Cristina Chiabotto madrina del Giro d’Italia 2015

Firenze – Sono state presentate questo pomeriggio, nel contesto di Pitti Uomo all’interno dello spazio GazzaLook Lounge, nello splendido scenario della Fortezza da Basso a […]

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L’attesa è una corda in tensione, più è vecchia più è facile che si spezzi. Peccato davvero, questa era l’ultima occasione, ci ho sperato fino all’ultimo, ma hai fatto la tua scelta. Era “l’ultima attesa” perché la corda si è spezzata. Ed è proprio così che voglio intitolare questa foto, resa possibile da un insieme di condizioni ideali che ho aspettato: all’ultima possibilità di un’attesa durata settimane sono riuscito a fotografare Edolo e il suo cielo stellato, in una notte serena e senza luna. #nature #nikon #nikon_top #scatti_bresciani #vallecamonica #reflex #thewhisperers #worlderlust #turism #italy #night #nightscape #landscape #nightshot

L’attesa è una corda in tensione, più è vecchia più è facile che si spezzi. Peccato davvero, questa era l’ultima occasione, ci ho sperato fino all’ultimo, ma hai fatto la tua scelta. Era “l’ultima attesa” perché la corda si è spezzata. Ed è proprio così che voglio intitolare questa foto, resa possibile da un insieme di condizioni ideali che ho aspettato: all’ultima possibilità di un’attesa durata settimane sono riuscito a fotografare Edolo e il suo cielo stellato, in una notte serena e senza luna. #nature #nikon #nikon_top #scatti_bresciani #vallecamonica #reflex #thewhisperers #worlderlust #turism #italy #night #nightscape #landscape #nightshot
pubblicato da paolotom94
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OPERAZIONE VERITA’ DEL COMUNE

Da una parte l’amministrazione comunale, Prefettura, Questura, Finanza, carabinieri e tutte le forze dell’ordine, impegnate nel fare rispettare la legge. Dall’altra parte i ragazzi del KAG di Pisogne, che dopo lo scioglimento formale del centro sono diventati “i ragazzi di Via Neziole 4 occupata.” In mezzo una questione: è giusto che i ragazzi lasciano lo stabile del comune per fare spazio alle due associazioni di protezione civile? “Si tratta di fare rispettare la legge” secondo il sindaco Diego Invernici che rompe un silenzio che era voluto proprio per non gettare benzina sul fuoco su una questione che di politico non aveva niente. E in questo senso il primo cittadino denuncia la volontà da parte di qualcuno, ad esempio una parte della minoranza che sostiene la protesta, di voler montare un caso politico. “I ragazzi sono stati avvisati, l’amministrazione ha cercato con loro un confronto, la convenzione è scaduta, le chiavi dell’immobile sono state riconsegnate al comune ad occupazione avvenuta, c’è stata l’ispezione dell’Ufficio Tecnico con i carabinieri, la formale denuncia per occupazione abusiva, la richiesta di inagibilità dell’immobile da parte sempre dell’Ufficio Tecnico (il 12 gennaio ad un funzionario dell’Asl sarebbe stato impedito l’accesso per verificare le condizioni igienico e sanitarie) e infine l’ordinanza del sindaco che vieta l’utilizzo dello stabile, fino all’operazione di questo martedì all’alba quando i 4 attivisti presenti all’interno, che hanno opposto una resistenza passiva, sono stati fatti uscire. Via Neziole è quindi stata murata e “riconsegnata alla cittadinanza di Pisogne” come ha affermato il sindaco che ha esposto i fatti alla presenza del comandante della Compagna dei Carabinieri di Breno, dei membri della maggioranza e anche di un consigliere di minoranza, Claudia Zanardini in rappresentanza del gruppo “Passione per Pisogne”. L’amministrazione nel ringraziare Prefetto, il Comandante dei Carabinieri Malvaso, il tavolo tecnico provinciale e tutte le forze dell’ordine, ribadisce la volontà di continuare sulla strada tracciata nel programma elettorale e quindi approvata dalla maggioranza dei cittadini, ovvero, scaduta la convenzione con il Kag, destinare l’immobile alla protezione civile. “Non saranno le intimidazioni a farci cambiare idea”- conclude Invernici.

NON SI PLACA LA PROTESTA
“Contro cultura, contro chi mura, resistere per esistere”. E’ ciò che recita lo striscione che i ragazzi di via Neziole 4 hanno impugnato questo martedì in una manifestazione pacifica davanti al Municipio in risposta allo sgombero di questo martedì mattina. “Un dispiegamento di uomini e mezzi sproporzionato per contrastare quattro ragazzi, 3 ventenni e uno quasi 60enne – afferma il loro portavoce Federico – e uno spreco di soldi pubblici”. Non ci credono i manifestanti che non si tratta di una questione politica e accusano l’amministrazione di volerli cacciare con ogni pretesto.”La manifestazione di sabato pomeriggio alle 14.30 nella pizza di Pisogne è quindi confermata e la loro azione di protesta non si ferma.

