconferenza con i soci camuni ha dato un forte segnale di alcune preoccupazioni, ma anche di un percorso ben chiaro per legge: infatti un «no» alla trasformazione in «spa» – ha spiegato Moltrasio – si tradurrebbe, nell’arco di pochi mesi, in un blocco operativo dell’istituto; con il divieto a intraprendere nuove operazioni; fino alla revoca dell’autorizzazione e la liquidazione coatta amministrativa della banca, fermo restando il diritto di recesso dei soci entro 6 mesi dal passaggio ad Spa.. Trasformazione che l’attuale dirigenza di Ubi Banca di Vallecamonica accoglie con serenità e fiducia. Per al Vallecamonica in particolare qualche espressione di attenzione in più stata posta dagli interventi dalla sala blu e di Darfo al centro Congressi di Bergamo perché Banca di Vallecamonica mantenga il valore di territorialità che ne è stato il nucleo fondante e la spinta di 140 anni di presenza continuativa. Il Presidente di Ubi Banca di Vallecamonica ha quindi illustrato, in collegamento con Bergamo, la posizione dell’attuale management che ritiene importante, oltre che pressoché unidirezionale, il passaggio per arrivare a diventare di fatto più forti e competitivi. Secondo incontro nella giornata di giovedì 17 settembre a Brescia nella sala conferenze di Ubi Banca, mentre le attenzioni di tutti, dirigenti e soci, va al prossimo 10 ottobre. Da registrare anche un particolare affettuoso pensiero rivolto alla memoria del notaio Giuseppe Camadini, storica figura di spicco di Banca di Vallecamonica.
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