Note di Natale prima classificata ! #notedinatale #darfoboarioterme #Vallecamonica #premioitalive #italive #autostradeperlitalia #sonosoddisfazioni #prolocodarfo #volontariato #bravi tutti #boariotermeventi

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pubblicato da iltabot
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ANCORA FIAMME A CLUSONE

Senza sosta l’ impegno di Vigili del Fuoco, volontari della Protezione Civile e guardie boschive nuovamente in azione anche nella mattinata di questo giovedì, quando le fiamme sono ricomparse nella zona a ridosso dell’ abitato di Clusone. Ad essere interessata la parete del Monte Cimiero. Erano le 10.30 quando una consistente coltre di fumo richiamava l’ attenzione dei volontari rimasti a monitorare la zona interessata dal violento incendio di martedì. Grazie agli elicotteri rimasti impegnati nelle prime operazioni di spegnimento e alle squadre da terra verso le 12 si è potuto avere ragione delle fiamme. Si mantiene alta l’ attenzione su tutto il territorio, principalmente nelle zone particolarmente soggette a questi tipi di fenomeni, dal Ponte del Costone a Parre e nelle ultime ore anche a Clusone dove l’ incubo sembrava finito nel pomeriggio di mercoledì quando anche l’ ultimo focolaio veniva definitivamente domato. Le operazioni avevano reso necessario l’ intervento di un notevole numero di uomini oltre agli elicotteri e a due Canadair, che pescando acqua dal lago hanno dato manforte alle operazioni. A complicare ulteriormente la situazione ci hanno pensato le forti raffiche di vento delle ultime ore. Continua intanto, da parte dei carabinieri della compagnia di Clusone la caccia ai piromani. Le fiamme di origine dolosa che hanno raggiunto un’ altezza di 20 metri hanno divorato diversi ettari di bosco lambendo alcune baite della zona, costringendo gli occupanti ad abbandonare il terreno. Sconcerto a Clusone dove non ci si capacita dell’ accaduto e dove cresce la preoccupazione nelle zone soggette a rischio.

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MALVASO PROMOSSO MAGGIORE DEI CARABINIERI

Gioia e soddisfazione nell’Arma di Carabinieri della Compagnia di Breno per la promozione a maggiore del Capitano Salvatore Malvaso: in queste ore sono in molti a pensare che si tratta anche di un giusto riconoscimento per il lavoro svolto e per il servizio reso in questi anni al Paese, ogni giorno in prima linea nella lotta alla criminalità. La promozione è stata comunicata in una cerimonia ufficiale presso il Comando regionale dell’Arma questo mercoledì a Milano. Il neoufficiale superiore continuerà a comandare la Compagnia di Breno, di cui fanno parte le stazioni con relativi comandi di Pisogne, Artogne, Darfo, Piancogno, Esine, Borno, Breno, Capo di Ponte, Cedegolo, Cevo, Edolo, Vezza d’Oglio e Ponte di Legno. Il maggiore Salvatore Malvaso ha alle spalle una lunga esperienza a contatto con realtà diverse dell’Italia: pugliese di origine e laureato in Giurisprudenza, inizia la carriera militare nella scuola allievi di Chieti, prosegue nel Nucleo Operativo Radiomobile di Roma Ostia, per svolgere poi il servizio come comandante ad Anzio e alla Seconda sezione Autoradio della provincia di Napoli, incarichi di estrema delicatezza nei quali matura una solida esperienza come uomo d’azione dell’arma, ma anche di mediatore nelle situazioni critiche nelle quali un gesto positivo e distensivo valgono più di mille attività di repressione. Per otto anni è stato alla guida dei Carabinieri a Chiavenna in provincia di Sondrio, comando complesso alla testa del quale l’allora capitano Malvaso aveva dimostrato capacità di coordinamento e di decisioni rapide e importanti. E come Capitano era giunto a Breno a settembre 2013, in sostituzione del capitano Roberto Rapino destinato alla Compagnia Carabinieri di Adria, distinguendosi da subito per il rapporto di continua stretta collaborazione con i suoi 13 comandanti di stazione. In questi mesi Salvatore Malvaso ha messo a frutto numerosi colpi contro la microcriminalità, lo spaccio di stupefacenti. Ha saputo mantenere collegamenti stretti e riservati con le istituzioni del territorio, mantenendo quella tipica discrezione degli uomini dell’Arma vicini e dentro la società. Tra i suoi incarichi importanti vi è anche quello all’interno dei Caschi blu dell’Onu tra il 2004 e il 2005. La promozione al grado di Maggiore dell’Arma dei carabinieri, con il grado caratterizzato dalla torre d’argento sormontata da una stella, è la prima del genere nella storia dei carabinieri della Compagnia di Breno che vanno giustamente fieri della promozione del loro Comandante.