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A FUOCO LA CAMERA DA LETTO

L’ attenzione si è ben presto indirizzata in via Nikolajewka a Clusone, dove squadre dei vigli del fuoco, a sirene spiegate, sono giunte nella mattinata di questo martedì. A generare l’ allarme un incendio sprigionatosi al primo piano di un condominio al civico 9.
Il rogo pare essere stato causato da una termocoperta rimasta accesa nella camera da letto, fortunatamente senza conseguenze ai residenti. Alle 9.45 i pompieri facevano il loro arrivo dai distaccamenti di Clusone e Gazzaniga a bordo delle autobotti e di un’auto scala. Passando dal cancello che da accesso ai garage hanno potuto salire al piano rialzato adoperandosi nell’opera di spegnimento, che ha permesso di limitare il danno alla sola camera da letto. L’ operazione è proseguita fin verso mezzogiorno con la verifica di eventuali focolai rimasti accesi. Solo a quell’ora i vigili del fuoco hanno potuto fare rientro alle proprie sedi.  Scossa per quanto accaduto la famiglia di ghanesi, che come detto non è stata coinvolta nel rogo. Nessuna conseguenza anche agli appartamenti vicini se non il fastidio per l’ acre odore di fumo. Molti i curiosi scesi dai palazzi vicini, per assistere alle varie operazioni di spegnimento.

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IL PIRELLONE PARLA FRANCESE

Il Consiglio regionale ha commemorato le 17 vittime delle azioni terroristiche di Parigi. La cerimonia si è svolta questo martedì mattina nell’Aula del Consiglio regionale, presieduto da Raffaele Cattaneo, alla presenza del Console generale di Francia a Milano, Oliver Brochet, e del Presidente della Regione, Roberto Maroni. “All’odioso terrorismo, al cieco fondamentalismo, all’insensata sopraffazione, il nostro Consiglio regionale si oppone nella maniera più ferma e decisa – ha detto il Presidente Cattaneo nel suo intervento – Sulla violenza prevalga sempre il dialogo, sulle armi prevalgano sempre la parola e il confronto. È questo il nostro auspicio e il nostro impegno”. Il Presidente Cattaneo ha inoltre ricordato la marcia di domenica a Parigi dove Capi di Stato e cittadini si sono riuniti per dire tutti insieme ‘no al terrorismo’. “È questo desiderio di unità un modo giusto per far capire che chi semina morte e terrore non potrà prevalere. Che chi vuole attaccare i valori della democrazia, del dialogo e della pacifica convivenza , valori su cui si fonda anche il nostro Paese, la nostra Europa e la nostra comunità internazionale, non solo è in minoranza, ma è destinato ad essere sconfitto. La nostra forza sta in questa unità. Non cediamo alle contrapposizioni, alla volontà di mettere barriere, alla pur umana ‘chiusura’ che la paura genera a seguito di quanto avvenuto: la risposta all’odio non può mai essere l’odio”.

IL GRAZIE DELLA FRANCIA
Ringraziando per l’invito e per le testimonianze di solidarietà e di sostegno dei valori della Francia, il Console generale Oliver Brochet ha parlato di “momento di prova che supereremo come fratelli europei”. Ha poi ricordato nome e cognome  di tutte le vittime e dei i feriti e, insieme a loro, gli “uomini e le donne che ogni giorno combattono per i diritti, i giornalisti uccisi nel mondo, i martiri della Nigeria, i soldati francesi che dal Mali all’Iraq difendono i diritti umani”. “La marcia di Parigi – ha proseguito il Console Brochet – ha visto uniti uomini e donne di diversa origine, credo religioso e convinzione politica riuniti a milioni per difendere, al di là delle differenze, la libertà e ribadire la volontà di vivere insieme in pace in questa repubblica democratica e laica, orgogliosi di difendere quei diritti per cui sono morte 17 persone”. Prima dell’inno della “Marsigliese” e del minuto di silenzio è intervenuto anche il Presidente della Regione,  Roberto Maroni che ha ribadito la vicinanza della Lombardia al popolo francese e l’impegno comune nella lotta al terrorismo e al fondamentalismo:  “Questa è la grande questione della nostra epoca. La violenza non prevarrà ma occorre un’azione efficace, senza se e senza ma, per sradicare ed evitare il diffondersi del terrorismo che vuole negare la libertà, uno dei pilastri della nostra civiltà”.

