
pubblicato da lorenzobellicini
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Bienno (Al. Pa.) – E quattro. Il dream team di Bienno (Brescia) vince per la quarta settimana di fila, battendo Limone Piemonte, alla popolare trasmissione […]
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Tragedia ieri sera a Coccaglio. Un 38enne di origini albanesi è morto dopo un volo dalla finestra. Alla base della tragedia, l’alcol. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, l’uomo avrebbe tentato di fuggire dalla finestra per raggiungere gli amici, quando ha perso l’equilibrio ed è precipitato nel vuoto. Era stata la moglie a chiuderlo in casa perché lo aveva visto rientrare completamente ubriaco e aveva pensato di non farlo uscire in quello stato. Il 38enne invece voleva proseguire la serata con gli amici e ha tentato di uscire dalla finestra. Il volo di 11 metri è stato fatale.
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“Lavorava con noi da circa tre anni e con lei avevo rapporti quasi quotidiani”. Sono parole di Stefano Bellinelli, 40 anni, coordinatore dei servizi della Cooperativa sociale «Società dolce», ancora incredulo per quanto accaduto a Galina Potapenko, la 52enne immigrata russa, integrata nella comunità di Sarnico, dove da una decina di anni abitava con il compagno Giuseppe Bettoni. La donna è stata colpita mortalmente durante il blitz terroristico al museo del Bardo di Tunisi. “Un’ improvviso desiderio quello di salpare in crociera nel Mediterraneo” , prosegue il suo responsabile, scuotendo il capo per l’accaduto: “Mi ha telefonato di mattina presto, chiedendomi la possibilità di un permesso per una vacanza dell’ultimo minuto, sarebbe infatti partita il giorno seguente. Disgraziatamente l’ho concessa, dopo averle chiesto la destinazione. Era felice, anche perché si trattava di un viaggio trovato all’ultimo minuto, a prezzo vantaggioso. Sapevo della sua predilezione per i viaggi a bordo di navi.
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Era una donna tranquilla, serena, capace di farsi volere bene e soprattutto affidabile sul lavoro, consapevole di essere utile agli altri”. Si occupava di assistenza domiciliare prestando servizio alle persone in difficoltà, generalmente nell’area del Basso Sebino, Adrara San Martino, San Rocco, Credaro, Sarnico, ma anche Vigolo e Parzanica. Inoltre nei vicini centri della bresciana sul lago. Un fine settimana cucito di tristezza e amarezza per Sarnico, grigio come le nubi che hanno accompagnato la giornata festiva. Dopo l’ identificazione da parte del figlio 28enne e del compagno avvenuta a Tunisi nella tarda serata di venerdi, non resta che attendere il rientro in Italia della salma, mentre ancora questa domenica mattina don Vittorio Rota parroco di Sarnico ha commentato: “Stiamo pregando a ogni celebrazione e continueremo a farlo affinché speranza e rispetto per la vita facciano da guida agli uomini di buona volontà”.
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La nave Costa Fascinosa ha fatto rientro in porto a Savona questa domenica mattina. A bordo anche le 4 turiste bergamasche che hanno rischiato di vivere in prima persona la tragedia del museo del Bardo a Tunisi. Si tratta di Ottavia Panfilo residente a Vilminore, le delle rovettesi Antonia Vizzardi, Gigliola Visinoni e la sorella Ionia residente a Darfo Boario, che hanno proseguito la crociera, non cogliendo l’offerta della compagnia che avrebbe permesso loro di rientrare prima in Italia con un volo gratuito dall’isola spagnola di Palma di Majorca. A Tunisi le donne hanno deciso di non prendere parte all’escursione limitandosi a una visita nella zona della Goletta.
