
pubblicato da giannic1971
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Un anno e 8 mesi di reclusione. Questa la condanna, senza sospensione della pena, per il 42enne di Endine Gaiano che il 24 gennaio scorso era stato arrestato dai carabinieri di Sovere dopo che, attraverso degli appostamenti in borghese nel centro commerciale di Pisogne, i militari lo aveva sorpreso aggirarsi attorno all’area giochi a guardare con insistenza i bambini presenti. L’uomo sottoposto all’obbligo di firma era stato visto dai carabinieri della stazione di Sovere, aggirarsi anche nei pressi di scuole e parchi giochi. Da qui il nuovo arresto del mese scorso con un blitz nel centro commerciale, autorizzato dalla Magistratura visti i precedenti del 42enne. L’uomo era già finito nei guai nel marzo del 2014, quando era stato arrestato dai carabinieri di Darfo, dopo che i militari della compagnia di Breno lo avevano sorpreso grazie ai filmati delle telecamere, palpeggiare alcuni bambini nel centro commerciale Adamello con l’intento di accompagnarli nei bagni. Accuse gravissime quelle che il sostituto Eliana Dolce, ascoltati i carabinieri della compagnia di Breno, ha formalizzato nei confronti del presunto pedofilo: violenza sessuale pluriaggravata e continuata. Nell’udienza che si è svolta questo martedì 24 febbraio davanti al giudice Paolo Mainardi, il 42enne ha patteggiato una condanna ad un anno e 8 mesi di reclusione senza sospensione della pena.
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Questo mercoledì è stata la volta delle deposizione di Mariella Armati, la madre di Eleonora Cantamessa. Durante il processo era previsto anche che la madre della vittima prendesse la parola davanti all’imputato, ovvero a Vicky Vicky, l’indiano che quella notte del 12 gennaio 2013 a Chiuduno, travolse e uccise con l’auto la ginecologa 43enne di Trescore che si era fermata a soccorrere un altro indiano, Baldev Kumar, il fratello di Vicky Vicky, anche lui rimasto ucciso anche a seguito delle ferite riportate nella maxi rissa fra indiani iniziata a Casazza. Sedersi sul banco dei testimoni e rivivere quei tragici attimi, quando il cellulare di Eleonora quella sera suonava a vuoto, quando infine ha risposto il 118, la corsa in auto fino a Chiuduno al luogo dell’incidente, il non poter avvicinarsi alla donna a terra, l’apprendere che era morta. Per la madre di Eleonora Cantamessa, che da quel giorno vive nel dolore ma porta avanti con coraggio la missione di aiutare il prossimo proprio come faceva la dottoressa bergamasca, questo mercoledì è stata l’ennesima prova di forza per ottenere quella giustizia che a questo punto appare come una magra consolazione. Davanti all’imputato ha anche risposto alla domanda rivolta dal giudice, se aveva ricevuto la lettera di scuse di Vicky Vicky. L’ha ricevuta ma le è parsa come un oltraggio. E’ infatti troppo tardi per le scuse. Quella violenta rissa tra indiani le ha portato via la figlia che ha pagato con la vita un gesto di altruismo nei loro confronti.
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Il Consiglio di Amministrazione dell’Incubatore d’Imprese di Cividate Camuno chiude il suo mandato triennale con un corposo bilancio fatto di numeri che dicono come la struttura sia riuscita a sostenersi in questi anni con una forte attenzione alla gestione, ma con un patrimonio immateriale di enorme valore, rappresentato dalle centinaia azioni condotte in questi anni a sostegno di tante realtà industriali a tutto campo, in Italia e all’Estero. Un passo fondamentale è stato l’aver coinvolto in maniera determinante nella società le imprese private, che producono e creano lavoro, occupazione quindi economia e nell’aver costruito rapporti solidi con reti di imprese, quali Apindustria Brescia e Assocamuna, in rappresentanza di un migliaia di aziende che operano sul territorio, oltre al progetto del distretto rurale, alla camera di conciliazione, allo sportello SOS Impresa, al salone dell’orientamento per migliaia di giovani della scuola, allo sportello Europa, al fondo Start-up, alla gestione dell’osservatorio del mercato del lavoro e delle imprese, al progetto cluster e al progetto Energy Service Company per il distretto energetico, alla scuola d’arte e mestieri, al salone delle idee, alla formazione nell’area impresa, all’accordo regionale ponte generazionale, all’Eurodesk. Con managerialità moderna, l’Incubatore è diventato un riferimento sicuro per il territorio. Invitalia, l’Agenzia del Ministero dell’Economia e delle Finanze di cui l’Incubatore di Cividate fa parte, ha indicato questo Incubatore come esempio da seguire per la capacità a costruire rapporti e a sviluppare progetti concreti. 2.500 imprese, 5.593 professionisti, 10 soggetti pubblici, 600 partner europei, 20 Scuole e Università, 11 banche, 3 rappresentanze sindacali ed una fondazione sono oggi il vero patrimonio dell’Incubatore di Cividate, costruito pezzo su pezzo dal Consiglio uscente, che nessuno, per avventura o per insipienza, può permettersi di dilapidare. Nelle prossime ore verrà rinnovato il consiglio di amministrazione. L’appello del presidente uscente Fabio Bianchi, è quello che venga rispettato lo statuto previsto da Invitalia che prevede che siano i privati a scegliere.
