
pubblicato da serena_canepari8
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Nel 1972 Nascono gli impianti sciistici di Montecampione. Inaugurazione in pompa magna con tanto di ministro del Turismo
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La notizia era attesa e questo lunedì mattina la richiesta di rinvio a giudizio per Massimo Bosetti, il muratore 44enne accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio è stata depositata in procura a Bergamo. Il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha fatto la richiesta al GIP. Secondo alcune indiscrezioni la prima udienza potrebbe essere fissata prima della fine del mese di aprile. Massimo Bossetti, è accusato di omicidio pluriaggravato della piccola Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre 2010 da Brembate Sopra, e trovata morta tre mesi dopo in un campo a Chignolo d’Isola. Ma sul muratore di Mappello pende anche l’accusa di calunnia, per aver cercato di indirizzare i sospetti sul suo collega di lavoro, Massimo Maggioni. Il processo avvia una fase nuova della vicenda che nulla a che fare con quanto accaduto sino ad ora, ma Bosetti arriva a giudizio dopo aver in cassato ben cinque no alla scarcerazione. L’uomo si trova nel carcere di Bergamo dal 16 giugno 2014. La prova regina secondo l’accusa – sempre contestata, invece dalla difesa – è la presenza del DNA di Bossetti sugli indumenti intimi dalla piccola Yara. Determinati per l’accusa anche i filmati delle telecamere di videosorveglianza intorno alla palestra dalla quale Yara sparì. Un furgone del tutto simile a quello del carpentiere viene ripreso undici volte poco prima della scomparsa della ragazzina e scompare dopo il rapimento della ginnasta.
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Il pronto intervento dell’autista, il suo sange freddo e la sua determinazione nell’agire senza farsi prendere da panico, dopo essere stato allertato di quanto stava accadendo dagli automobilisti che lo seguivano, ha scongiurato il peggio e così i danni sono stati limitati al motore del pullman. Poteva essere una tragedia. Principio d’incendio nel primo pomeriggio di questo lunedì su un autobus di linea carico di studenti che tornavano a casa verso l’alta Valle Camonica. Erano circa le 13.30 il pullman di linea delle Nord stava viaggiando in direzione Edolo, a bordo una trentina di ragazzi appena usciti da scuola; improvvisamente appena superata la rotonda di Braone il conducente si accorge che gli automobilisti che lo seguono effettuano continue segnalazioni, vede del fumo salire dal vano motore, prontamente ferma il mezzo, fa scendere i ragazzi, li mette al sicuro e poi armato di estintori, apre il vano motore e prima che arrivino i vigili del fuoco che nel frattempo sono stati allertati tramite il 115, risolve per fortuna il problema.
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Quando i pompieri volontari di Breno arrivano in posto – per sicurezza erano stati fatti partire anche i permanenti di Darfo che poi sono tornati in sede – la situazione, per fortuna, è già sotto controllo. Mentre gli studenti vengono recuperati da un autobus sostitutivo, vengono effettuati sul mezzo fermo tutti i controlli necessari a scongiurare che tutti i focolai siano spenti. I vigili del fuoco rimuovono i sedili in fondo e verificano la situazione. Intanto il traffico lungo la provinciale, non particolarmente intenso, viene regolato dai pompieri, in attesa della polizia stradale, a senso unico alternato. Sul posto intervengo anche gli uomini della provincia di Brescia che provvedono a mettere in sicurezza il manto stradale dove si è riversato dell’olio e poi il pullman viene rimosso da una carro attrezzi speciale fatto arrivare in posto da Rovato.
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Continuano i controlli sulle strade della Valle Camonica. Nel fine settimana di nuovo al lavoro per controlli e posti di blocco, i carabinieri della compagnia di Breno, in modo particolare quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile. Osservate speciali, ancora una volta, dopo i gravi fatti di cronaca delle scorse settimane, le gallerie di Breno e in modo particolare la galleria Montepiano. E di nuovo a 15 automobilisti sono state contestate violazioni per sorpasso azzardato lungo le gallerie della statale 42 tra la media e la bassa Valle. Non sono poi mancati, e questo è uno degli obiettivi, contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza, gli automobilisti pizzicati a guidare dopo aver alzato il gomito. 13 le persone denunciate, 11 bresciani residenti in valle e in provincia e due stranieri. Sono inoltre stati denunciati due rumeni per guida senza patente e un camuno per minaccia ed oltraggio a pubblico ufficiale. L’importo complessivo delle contravvenzioni supera i 4 mila euro, 240 i punti patente decurtati.
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