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pubblicato da _zambetti_
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BASTA POLEMICHE SUL SEMAFORO

Basta polemiche sul semaforo di Malonno. Lo dice il primo cittadino del comune dell’alta Valle Camonica. Le code questa domenica non ci sono state, ribadisce,  e il semaforo serve per garantire la sicurezza dei pedoni e delle auto in un tratto di strada già teatro di gravissimi, anche mortali, incidenti stradali. Tanto per ricostruire la vicenda, prima di Natale Mario Bezzi, presidente di Adamello Ski chiede al primo cittadino di Malonno di spegnere, durante i giorni festivi il semaforo che sembra, provochi rallentamenti al traffico da e per le piace da sci del comprensorio dell’Alta Valle. Domenica 1 febbraio viene effettuata una sperimentazione ed il semaforo non scatta sul rosso, resta lampeggiante. Ma già la domenica dopo, l’8, l’impianto è tornato regolarmente in funzione rinfocolando la protesta e la polemica dei gestori delle piste. E adesso, una volta per tutte e per l’ultima volta, il sindaco di Malonno, Stefano Gelmi spiega che, innanzitutto una vita umana vale più di uno skipass ed il semaforo e stato installato proprio per la sicurezza dei cittadini di Malonno e non solo in un tratto di strada particolarmente pericoloso ma soprattutto che non è lui a decidere se è come far funzionare l’impianto semaforico.

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MENO CARTELLI E PIÙ SICURI

La Comunità Montana di Valle Camonica tranquillizza gli automobilisti allarmati alla vista di qualche cartellone pubblicitario ricomparso o ancora presente lungo la SS42 soprattutto fra Esine e Cividate. Si tratta di cartelloni autorizzati e regolari. Nel corso degli ultimi anni i cartelloni presenti lungo la SS42 sono stati decimati grazie ad una battaglia portata avanti dalla Valle Camonica tra ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato e polemiche. Da 480 cartelli si è arrivati a 63 e altri che saranno sistemati a breve. Oltre a rovinare a volte il paesaggi i cartelloni non a norme si erano  dimostrati in passato pericolosi anche per la sicurezza. La legge consente la pubblicità lungo le strade quindi i cartelli non possono essere eliminati completamente ma possono però essere messi in regola sia sulle strade statali, sia su quelle comunali e provinciali.

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IL RICORDO DEGLI ESULI

Il 10 febbraio l’Italia celebra il ricordo delle Foibe. Giovanni Marini di Costa Volpino ne ha viste di tutti i colori, ancora si commuove al ricordo di quanto ha passato, ma lo può ricordare. Fa parte degli oltre 350 mila esuli costretti a lasciare tutto per tornare in Italia dove le loro famiglie avevano origine per sfuggire, dopo la fine della seconda guerra mondiale, ai massacri dei partigiani di Tito. Altre decine di migliaia di persone furono invece massacrate: donne, vecchi, bambini gettati ancora vivi nelle grotte carsiche perché colpevoli di essere italiani. Tante storie,ognuna diversa dall’altra quelle che alcuni  esuli hanno raccontato a Pisogne dove nel fine settimana si sono tenute una serie di manifestazioni per ricordare i martiri delle Foibe e per conoscere che cosa è accaduto in questa parte del nostro paese subito dopo la fine della guerra. Nell’incontro di domenica pomeriggio molti esuli e profughi hanno potuto raccontare la loro storia, come avevano già fatto nei giorni precedenti incontrando gli studenti del paese. Da qualche anno Pisogne fa memoria di questa pagina della nostra storia che è spesso passata in secondo piano.

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L’ALPEGGIO NEL CUORE

Ha 27 anni e di mestiere fa l’alpeggiatrice. Non è stata una scelta obbligata, ma una scelta consapevole: si è iscritta all’università della montagna di Edolo, corso di agraria ed è subentrata nella gestione della malga Ersaf di Val Gabbia a Berzo Inferiore prendendo il testimone dai suoi genitori. Sonia ha abbinato la propria esperienza personale maturata in alpeggio fin da piccola a quanto appreso in università, innovando un’attività piccola e a carattere famigliare ed impegnandosi a promuovere l’azienda agricola, quindi non solo l’allevamento degli animali, ma anche la produzione dei prodotti lattiero caseari e l’accoglienza del turista della montagna. A gestire l’alpeggio Val Gabbia in passato era il nonno di Sonia, poi il padre con la moglie e in compagnia dei loro 7 figli, e ora la 27enne camuna che non ha voluto rinunciare a quelle montagne, a quei pascoli e nemmeno alle fatiche accumulate dalla sua famiglia negli anni che sono servite a costruirle un futuro e ad insegnarle un mestiere.

