Buonasera, scusate se é ot cancellate pure….non c entra con il lavoro ma non so a chi chiedere…. per risparmiare vorrei non fare il battesimo al ristorante perché saremmo in tanti e quindi troppo costoso ma cercare un piccolo posto dove abbellire un piccolo buffet per l’evento… Conoscete qualche posto che affittano a poco per queste occasioni ?! grazie e scusate ancora
di Jessica Erika Rubbit dal gruppo: A.A.A. cercasi/offresi lavoro in valcamonica
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Giorno: 22 gennaio 2015
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SERENITA’ E FIDUCIA
Due operatori della cooperativa sociale «Azzurra» di Darfo sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di percosse: il fatto è accaduto dopo la denuncia depositata da una loro collega, che li ha accusati di maltrattamenti fisici ai danni di due ospiti portatori di disabilità. Al termine delle indagini preliminari, nell’udienza che si è celebrata martedì 20 gennaio in mattinata a Brescia, il giudice ha deciso per il rinvio a giudizio dei due indagati. Gli avvocati della difesa, convinti della scarsa consistenza delle prove e della non reiterazione del fatto, hanno deciso di non patteggiare ma di andare al dibattimento dove chiederanno l’assoluzione dei loro assistiti. Dopo la denuncia di una collega, i carabinieri avevano installato telecamere di controllo nei locali dell’Azzurra, in via Quarteroni a Darfo, nell’ala ristrutturata dell’ex Convento e, stando alle indiscrezioni emerse, non sarebbero mai emersi episodi significativi. I fatti erano noti anche ai coordinatori della struttura che avevano discusso dell’accaduto proprio all’interno dell’equipe di controllo e sorveglianza dove i due dipendenti avevano ammesso la loro responsabilità, dando comunque ampie rassicurazioni sul loro comportamento e soprattutto mettendosi subito a disposizione della Cooperativa per quanto necessario. Anche i parenti dei due disabili, informati dell’accaduto, non hanno sporto denuncia e hanno confermato fiducia nella struttura e nella sua attività: tanto che i due ospiti continuano il loro soggiorno presso la Cooperativa. La storia della Cooperativa Azzurra a Darfo e nel territorio dell’Asl camuno-sebina è di tutto rispetto: si tratta di un’istituzione sociale di alto profilo morale, educativo e professionale che, in trent’anni di attività, ha seguito decine di disabili di varia gravità sostenendo concretamente le loro famiglie e dando una risposta di grande dignità umana e sociale ai ragazzi in carico. All’Azzurra si attende con piena fiducia che venga fatto chiarezza, mentre tutti gli operatori sono al lavoro perché i quotidiani bisogni degli ospiti non conoscono pause.
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FORBICI SULLE PARTECIPATE
Un anno di tempo agli amministratori delle società partecipate per chiudere baracca e burattini. Ma non sono più previste multe per chi sgarra. Anche nella forma soft, si prevede un taglio di 2.800 partecipate pubbliche. Al 31 dicembre 2014 la Provincia di Bergamo detiene partecipazioni in 29 società, di cui quattro in liquidazione. Quattro società sono controllate ed interamente partecipate dalla Provincia, dodici sono partecipate con una quota qualificata superiore al 20% e tredici sono partecipate con una quota inferiore al 20%. Due sono invece quelle di riferimento alla Comunità Montana di Scalve in fase di chiusura.
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900 MILA EURO PER IL SEBINO
La IV commissione regionale “Attività produttive” ha oggi espresso parere favorevole, all’unanimità, al “progetto di completamento degli itinerari ciclo-pedonali sulla sponda orientale del Lago di Iseo”, ed il conseguente stanziamento regionale di 900 mila euro. Relatore del provvedimento è il consigliere regionale della Lega Nord, Donatella Martinazzoli. “Un forte segnale di attenzione da parte della Regione– ha affermato il consigliere del Carroccio – che si concretizza in un investimento importante ai fini del miglioramento della capacità attrattiva del Sebino. Il contributo complessivo di 900.000 euro è così suddiviso: 66.000 euro per il completamento della riqualificazione del centro storico di Sulzano, 56.600 euro per il tratto ciclopedonale dal confine di Marone al centro storico di Sale M., 309.000 euro per il tratto dal centro storico al confine sud di Marone, 382.000 euro per il tratto da Govine a Toline in Pisogne e 85.800 euro per il completamento della moderazione del centro storico di Pilzone in Iseo.
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POSSIBILI TAGLI ALL’ ABF
Il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi sta valutando in questi giorni quella che parrebbe essere una probabile sforbiciata che potrebbe arrivare dal bilancio regionale: quella sulla formazione professionale. Nulla di certo per ora, ma l’ipotesi parrebbe riguardare una riduzione di risorse del 15%. Il taglio avrebbe ricadute dirette anche su Abf, l’Azienda bergamasca formazione, che con oltre seimila utenti e otto sedi in tutto il territorio è la realtà formativa di gran lunga più «popolosa» della provincia e che a Clusone vede una delle sue eccellenze. L’ alta Valle Seriana necessita la salvaguardia di strutture di qualità come quelle presenti. Abf si occupa di formazione professionale per i ragazzi dopo la terza media (si va dal settore alimentare, in espansione, a quello agricolo, passando per la meccanica), ma anche di aggiornamento o riqualificazione per gli adulti che devono reinserirsi nel mercato del lavoro. C’è poi tutto quanto riguarda lo studio di percorsi specifici per persone disabili.
