Tartare di trota salmonata (Agroittica San Fiorino – Borno) aromatizzata al miele millefiori d’alpeggio, olio evo “corne rosse” (Az. Agr. Scraleca), insalatina e pomodorini. #pizzcamì #instafood #foodlover #foodporn #foodgasm #foodies #photooftheday #igdaily #instamood #bestoftheday #picoftheday #igers #tweetgram #beautiful #km0 #borno #vallecamonica #valledeisegni #altopianodelsole #brescia

Tartare di trota salmonata (Agroittica San Fiorino – Borno) aromatizzata al miele millefiori d’alpeggio, olio evo “corne rosse” (Az. Agr. Scraleca), insalatina e pomodorini.
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pubblicato da pizzcami
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AGRICOLTORE MUORE NELL’ ESPLOSIONE

 

Tragedia sul lavoro questa mattina a Montichiari: un agricoltore 45enne è morto, travolto in pieno dall’esplosione della bombola che stava pulendo. Ancora incerta la dinamica di quanto accaduto, per questo sono al lavoro gli esperti della medicina del lavoro dell’Asl e i carabinieri della stazione del paese che fanno capo alla Compagnia di Desenzano. Attorno alle 9 l’uomo era al lavoro in uno dei magazzini della sua cascina, stava pulendo gli ugelli di un grosso contenitore pressurizzato. All’improvviso l’esplosione che ha travolto l’agricoltore. Inutile ogni tentativo di rianimarlo. Medici e infermieri hanno solo potuto constatare il decesso.

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UCCISO IN KENYA ANDREA MAFFI

Non si è trattato di malore la morte di Andrea Maffi, 40 anni originario di  Villongo, l’ uomo è stato assassinato colpito da diverse  coltellate inferte con ogni probabilità alla gola. La gravità del fatto era stata intuita dalla mamma di Andrea: Felicina, sorpresa per il fatto che il figlio si fosse dimenticato di fare gli auguri per il compleanno del fratello Marco. Erano le 22  dello scorso sabato quando giungeva dal Kenya la telefonata di un amico che invitava i famigliari a mettersi in viaggio  alla volta dell’Oceano Indiano perchè era successo una cosa grave. Andrea dopo esser giunto in Kenya, aveva comprato un pezzo di terreno e lì aveva costruito la villetta bianca dove abitava da solo e dove sabato è stato trovato senza vita. Non è chiaro se il corpo fosse nella doccia al piano superiore, dove il quarantenne aveva ricavato una grande camera da letto e il bagno, oppure sul prato accanto a una fossa biologica, dove il suo o i suoi assassini l’hanno abbandonato prima di fuggire. Difficile al momento disporre di notizie certe, unica tra queste il fatto che alle 3 della notte tra giovedì e venerdì Andrea abbia comunicato utilizzando  WhatsApp. A rinvenire il corpo senza vita è stato il domestico giunto, come solito per svolgere il proprio compito. È stato lui ad allertare la polizia del posto e, probabilmente, anche l’amico Marco Cavalli che in quella zona è il titolare di un piccolo negozio e che da anni conosceva Andrea. “È stato lui a telefonarci e a darci le prime sommarie informazioni, racconta il fratello del quarantenne ucciso, poi abbiamo chiamato l’Unità di crisi della Farnesina e il vice console italiano a Malindi che non avevano altre notizie. Poi ieri, verso l’una sono arrivati a casa i poliziotti di Bergamo a darci la conferma di quello che era accaduto: Andrea è stato trovato morto, colpito con alcune coltellate. La doccia, pare, era sporca di sangue, forse Andrea non era ancora morto ed è riuscito a trascinarsi in bagno. Di più non sappiamo”.  Chi e perché ha ucciso Andrea Maffi? «Mio fratello era benvoluto da tutti, era in Kenya da 15 anni, conosceva tanta gente e non aveva mai avuto paura di niente. Là si sentiva sicuro, tanto che aveva costruito casa, qui a Villongo tornava una volta ogni due anni ma si capiva che ormai la sua vita era là.