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“Ognuno faccia il suo mestiere”. Questo in sostanza il messaggio che il deputato camuno della Lega Nord Davide Caparini manda al mondo della politica valligiana, che si appresta a rinnovare le cariche alla guida dell’Incubatore di Imprese di Valle Camonica, l’unico riconosciuto da Invitalia in regione Lombardia con sede a Cividate. Il timore del parlamentare del Carroccio, che con l’ex sindaco di Cividate Gelfi e l’ex Ministro del lavoro Maroni è il fondatore dell’incubatore, è in sostanza che “il rinnovo del Cda possa essere visto come un’opportunità per sparire nuove poltrone, ma l’Icubatore d’Imprese” – afferma – “è uno strumento per creare occupazione e fare impresa”. Caparini sottolinea la differenza traenti pubblici, dove i vertici sono appannaggio esclusivo della politica, con risultati sotto gli occhi di tutti in termini di sprechi e buchi nei bilanci, e enti misto pubblico e privato come l’Incubatore che quindi deve rendere conto ai privati. Una struttura che da quando è nata ad oggi è stata gestita infatti secondo logiche imprenditoriali che hanno permesso all’Incubatore, nonostante il difficile periodo economico, di chiudere bilanci in equilibrio senza spreco di soldi pubblici. Tant’è che Caparini comunica che “i privati in prima linea nella missione di fare nascere nuove imprese sul territorio camuno, hanno espresso la necessità di continuare a farlo solo se guidati sulla stessa strada della trasparenza, del risparmio e della sobrietà.” “Nella scelta del futuro CDA dell’Incubatore” – spiega il deputato della Lega Nord – “la politica ha il dovere di fare un passo indietro lasciando che la futura guida della struttura sia espressione di quel tessuto economico locale chiamato a guidare la politica verso la ripresa economica. Ciò che in sostanza si deve evitare” – conclude Caparini – “è che la politica rovini quello che anche da Inviatalia stessa è stato definito “un modello di gestione da replicare in tutti gli Incubatori d’Italia””.
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Dopo una fine d’anno caratterizzata da un andamento negativo della produzione, per la manifattura bresciana il 2015 – secondo il Centro studi di Associazione Industriale Bresciana – inizia con un abbrivio positivo, favorito da una serie di fattori, tra cui la debolezza dell’euro e i bassi costi delle materie prime energetiche. Nel dettaglio, la produzione è risultata in aumento per 38 operatori su 100, con un saldo positivo del 20% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione, mentre il livello dell’attività è giudicato inferiore al potenziale dal 39% delle imprese del campione. L’evoluzione del comparto industriale provinciale si inserisce in un contesto nazionale ancora particolarmente aspro, ma in cui iniziano a manifestarsi segnali di recupero: l’indice PMI manifatturiero a dicembre, pur rimanendo di poco al di sotto del valore che delimita l’espansione dalla contrazione, si è infatti attestato sui valori massimi delle ultime quattro rilevazioni.