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PRADALUNGA: IL CAMPO DEI DISSAPORI

Sembrano allungarsi i tempi della causa relativa al campo sportivo di Pradalunga. Da un lato ii residenti della zona che lamentano il superamento dei decibel consentiti durante gli incontri di calcio, la sentenza del tribunale ha portato all’ordinanza di divieto dello svolgimento delle partite. Dall’ altro l’amministrazione comunale che  ha fatto ricorso ed è in attesa dell’udienza con la speranza che la questione si risolva prima delle fine dei campionati. A motivare la posizione degli amministratori il chiaro intento di tutelare l’interesse pubblico sia a livello economico ma soprattutto sportivo ed educativo dei circa 200 ragazzi della Polisportiva. Il provvedimento è in vigore dallo scorso 13 dicembre quando la partita in corso venne interrotta all’ 89°.

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SLITTA L’IMU MA NON BASTA

Il termine per il versamento dell’IMU relativa ai terreni agricoli ricadenti nei Comuni posti ad una altitudine superiore a 600 metri sul livello del mare è slittato al 26 gennaio. Far pagare l’IMU sui terreni in base all’altitudine in cui si trova la sede istituzionale del Comune e non sull’effettiva altitudine del terreno stesso è ingiusto, oltre che iniquo rispetto a terreni limitrofi in cui la sede del Comune si trova al disopra di questa misura. Infatti se la sede di un comune è posta a fondo valle, quindi a una altitudine inferiore a 600 m s.l.m., i terreni posti in quel Comune, anche se sono malghe di montagna, pagheranno l’IMU come i terreni di pianura. A rimarcare questa grave disparità alcuni esponenti politici e le associazioni degli agricoltori come la Coldiretti che porta all’attenzione dei contribuenti il risultato che quattro associazioni regionali dei Comuni (Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto) hanno ottenuto presentando ricorso al Presidente del TAR del Lazio il quale ha provveduto a sospendere il decreto sull’IMU dei terreni ex montani in quanto ha ritenuto che il decreto del Ministero Di Economia e Finanze e Politiche Agricole “determina eccezionale e grave pregiudizio per l’assoluta incertezza dei criteri applicativi”. Il prossimo 21 gennaio, a ridosso della scadenza del 26 gennaio, l’udienza collegiale del TAR sarà chiamata a confermare o meno la decisione del Presidente, ma non è difficile ipotizzare che in quella sede i giudici amministrativi confermeranno la sospensione. Coldiretti chiede quindi che si sospendano in maniera chiara e tempestiva i termini per il versamento, e che il Governo riveda le perimetrazioni, oltre ai criteri per il pagamento dell’imposta in modo da eliminare quelle disuguaglianza e storture dovute esclusivamente alla localizzazione della sede Comunale. “Occorre lavorare” – scrive la Coldiretti – “per salvaguardare e tutelare l’agricoltura di montagna, che significa sia produzione che tutela e conservazione del territorio, evitando che coloro che svolgono professionalmente l’attività agricola in queste zone non facili, siano gravati da ulteriori tributi.”

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LA GRANDE NEVICATA

La magia dei fiocchi bianchi è andata via via sfumando, lasciando spazio a non poche preoccupazioni. Era il 13 gennaio del 1985 quando iniziò quella destinata ad essere la grande nevicata. Due giorni di abbondanti precipitazioni, tali da mettere in ginocchio l’ intero territorio. Oggi a trent’anni di distanza sono in molti a  ricordare quell’immagine immagine indelebile fissata nella memoria.

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3 SECOLI DI PRESEPI

In uno dei borghi più belli d’Italia, in una delle case più belle della Vallecamonica, c’è una collezione storica di Presepi, 150 pezzi unici e rarissimi, raccolti in 30 anni di ricerche e studi da parte di una professionista, Angela Avanzini, che ha questa passione fin da bambina. La sua collezione è oggi una delle più belle esistenti e delle più preziose con pezzi molto rari, raccolti su precise segnalazioni e su ricerche storico-bibliografiche, ma anche artistico-antropologiche, come nel caso dei magnifici presepi napoletani. Angela Avanzini non è collezionista improvvisata: la sua ricerca va a fondo del progetto che le sta a cuore ed ha grandi riscontri. Un esempio della sua passione sta nell’aver inseguito fino in Urugyauy un presepio che apparteneva al cardinale di Milano Angelo Scola. Tra le opere splendide, vi sono anche i presepi di carità, realizzati in cera dalle suore che accudivano bambini poveri e orfani, per ricavare qualche sostentamento. Un giorno vede un presepio splendido in una cristalleria d’alta qualità: se ne innamora ed ora quel presepio è una delle perle della sua collezione.Angela Avanzini custodisce questi gioielli nella sua casa: il suo desiderio sarebbe quello di condividerne il gusto con chi li sa apprezzare e sa ascoltare il fascino della storia di migliaia e migliaia di mani che hanno creato questi splendidi e unici oggetti di artigianato artistico.

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