
pubblicato da _zambetti_
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Questo martedì si è svolta l’autopsia sul corpo di Luca Squaratti, 34 anni di Ceto, padre di due figli piccoli, che dal giugno 2013 era agente di polizia locale a Trescore Balneario e che è morto improvvisamente la scorsa notte. Pare che negli ultimi giorni non stesse bene e che avesse influenza e febbre. Per stabilire le cause di questa morte improvvisa questo martedì si è svolta l’autopsia che pare abbia confermato la morte per cause naturali. A trovarlo senza vita è stata la moglie Eliana, infermiera di 30 anni, verso le 7,30 di ieri. La morte dell’uomo ha lasciato nel dolore oltre ai famigliari anche i paesi di Ceto e Trescore dove Luca Squaratti era molto conosciuto. Il comune di Trescore ha infatti annunciato che resterà chiuso per lutto nella giornata di questo giovedì. La veglia sarà questo mercoledì sera alle 15.00 e il funerale si svolgerà giovedì pomeriggio alle 15.00.
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Avrebbe ammesso le sue responsabilità Isaia Schena. Nel corso della prima udienza di questo lunedì, il camionista 37enne di Cene, accusato di aver ucciso nel marzo scorso la ballerina romena 27enne Madaline Palade, davanti al Gup Raffaella Mascarino, ha ripercorso quella notte, così come aveva fatto davanti al Gip, offuscata dall’alcol e dalla droga e terminata nel sangue. La sera di domenica 9 marzo 2014 Isaia Schena avrebbe dovuto incontrare la ragazza in un albergo – questa la ricostruzione fornita dal 37enne. L’incontro in hotel però saltò a causa dell’incidente che Schena ebbe con la sua macchina quel pomeriggio che lo costrinse a lasciare l’Audi A3 parcheggiata vicino alla baracca sul Monte Bue a Cene, dove quindi ha atteso Madaline Palade che, sempre secondo la testimonianza del camionista, avrebbe preferito fermarsi lì anzichè andare in albergo perchè a quel punto si sarebbe fatto per lei troppo tardi. Una decisione fatale poiché in quella baracca isolata tra i boschi e di notte, la giovane restò sola in balia del 37enne che aveva fatto uso di alcol e cocaina e che senza motivo, così come lo stesso avrebbe ammesso, perse il controllo uccidendo la giovane a pugni e a colpi di bottiglia e colpendola con il collo rotto di una bottiglia. Resosi conto del fatto poi Schena avrebbe tentato di togliersi la vita ferendosi all’addome ma il giorno seguente fu trovato nella stessa baracca e fu salvato dai soccorritori che lo portarono in ospedale. Poi per Schena si sono aperte le porte del carcere dove è ancora detenuto. Su di lui pesa anche un precedente per il quale era stato già condannato a tre anni: a luglio dell’anno precedente nella stessa baracca l’uomo aveva già picchiato una prostituta romena che però riuscì a scappare e a chiedere aiuto. Sarebbe inoltre indagato anche per procurato aborto. Accuse che si sommano a quella ancora più pesante di omicidio aggravato dalle condizioni di minorata difesa della vittima, dai motivi futili e dalla crudeltà. Un’accusa a cui il 32enne, con alle spalle una vita segnata dalle droghe e dall’alcol, non si sarebbe sottratto nemmeno nel corso dell’udienza preliminare di questo lunedì, quando i suoi difensori hanno ottenuto il rito abbreviato che verrà discusso a partire dal 2 marzo.
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Un infortunio sul lavoro si è verificato questo lunedì a Villa D’Ogna. Ferito un operaio di 57 anni. La sua mano è rimasta schiacciata sotto il peso di una pressa e ha perso due dita. Sul posto è subito intervenuta un’auto medica e un mezzo della Croce Blu di Gromo, che ha trasportato il 57enne all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Sul posto anche i carabinieri.
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Il danno di immagine è inconfutabile. Se si clicca Hotel Della Torre su Internet ciò che compare è la notizia di un delitto, per non parlare del fatto che c’è una camera d’albergo, quella in cui si è consumato il delitto di Capodanno, che difficilmente sarà richiesta dai clienti. L’Hotel che sorge in centro a Trescore che aveva fatto dell’accoglienza e dalla qualità del servizio la sua forza, si è visto finire tutto d’un tratto al centro delle cronache il primo dell’anno quando il marocchino Hassan Mahsouri, venne ucciso a coltellate in una stanza che condivideva con una donna, la connazionale 36enne Rahma El Zazouzi, che rimane in carcere come l’unica sospettata di quel delitto con la pesante accusa di omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa della vittima. Il titolare dell’Hotel avrebbe chiesto un risarcimento danni con l’obiettivo di riscattare il nome della struttura e anche di fare del bene: la somma richiesta verrebbe infatti devoluta in beneficenza ad un’associazione che si occupa di malattie come quella di cui soffriva la vittima. Il 30enne Hassan Mahsouri era infatti affetto da distrofia muscolare ed era costretto ad una sedia rotelle e forse anche per questo non riuscì a difendersi. Venne trovato a letto colpito da molte coltellate. Fu la donna a dare l’allarme in stato di choc e a confessare qualche giorno dopo di averlo ucciso perché lui non voleva sposarla. Movente da verificare poiché la famiglia del giovane non era a conoscenza di un fidanzamento e poiché resta da capire come mai la vittima fu rivestita dopo il delitto e perché la donna, irregolare e senza fissa dimora, si cambiò d’abito prima di chiedere aiuto. Dettagli, che insieme ai cellulari fatti sparire, non combaciano con l’ipotesi di un raptus. Mentre la giustizia sta cercando di fare chiarezza, l’albergo sta cercando di riappropriarsi della sua immagine, anche se sarà impossibile fare finta che quel delitto non sia mai avvenuto. Quantomeno, se la richiesta di risarcimento verrà accolta, ci sarà modo di chiudere la vicenda con un gesto di solidarietà per trovare del positivo anche nelle situazioni più negative.