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Si avvicina Smua Plus, la fiera della saldatura, meccanica, utensileria e antinfortunistica, giunta alla sua settima edizione biennale, che si terrà nella zona industriale di Boario Terme dal 20 al 22 marzo. Il manager dell’iniziativa, Carletto Bertoni, traccia un primo profilo del mondo imprenditoriale camuno-sebino, visto dall’osservatorio di chi serve le imprese a tutto campo e ne valuta movimenti e indici sul mercato interno ed internazionale: presentando Smua Plus, infatti, è importante anche avere un polso della situazione delle imprese e riuscire ad individuare i passi che stanno facendo. Smua Plus si occuperà di un vastissimo settore merceologico, professionale, artigianale e industriale: dai dati raccolti in preparazione all’evento emerge chiaro il settore che sta dando segnali importanti di ripresa. Carletto Bertoni, da manager del settore e da organizzatore di Smua Plus, vede con chiarezza quali sono gli elementi che un’impresa oggi deve perseguire cin attenzione e con tenacia per uscire dall’attuale situazione. Smua Plus sarà dunque anche un’occasione di incontro tra domanda e offerta, tra imprese di ogni dimensione, tra professionisti, consulenti, sellers e buyers: e sarà la vetrina di molti, ma soprattutto di chi ha saputo reggere l’urto, di come lo ha fatto e quanto sta facendo per rimettersi sul mercato con determinazione.
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Gli studenti della classe quinta AFM ragioneria dell’Istituto Meneghini di Edolo, dopo un percorso di approfondimento specifico sul tema della riforma della Scuola, hanno partecipato ad un concorso risultando primi in Lombardia ed ottenendo così di esporre questo progetto all’apposita Commissione parlamentare VII Cultura, Scienza e Istruzione. Gli studenti hanno così esposto i principi ispiratori del testo della riforma da loro proposto, interloquendo con i Commissari di varie appartenente politiche, ricevendone in risposta importanti riconoscimenti, al termine di una serie nutrita e approfondita di domande coerenti e competenti. Per gli Studenti del Meneghini si è trattato di un percorso particolarmente forte e significativo, che li ha messi nelle condizioni di comprendere a fondo il senso civico dell’appartenenza ad uno Stato e, soprattutto, di guardare alle istituzioni locali, regionali, nazionali e d euroepee con un nuovo atteggiamento. Questo mercoledì l’Aula Magna del meneghini ha ospitato i 40 protagonisti di questa straordinaria esperienza che hanno esposto agli altri studenti il loro percorso ricco di emozionanti esperienze: al termine, hanno ricevuto un diploma a ricordo di questo forte impegno culturale e civico.
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Scelta azzeccata quella del Centro di Coordinamento servizi scolastici di Vallecamonica, con Comunità Montana e Incubatore d’Imprese, di svolgere il terzo salone dell’orientamento per Istituti, consentendo maggiore omogeneità nei raggruppamenti e più spazio alla discussione nei gruppi di studenti. La giornata dei Licei ha registrato un interessante dialogo che, partendo sempre dall’orientamento scolastico, ha trovato rispondenza anche nelle proposte degli oltre 30 tra atenei e scuole di specializzazione post diploma che hanno tenuto incontri specifici con gli studenti. Spicca per la proposta sul territorio camuno-sebino e della Valtellina per l’Università della Montagna di Edolo con i suoi250 laureati in 15 anni, 160 dei quali hanno trovato subito occupazione in settori della montagna italiana. Il salone dell’orientamento si conclude mercoledì 25 febbraio e nella serata di giovedì 26 febbraio alle 20.30 lo psicoterapeuta Paolo Crepet parla alle famiglie al Centro Congressi di Boario Terme sul tema dell’orientamento per i propri figli.
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A 100 anni dall’avvio della Grande Guerra, a 50 dalla morte di Guglielmo Ghislandi anche la casa della Memoria realizzato dall’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra di Valle Camonica ricorda. Questo mercoledì, in una sorta di anteprima dell’incontro che si terrà a Breno il prossimo 7 marzo, a Darfo si è tenuto un convegno storico per gli studenti del Golgi e dell’Olivelli. Obiettivo dell’incontro non solo presentare la figura di Guglielmo Ghislandi, che fu il fondatore della sezione camuna dell’associazione mutilati e invalidi, ma anche spiegare agli studenti che cosa è e che cosa fa questa associazione e cosa potrà fare in futuro, dopo la realizzazione, con notevoli sacrifici, della Casa della Memoria nella sede darfense dalla casa del mutilato. Collaborazione che si declina in incontri e convegni ma anche in un concorso storico a premi per gli studenti che ha permesso di riportare in vita persone che altrimenti sarebbero state dimenticate. Durante il convegno di questo mercoledì, a delinare la figura di Guglielmo Ghislandi è stato chiamato lo storico prof. Eugenio Fontana. Fu sindaco di Breno, dove nacque il 15 agosto 1887. Gislandi morì a Brescia il 3 marzo 1965. Ferito e mutilato in guerra fondo in Valle Camonica la sezione mutilati e invalidi di guerra.
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