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CHIARITO IL GIALLO DELLA BADIA

Dopo giorni di indagini serrate gli uomini della Polizia di Stato di Brescia hanno fatto luce sul cadavere trovato nella villetta di via Undecesima al villaggio Badia di Brescia, in vendita da tempo, risalendo alla sua identità, chiarendo che si tratta di un omicidio e rintracciando in breve anche l’assassino. Il corpo ritrovato appartiene a Paolo Monaco, 73anni, proprietario della villetta che da tempo stava cercando di vendere. Il suo assassino, reo confesso durante l’interrogatorio di questo lunedì in Questura a Brescia, è Franco Ghidini, 53enne senzatetto, che da tempo usava la villetta come casa, senza autorizzazione, intrufolandosi nottetempo. Pare che Monaco lo abbia scoperto e che tra i due sia anta una un forte discussione perché Ghiidni avrebbe cercato di rapinare il Monaco. Azione seguita da una colluttazione durante al quale il Ghidini avrebbe colpito a morte. Monaco sarebbe rimasto a terra senza vita mentre Ghidini, dopo aver nascosto il corpo, avrebbe preso ogni oggetto di valore che ha trovato: il portafogli di Monaco con i soldi, orologio, gioielli e anche la vettura oltre alle chiavi di casa. Non solo: prima che il cadavere fosse scoperto Ghidini avrebbe abitato nell’abitazione di Monaco, nello stesso quartiere.Ghidini è stato  trovato dalla Polizia, che era sulle sue tracce da giorni anche in seguito alla prova del Dna effettuata sul cadavere di Monaco, in una sauna nelle piscine comunali di Flero, dopo che per giorni ha vissuto nell’auto rubata alla vittima. Ora l’uomo è stato trasferito in carcere in attesa dell’interrogatorio di convalida del fermo eseguito dalla Squadra Mobile della Questura.

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INTERVENTO SULLA 30 PASSI

L’escursionista più grave ferito in montana è una donna di 31 anni recuperata ieri sera attorno alle 20.30 dall’elisoccorso di Sondrio,caduta mentre percorreva la ferrata lungo la corna Trentapassi, nella zona dell’Alto Lago d’Iseo. Allertata la V Delegazione Bresciana del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico); in base pronti a partire otto tecnici della Stazione di Breno, per un eventuale supporto all’eliambulanza, partita da Sondrio. L’intervento delle squadre territoriali non è stato necessario perché la giovane è stata recuperata per mezzo del verricello dal tecnico di elisoccorso del CNSAS, sempre a bordo con l’équipe medica, e trasportata in ospedale. Le altre persone che erano con lei sono scese in modo autonomo. Altri interventi in montagna con l’elisoccorso sono stati effettuati attorno a mezzogiorno nel comune di Saviore dell’Adamello e a Darfo. Quattro gli interventi anche in provincia di Bergamo, attorno alle 13 nel comune di Brembilla, a Castione verso le 14, a Cusio poco dopo le 17 e ad Ardesio alle 18.24.

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IL LAVORO DEI VIGILI DEL FUOCO

Nel tardo pomeriggio, sera, in seguito ad un violento temporale che ha interessato soprattutto la media Valle Camonica, i vigili del fuoco volontari di Breno e in supporto i permanenti di Darfo, sono intervenuti per mettere in sicurezza alcune piante pericolanti spezzate dal vento. Sempre i vigili del fuoco del distaccamento di Darfo Boario Terme, attorno alle 17, hanno recuperato nel comune di Dezzo nella forra dell’omonimo torrente, un cane, si tratta di un boarder collie che era scivolato nella scarpata e non riusciva a risalire. In poco meno di un’ora dalla partenza dal distaccamento si è consumato l’intervento. Un operatore è stato imbragato e calato nella scarpata, ha rassicurato l’animale, lo ha imbragato, poi vigili e cane sono stati recuperati tramite l’uso di un palo pescante montano sul muretto.

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