
pubblicato da lorenzobellicini
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vitto e alloggio
di Fabiola Poli dal gruppo: A.A.A. cercasi/offresi lavoro in valcamonica
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“Spero proprio tanto che dopo aver lavorato e dopo che sto tuttora lavorando per uno Stato che si era fatto garante al posto dell’imprenditore privato, non ci si ritrovi Traditi / Ingannati proprio dal nostro stato, perché sarebbe veramente ……….( non trovo il termine adeguato )”. Con queste parole in una lettera aperta iinviata alla nostra redazione, Stefano Ducoli della ALFA So.Ge.Mi Srl di Esine, nel ringraziare il deputato camuno Davide Caparini e la deputata Marina Berlinghieri che stanno seguendo a Roma il caso, riassume la rabbia e il disorientamento, ma anche la speranza che accomuna in questi giorni i fornitori bresciani e bergamaschi di cui una trentina camuni, dell’Ilva commissariata. “Voi come lo definireste”, scrive ancora Ducoli, un imprenditore che dopo che non paga i propri dipendenti o fornitori li minaccia anche di fargli passare i guai ?”
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Dopo Taranto la provincia di Brescia è una delle aree che ha il problema maggiore derivante dalla dichiarazione di insolvenza da parte di Ilva, per questo anche AIB in queste ore ha avviato una indagine sulle imprese bresciane associate per capire a quanto ammonta il credito accumulato fino al 21 dicembre, da quando ciò è stato dichiarato lo stato di amministrazione straordinaria. Il problema infatti dovrebbe essere unicamente legato al debito pregresso. Si parla di 800 milioni di euro che Ilva deve ai fornitori a livello nazionale; 20 milioni di euro per quando riguarda le prime stime di AIB sul territorio bresciano. AIB insieme a Confindustria nazionale che sta sollecitando Governo e commissari Ilva affinché venga trovata una soluzione al problema in tempi ragionevoli anche perché le imprese che rappresentano l’indotto bresciano di Ilva non possono aspettare a lungo: devono pagare i propri dipendenti e devono anche portare avanti le prestazioni, ma in questo momento sono al collasso e se dovessero essere costrette a chiudere, si avrebbe nella provincia una perdita di posti di lavoro insopportabile in questo momento.
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“Per le imprese che stanno facendo di tutto per resistere alla crisi e che sembravano avercela fatta, questo dell’Ilva è un duro colpo.” Così il presidente di Assocamuna Roberto Mazzola commenta la situazione in Valle Camonica dova sono diverse le aziende le cui sorti sono legate a quella di uno dei principali poli siderurgici europei. L’Associazione degli Imprenditori ha contattato solo in Valle Camonica per ora una decina di aziende che vantano crediti importanti e che danno occupazione a 1500 famiglia, ma ci sarebbero altre aziende che vantano crediti minori e che non si sono ancora fatte sentire, forse per rassegnazione davanti a quella che temono sia una battaglia persa. L’invito di Assocamuna è quello di contattare l’associazione che insieme alle altre a livello provinciale e nazionale e insieme alla politica camuna, faranno sentire la voce dei fornitori allo Stato così che non vengano dimenticati.
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Dopo che Regione Lombardia aveva provveduto a garantire l’ erogazione della somma prevista per la sistemazione delle strade, oggetto di dissesto idrogeologico e al conseguente avvio dei lavori per togliere dall’ isolamento la frazione di Valzurio dovuto alla caduta di alcuni massi sulla sede viaria, il sindaco di Oltressenda Alta annuncia la riapertura della strada, salvo imprevisti, per il prossimo fine settimana. Soddisfazione, da parte del primo cittadino, che da subito si era mobilitato per il reperimento dei fondi necessari a garantire il collegamento viabilistico.
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