Tutti i sindaci della Valle Camonica vogliono che la Valle Camonica in ambito sanitario mantenga la sua piena e totale autonomia. La Regione però riforma la sanità e anche la Valle Camonica subisce dei cambiamenti. In particolare viene accorpata alla sanità di Sondrio con un’unica Agenzia Sperimentale della Montagna, ma con due ASST diverse, una per la Valle Camonica e una per la Valtellina. A spiegare i vantaggi di tale accorpamento ci ha pensato Maroni in un incontro richiesto dai sindaci del Gruppo Civico in Comunità Montana che, documento alla mano, hanno chiesto direttamente al Governatore di dare alla Valle Camonica oltre ad una ASST tutta sua come già previsto, anche una ATS autonoma. Il Gruppo Civico rimane infatti invece dell’idea che la sanità camuna poco ha a che vedere con Sondrio e che doveva essere accorpata piuttosto con strutture ospedaliere attualmente di riferimento come il Civile di Brescia. Per questo il presidente della Comunità Montana Oliviero Valzelli e il vicepresidente della Conferenza dei Sindaci Pierluigi Mottinelli, hanno presentato al Presidente della Regione Lombardia, a nome dei sindaci del Gruppo Civico, una loro proposta del sistema sanitario e socio sanitario di Valle Camonica e del Sebino. Maroni in risposta, ha spiegato loro come il modello proposto in consiglio regionale sia vantaggioso per rafforzare la sanità di montagna che ha esigenze diverse dalla sanità di città o di pianura, oltretutto mantenendo e potenziando i presidi ospedalieri di montagna. Il modello di una sanità di montagna, in discussione in consiglio regionale, è stato elaborato in questi annidai consiglieri regionali camuni Donatella Martinazzoli della Lega Nord e Fabio Fanetti della Lista Maroni, di concerto con la Conferenza dei Sindaci di Valle Camonica guidata fino a qualche giorno fa da Fiorino Fenini, sfiduciato dal Gruppo Civico proprio perché avvallava la riforma regionale così come è stata delineata. Nei prossimi giorni la Conferenza dei Sindaci si riunirà per eleggere un nuovo presidente in grado di rappresentare la posizione della maggioranza dei sindaci camuni sul tema della sanità. Un tema che è destinato a dividere ancora. I sindaci del Gruppo Civico rimangono scettici sulla riforma che se approvata entro luglio per entrare in vigore a settembre, li vedrà sempre pronti a segnalare eventuali criticità durante il primo anno che viene considerato un periodo sperimentale dopo il quale ritrovarsi e riconfrontarsi. Il modello di una sanità di montagna, trova invece il consenso del Gruppo Alpes che ha portato all’attenzione del governatore Lombardo, un secondo documento in cui vengono chieste maggiori garanzie solo su un punto: nell’ATS della Montagna, la Valle Camonica deve avere uguale voce in capitolo della Valtellina, nonostante quest’ultima conti più abitanti. E’ stato anche chiesto che la presidenza della Conferenza dei Sindaci venga alternata fra le due valli.
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