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4.700.000 EURO TRA SONICO E MALONNO

Regione Lombardia ha finanziato concretamente due opere fondamentali per la sicurezza della Vallecamonica, per la statale 42, per Sonico e Malonno: la parte terminale del corso del torrente Rabbia dal ponte di Rino fino alla confluenza con il fiume Oglio e l’asportazione del materiale delle varie colate detritiche scese dalla Val Rabbia dal 27 luglio 2012 a ondate successive e finito nell’Oglio, del volume complessivo di 585.000 metri cubi. La messa in sicurezza della parte terminale del torrente Rabbia e delle sue sponde è determinante per l’impatto che il torrente ha versoi il fiume Oglio, per un totale di 1.300.000 euro di finanziamento, a costo zero per il comune di Sonico. La comunità montana di Vallecamonica ha progettato i lavori per asportare il materiale dal letto del fiume Oglio ricollocandolo più a valle a protezione della statale 42e della piana di Malonno con una piantumazione successiva che ne ricostruisca il profilo vegetazionale. L’importo di questo secondo intervento è di 3.400.000 euro sempre a carico di Regione Lombardia: la data d’inizio lavori è successiva alla conferenza di servizio autorizzativa del 12 aprile che dovrà approvare l’intervento e sancire il cronoprogramma che dovrebbe stendersi per la seconda parte del 2015.

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ASILO DARFO CHIUDE: “DOMANDA SUPERA OFFERTA”

Costa troppo ed è un servizio che si può tagliare perché di asili nido ce ne sono troppi. Questa in sintesi, la posizione dell’assessore ai servizi sociali di Darfo Boario Terme, Luigina Gaioni, che spiega la decisione di chiudere a settembre l’asilo nido comunale “La Chioccia”. Il calo progressivo delle iscrizioni, i costi per mantenere una struttura di così alto livello (con orari e servizi aggiuntivi rispetto ad altri asili privati), la forte concorrenza degli altri asili nido nati nelle frazioni (ce ne sono altri 5 in tutto nel comune di Darfo), sono le motivazioni che hanno portato l’amministrazione comunale di Darfo ad affermare che “la domanda supera l’offerta” e quindi tra le spese da tagliare per fare quadrare i conti del Comune, quello dell’asilo nido comunale sarebbe “indolore”.

CONFRONTO PUBBLICO IN COMMISSIONE
Non si tratta invece di un taglio indolore per le sei maestre della Cooperativa che gestisce la struttura, che rimarranno senza lavoro, e che insieme agli altri dipendenti comunali che rimarranno in carico al comune e insieme a molti genitori, nei giorni scorsi hanno incontrato la minoranza per esporre la propria contrarietà a questa decisione. Alla chiusura dell’asilo si è opposta anche la presidente della Commissione Pari Opportunità Anna Laura De Giorgi, che lunedì 16 marzo porterà la questione in commissione in una seduta aperta al pubblico, per ribadire la necessità di difendere un servizio storico, le professionalità che vi lavorano e per evitare ai bambini il trauma di cambiare asilo nido.

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