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Il parlamentare camuno Davide Caparini ha presentato un’interrogazione al ministro Franceschini, in cui chiede di conoscere le modalità di assegnazione e il costo del sito ministeriale realizzato per Expo. Il costo pare infatti essere di 5 mln di euro e la pagina web, che dovrebbe fungere da vetrina virtuale della bellezza del Paese, fa notare Caparini, avrebbe molte carenze tanto che rappresenterebbe “un insulto alla creatività italiana che danneggia il made in Italy e l’ottimo lavoro di tantissime altre aziende del settore.”
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La Valle Camonica non sarà la periferia di Expo, ma rappresenterà con le sue peculiarità, dalla Valle dei Magli al Sito Unesco, dai parchi archeologici alle pievi alle sue eccellenze radioastronomiche, una grande attrattiva per i turisti che arriveranno a Milano per la grande manifestazione internazionale. Ecco perché questo martedì il commissario per la programmazione bresciana ha fatto un sopralluogo in Valle Camonica. Per scoprirne le peculiarità e per vedere come si possono inserire nei pacchetti che verranno realizzati. E’ stato accompagnato dai rappresentanti degli enti locali e delle istituzioni culturali della Valle che vedono in questo una grande opportunità per il nostro territorio e già la preparazione di un biglietto da visita per la Valle.
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Aveva solo14 anni Rosy Romelli quando salì sulle montagne con la sua famiglia per fuggire dalla persecuzione nazifascista. Ma non si adattava semplicemente a fare la montanara: iniziò subito a collaborare con la Resistenza come staffetta partigiana, essendo molto giovane e dunque insospettabile. Quei giorni, quei ricordi, la prigionia del padre condannato a morte, la sua liberazione ed i valori nati con la Resistenza sono sempre rimasti nel suo animo e, da allora, Rosy è diventata una testimone attiva e costante del senso di Libertà nella Giustizia che ha pervaso il suo essere ragazza, donna, nonna. Lo ha ben testimoniato, con un’energia forte e tanta dolcezza, alla vigilia del giorno della Memoria, ospite del Consiglio comunale dei Ragazzi di Cimbergo e a Paspardo che, nella sala convegni della Scuola a Paspardo, hanno organizzato l’incontro- testimonianza con Rosy Romelli.
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Quando si sceglie un libro, se non è per lavoro e a scopi didattici, se è insomma per pura voglia di dedicarsi alla lettura, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Così, per indirizzare i propri lettori, il Sistema bibliotecario di Valle Camonica e la biblioteca comunale di Breno, hanno messo in bella vista, all’ingresso della biblioteca, uno scaffale con una cinquantina di libri tutti dedicati al tema dell’olocausto. I testi sono stati acquistati proprio in occasione della Giornata della Memoria nel settantesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Lo scaffale è stato inaugurato proprio questo martedì e i saggi e le opere sono disponibili per la consultazione e in seguito al prestito, con prenotazioni aperte da questo giovedì. Lo scaffale resterà allestito fino alla fine di febbraio ma è consultabile anche on line sul portale Opac della Rete bibliotecaria bresciana. Un’iniziativa, particolarmente adatta alle scuole, che non vuole solo celebrare un fatto emotivo, ma che punta all’approfondimento nel tempo.
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Iniziata a Gandino la settimana dedicata a San Giovanni Bosco. A fare da apripista nella serata di venerdì è stato lo spettacolo "X.T.C. 2 – L’ecstasy… delle sostanze chimiche". Una scelta che ha interessato i molti presenti al Cinema Teatro Loverini, chiamati a riflettere sul fenomeno dello sballo che interessa sempre più ragazzi. Mattatori della serata Filippo Arcelloni e Enzo Valeri Peruta dell’associazione "Prevenzione Teatro", che avvalendosi di 10 ragazzi scelti tra il pubblico, hanno posto in esame l’uso e abuso delle droghe illegali.
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