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Probabilmente i carabinieri di Ponte di Legno, dopo lo stillicidio di furti nella zona dell’alta Valle Camonica, avevano dei sospetti seri e così non si sono fatti cogliere impreparati, tanto è vero che questa domenica notte quando il ladro, un bresciano, era pronto per l’ennesimo colpo, sono entrati in azione e….lo hanno trovato con le mani nel sacco. Ai suoi polsi, però, sono scattate le manette. In attesa del processo per direttissima, come prevede la legge in caso di flagranza, l’uomo è rinchiuso in una cella di sicurezza della caserma di Breno. Le notizie ufficiali saranno diramate solo quando la giustizia avrà fatto il suo corso, ma intanto, questa notte in centro a Temù c’è stato trambusto. Il ladro, infatti, sicuro di poter agire indisturbato ha prima tentato di forzare la porta d’ingresso della Pizzeria la Pizzetta, proprio sotto il municipio del paese, poi, non riuscendo nel suo intento, è passato alle maniere forti e così ha sfondato la vetrina ed ha arraffato quanto poteva. Ma proprio sul più bello nel locale hanno fatto irruzione anche i carabinieri che stavano tenendo d’occhio il sospetto e così i suoi raid notturni sono stati bruscamente interrotti. Tutta la refurtiva è stata restituita ai titolari del locale che però si trovano con un bel danno causato dallo sfondamento della vetrina. Il ladro, pare che si tratti di un 40enne originario della Franciacorta, si aggirava in zona da qualche tempo. Potrebbe quindi essere lui l’autore di molti altri furti messi a segno nelle ultime settimane in alta Valle Camonica ai danni di privati cittadini ma anche di altri locali ed esercizi. Sembra addirittura che l’uomo, probabilmente per effettuare un sopralluogo, qualche tempo fa, si fosse presentato proprio ai titolari della pizzeria per consegnare un curriculum, dicendosi in cerca di occupazione, o meglio di una seconda occupazione visto che di notte era probabilmente impegnato in colpi a destra e a manca. Nei prossimi giorni, anzi probabilmente già nelle prossime ore, l’uomo comparirà davanti al giudice che deciderà in merito alla convalida del fermo e sulla eventuale pena.
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Le dimissioni le rassegnerà ufficialmente lunedì a Roma: il Prefetto di Brescia Narcisa Breasseco Pace, dal 2 aprile vestirà le vesti di imprenditrice e lascerà la pubblica amministrazione. Da Prefetto di Brescia quindi a Presidente di un Cda. Un cambio di incarico ma non di città per Narcissa Brassesco Pace rimarrà a Brescia, città che la ha accolta il 18 agosto del 2009. Da allora ne sono successe di cose che hanno richiesto una presa di posizione della Prefettura: dai quattro immigrati che si arrampicarono nel 2010 su una gru in segno di protesta contro il mancato rilascio dei permessi di soggiorno, l’emergenza profughi dal nord Africa che ha visto le Prefetture al centro delle polemiche per l’assenza di coinvolgimento, nella gestione del problema, della Regione e degli enti locali. E poi ancora, l’esondazione del Torrente Re a Sonico, quando il Prefetto coordinò le operazioni di soccorso. Più volte il Prefetto ha fatto visita in questi anni alla Valle Camonica, lavorando in stretta collaborazione con i sindaci e le forze dell’ordine. Negli ultimi tempi era stata indagata per abuso d’ufficio, accusata dalla Procura di Brescia di aver consigliato telefonicamente ad un imprenditore di Lumezzane la modalità per chiedere l’annullamento di una multa presa dal figlio. L’udienza preliminare, inizialemente fissata per il 12 marzo, è stata spostata al 9 aprile. Dopo le dimissioni di lunedì, venerdì 27 marzo è previsto il saluto ufficiale alla cittadinanza. Per il Prefetto sarà l’occasione per tracciare il bilancio del lavoro svolto in provincia di Brescia e per salutare i suoi collaboratori, le forze dell’ordine e le istituzioni che hanno lavorato al suo fianco. Poi la Prefettura sarà in cerca di un nuovo Prefetto. Nel frattempo a reggere le fila sarà il viceprefetto Salvatore Pasquariello.
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