
Oltre 100 mila lavoratori coinvolti nel rinnovo del contratto di lavoro. Dal pubblico impiego al commercio, dai bancari agli operai, dai tessili ai forestali. A stilare la classifca la CGIL di Bergamo. I dati sono stati presentati nei giorni scorsi. Obiettivo di questo lavoro? Far capire che questa situazione – in un periodo già difficile a causa della crisi – pesa ancor di più sulle tasche dei lavoratori. Il mancato rinnovo dei contratti di lavori, infatti, ha pesanti ripercussioni sulle buste paga dei lavoratori. In provincia di Bergamo i lavoratorio dipendenti sono 360 mila: quasi un terzo di trova in questo momento senza contratto. Sono, infatti, in totale, 106 mila 205 i lavoratori che stanno aspettando il rinnovo del contratto. "Le ripercussioni di questo – dice il segretario della CGIL di Bergamo, Luigi Bresciani – sono notevoli, sia sul piano contrattuale normativo, sia su questo del reddito dei lavoratori". Ecco perché durante l’incontro di presentazione dei dati il segretario di Bergamo ha anche aggiunto che sul tema non c’è tempo da perdere. In questo momento, in Italia, infatti, per uscire dalla crisi – c’è bisogno di immetere liquidità nel sistema: "Per farlo – dice il segretario Bresciani – c’è anche lo strumento del rinnovo dei contratti di milioni di italiani".
I NUMERI DI BERGAMO
Ma vediamo qualche numero: i primi a soffrire di questa situazione sono i dipendenti pubblici con i contratti fermi da ormai sei anni, ma anche i lavoratori delle case di riposo – i dipendenti delle strutture della sanità privata hanno in contratti fermi da otto anni e dal 2013 non viene rinnovato quello per il settore turistico. A lungo si è parlato anche della situazione dei bancari che proprio a causa della rottura della trattativa per il rinnovo del contratto hanno proclamato uno sciopero per il prossimo 30 gennaio. Ai 12 mila lavoratori della scuola senza contratto si aggiungono, in provincia di Bergamo, i 17 mila del pubblico impiego, i 10 mila del turismo, i 45 mila del commercio, gli 8 mila bancari e senza arrivare a cifre da tre zeri, tante altre categorie come i dipendenti dei consorzi di bonifica, gli allevatori, i forestali, i dipendenti delle telecomunicazioni, i tessili, i dipendenti degli studi professionali, quelli della farmacie, gli artigiani meccanici, i lavoratori del trasporto pubblico locale, quelli della sanità privata e delle case di riposo.
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