
L’Associazione nazionale magistrati ha voluto, in occasione della Giornata della giustizia, accogliere chi ha fatto ingresso negli uffici giudiziari di Brescia, con alcuni manifesti che ritraggono fascicoli processuali pendenti e definiti, a testimonianza dell’impegno di tutti quelli che operano per la tutela dei diritti, chi amministrando giustizia, chi chiedendola in nome dell’ordinamento o del proprio assistito, chi dando quotidiano supporto agli uni e agli altri. L’inaugurazione dell’anno giudiziario a Brescia è stata l’occasione per ribadire anche le difficili condizioni in cui la giustizia è costretta ad operare e per tornare a denunciare l’ormai cronica carenza di organico. “Se qualche tempo fa” – scrive la Giunta della sezione dell’ANM di Brescia – “la pubblicazione di ben nove posti di sostituto della locale Procura non aveva visto nessun aspirante, nel 2014 si è assistito ad un’autentica fuga dal Tribunale di Brescia verso i Tribunali vicini, in cui gli organici sono adeguati alla necessità, le condizioni di lavoro sono favorevoli e l’obiettivo della durata ragionevole del processo è alla portata.” “Ancora più drammatica della situazione dell’organico di magistratura appare quella del personale amministrativo, senza l’apporto del quale neppure mille magistrati in più potrebbero fare nulla; personale che, sul piano nazionale, è passato dalle 45.000 unità del 2001 alle 38.000 attuali, e la cui età media supera oramai di slancio i cinquant’anni.“
RIFORME: C’È ANCORA MOLTO DA FARE
Infine un commento sulle riforme del Governo in tema di giustizia “che vanno a riformare lo status del giudice, peggiorando la legge sulla responsabilità civile del magistrato.” La vera riforma, sempre attesa ma ben di là da venire, riguarda la qualità della legislazione. Gli operatori si devono confrontare con leggi in cui un unico articolo è composto da 642 commi. Neppure per un operatore qualificato è facile identificare le pene applicabili per la detenzione a fine di spaccio delle droghe “leggere”, addirittura sparite dai codici che oramai invecchiano in tre o quattro mesi. Ed anche le materie più banali devono fare i conti con espressioni quali “E’ fatta salva l’applicazione delle disposizioni di cui al quinto e al sesto periodo della lettera c) del comma 2 dell’articolo 186”.
dal giornale online: Più Valli TV – News
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