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“SI RISCHIA EXPO SENZA AGRICOLTORI”
L’Expo apre e le stalle chiudono. “A cento giorni dal via della grande esposizione universale che dovrebbe celebrare il cibo, l’agricoltura e la terra – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – rischiamo che sia la festa solo delle industrie, perché in tutta l’Italia la crisi del prezzo del latte e della carne sta mettendo in ginocchio il settore zootecnico”. Solo in Lombardia – stima la Coldiretti regionale – è di circa 150 milioni di euro il danno agli allevamenti da latte provocato dal taglio di oltre il 19% sul prezzo al litro, precipitato dai 44,5 centesimi del 2014 ai 36 attuali. “Le industrie e i supermercati ingrassano – dice Prandini – mentre le stalle muoiono”. “Rischiamo – conclude Prandini – che l’Expo si apra circondato dalle macerie del sistema zootecnico nazionale e senza quei tesori agroalimentari che hanno fatto la fortuna del sistema Italia, dal Grana Padano al Parmigiano, dal lardo di Colonnata al prosciutto di Parma e al San Daniele. Pensiamo sia arrivato il momento per creare una nuova distribuzione del valore economico all’interno della filiera agricola”.
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GIOVANI E ALCOL
La tendenza ad assumere alcolici con l’obiettivo esclusivo di raggiungere stati di euforia ed entusiasmo, ha modalità ben precise. Si bevono diversi tipi di alcol, in un lasso di tempo decisamente contenuto, mischiando e ingerendo fino all’ ultima goccia tutto il contenuto del bicchiere in un unico sorso. E’ questo il modo per sballare più velocemente. Un fenomeno che anche in bergamasca, come in altre realtà è in rapida ascesa. “L’85% della popolazione consuma alcol, giovani compresi, come ricordato da Andrea Noventa, psicologo del Dipartimento delle Dipendenze dell’Asl di Bergamo, l ’esperto evidenzia come l’alcol e il fumo di tabacco siano considerate sostanze di iniziazione, che nella maggior parte dei casi, avviene in bergamasca tra i 10 e i 12 anni.
L’ETÀ SI ABBASSA
“Solitamente con questo copione. Un bicchiere o una sigaretta, per poi passare ad altro, come la cannabis”. L’età legale per la somministrazione e la vendita di alcolici è stata spostata da 16 a18 anni non per una forma di controllo,
ma per una questione sanitaria. “La popolazione giovanile, aggiunge Noventa, non dovrebbe consumare alcolici prima del termine dello sviluppo psicofisico, perché prima il corpo non è in grado di metabolizzare l’alcol che, di conseguenza, va direttamente al cervello, provocando danni celebrali certi, in modo ancor più rilevante per le femmine”. Le scene di ubriachezza sono una costante nel weekend bergamasco. L’età media varia dai 20 ai 30 anni e tendenzialmente cresce di pari passo con il livello e i costi del locale in questione. I più giovani si concentrano solitamente nei pub a buon mercato, consumando alcol di bassa qualità oppure la dove l’ offerta è allettante. Prima dell’estate partirà un progetto con i pronto soccorso per facilitare l’accesso ai Sert di giovani che finiscono in ospedale per problemi di questa natura. L’appello rimane quello di contattare il Dipartimento delle Dipendenze oppure i medici di famiglia o i gruppi di auto anche solo per informazioni.
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UN MERCATO COPERTO A DARFO?
La proposta viene lanciata proprio in un giorno di pioggia. Ambulanti umidi ed impegnati a difendere la merce dall’acqua e cittadini sotto l’ombrello che fanno lo slalom fra le pozzanghere. A lanciarla è Gianluigi Di Giorgio, del Gruppo Sinistra Pace e Lavoro: perché non mettere il mercato al coperto? O meglio perché non mettere un tetto sul mercato? L’intento è quello di rendere la Piazza del mercato “Aldo Moro”, che ospita ogni giovedì un’ottantina di bancarelle, uno spazio asciutto quando piove, ma anche in grado di ospitare altre iniziative culturali, gastronomiche, folkloristiche, così da animare anche la vita cittadina e migliorarne l’attrattività e il decoro. Di Giorgio la proposta l’ha fatta e ora,con l’Organizzazione degli Ambulanti, chiede al comune di trovare soluzioni tecniche e strutturali per la realizzazione dell’opera. Più facile a dirsi che a farsi, viene da dire, poiché sono molti gli aspetti da tenere presente. Ad esempio, come un commerciante fa notare, c’è il rischio che sotto la copertura venga a mancare luminosità e venga a crearsi troppo freddo, e che la gente non frequenti più il mercato perché non si sente più in piazza. Gli ambulanti e commercianti si dividono sul tema, ma lavorare all’asciutto e al riparo dalle intemperie non dispiacerebbe, quindi sembrano disposti a prendere in considerazione una proposta, se ben studiata.
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