
Non si è trattato di malore la morte di Andrea Maffi, 40 anni originario di Villongo, l’ uomo è stato assassinato colpito da diverse coltellate inferte con ogni probabilità alla gola. La gravità del fatto era stata intuita dalla mamma di Andrea: Felicina, sorpresa per il fatto che il figlio si fosse dimenticato di fare gli auguri per il compleanno del fratello Marco. Erano le 22 dello scorso sabato quando giungeva dal Kenya la telefonata di un amico che invitava i famigliari a mettersi in viaggio alla volta dell’Oceano Indiano perchè era successo una cosa grave. Andrea dopo esser giunto in Kenya, aveva comprato un pezzo di terreno e lì aveva costruito la villetta bianca dove abitava da solo e dove sabato è stato trovato senza vita. Non è chiaro se il corpo fosse nella doccia al piano superiore, dove il quarantenne aveva ricavato una grande camera da letto e il bagno, oppure sul prato accanto a una fossa biologica, dove il suo o i suoi assassini l’hanno abbandonato prima di fuggire. Difficile al momento disporre di notizie certe, unica tra queste il fatto che alle 3 della notte tra giovedì e venerdì Andrea abbia comunicato utilizzando WhatsApp. A rinvenire il corpo senza vita è stato il domestico giunto, come solito per svolgere il proprio compito. È stato lui ad allertare la polizia del posto e, probabilmente, anche l’amico Marco Cavalli che in quella zona è il titolare di un piccolo negozio e che da anni conosceva Andrea. “È stato lui a telefonarci e a darci le prime sommarie informazioni, racconta il fratello del quarantenne ucciso, poi abbiamo chiamato l’Unità di crisi della Farnesina e il vice console italiano a Malindi che non avevano altre notizie. Poi ieri, verso l’una sono arrivati a casa i poliziotti di Bergamo a darci la conferma di quello che era accaduto: Andrea è stato trovato morto, colpito con alcune coltellate. La doccia, pare, era sporca di sangue, forse Andrea non era ancora morto ed è riuscito a trascinarsi in bagno. Di più non sappiamo”. Chi e perché ha ucciso Andrea Maffi? «Mio fratello era benvoluto da tutti, era in Kenya da 15 anni, conosceva tanta gente e non aveva mai avuto paura di niente. Là si sentiva sicuro, tanto che aveva costruito casa, qui a Villongo tornava una volta ogni due anni ma si capiva che ormai la sua vita era là.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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