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LA CURA DELLE BOVINE D’INVERNO

Si parla molto dei prodotti lattiero-caseari e del latte da cui provengono: si dà sempre per scontato che la fonte si comunque eccellente. Per legge e per procedura è certamente così: lo stato di salute delle bovine, ad esempio, deve essere sempre controllato sia dall’allevatore che ha strumenti di autocontrollo che dall’Asl di competenza tramite il proprio servizio di igiene veterinaria. Lo abbiamo chiesto ad un allevatore di bovine che alterna il periodo invernale a quello estivo curando in modo particolare l’alimentazione dei suo animali anche per il mantenimento della qualità dei prodotti che vengono marchiati secondo il disciplinare Dop, come nel caso del Silter. A primavera le bovine iniziano ad uscire dalle stalle invernali per abituare tutto il corpo, con particolare riferimento alla muscolatura ed agli zoccoli, in vista dei giorni dell’alpeggio, dove saranno libere di muoversi senza vincoli e dovranno superare bene anche i giorni a volte difficili dei temporali, della nebbia, del vento e anche delle nevicate improvvise. Saper rispettare i loro ritmi biologici e aiutarle all’assuefazione progressiva al nuovo ambiente significa aver animali in ottima salute da cui verrà ricavato latte di ottima qualità con prodotti finali eccellenti.

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ANALISI SUL VINO CAMUNO

In questi anni la Comunità Montana di Valle Camonica ha attivato in sinergia con altre realtà socio produttive camune, diverse azioni di assistenza tecnica rivolte ai vari comparti agroalimentari della Valle Camonica e in particolare al settore lattiero caseario, vitivinicolo e frutticolo. E’ stato quindi siglato un Protocollo d’Intesa con l’Istituto Meneghini di Edolo che attraverso i propri laboratori hanno fornito un valido supporto per la verifica della qualità delle produzioni e si sono resi disponibili a collaborare per l’esecuzione di alcuni analisi di laboratorio. Le analisi non avranno valore legale ma rappresentano un valido supporto sia ai tecnici sia alle aziende agricole. Verranno forniti dati riguardanti il vino locale: la gradazione alcolica, l’acidità volatile, l’acidità generale espressa in PH.

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MODA E EXPO

L’Associazione degli imprenditori e imprese di Vallecamonica, Valle di Scalve e del Sebino ha deciso di ampliare le opportunità per i propri iscritti e per tutto il territorio accogliendo anche richieste diverse da parte dell’organizzazione di Expo 2015 rispetto a quelle legate al tema del cibo e dell’alimentazione. In questi giorni infatti è stato sondato un nuovo settore, quale quello della moda di alto livello, per offrire nuove opportunità ai giovani.

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DAL PROGETTO AL PEZZO

Una scuola per le imprese meccaniche: è l’indirizzo specifico dell’IFP Tassara Ghislandi di Breno che mette gli studenti nella condizioni di leggere e interpretare correttamente un progetto meccanico realizzato con il metodo cad-cam, quindi realizzare il pezzo finito da sperimentare nelle varie macchine. Si tratta di un percorso intenso e molto pratico, da cui nascono i futuri meccanici dell’industria. Al termine di un percorso che riesce a dare ai ragazzi contenuti, capacità, sperimentazione pratica, autonomia e quindi grande competenza tecnica di settore, i giovani in fase di formazione vedono più roseo il loro futuro occupazionale. Il percorso formativo dell’IFP è, per legge, di 3 anni, al termine dei quali i ragazzi che lo desiderano possono affrontare i successivi due anni con una formazione più ampia e approfondita in grado di portarli a sostenere la maturità finale, dopo, la quale si aprono, come sempre, le due vie possibili: la professione tecnica o il percorso universitario.

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