Discesa nei ghiaioni della Val Baione #vallecamonica #valledilozio #valle #altopianodelsole #alpinismo #inverno #lozio #lombardia #itbscontest #itineraribresciacontest #italy #italia #expo #escursione #expo2015 #paesaggio #panorama

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Santella votiva naturale in Val Baione #vallecamonica #valle #lombardia #lozio #altopianodelsole #itbscontest #italia #itineraribresciacontest #italy #fede #montagna #ice #madonna #devozione

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INSIEME PER SUPERARE LA PAURA


Superare la paura insieme. Questo l’obiettivo delle migliaia di manifestazioni che si sono svolte in tutto il mondo dopo l’attacco terroristico nella capitale francese costato la vita a 17 persone. Un episodio che ha lasciato sgomento e senso di impotenza fra i cittadini di tutti gli Stati che in un istante sono tornati a sentirsi fragili e piccoli di fronte al terrorismo islamico. A questo sentimento però il mondo sta reagendo con forza affinché a vincere non sia la paura ma sia la libertà di stampa e di pensiero. Più di un milione di persone sono scese in piazza a Parigi questa domenica e in concomitanza con quella manifestazione, anche nelle nostre città si sono svolte iniziative di solidarietà. Anche Brescia come Bergamo ha proclamato il lutto cittadino. Bandiere a mezz’asta dunque e centinaia di persone in piazza Loggia dove sono state innalzate due bandiere francesi. Con sé un’unica arma simbolica: una matita, simbolo della lotta per la libertà di pensiero e di stampa, simbolo della solidarietà ai giornalisti del settimanale satirico francese Charlie Hebdo uccisi dal terrorismo islamico insieme ad altri cittadini ed agenti, simbolo della lotta al terrorismo. Le matite sono servite ai manifestanti di questa domenica a Brescia per riportare la loro testimonianza sul libro del ricordo sotto il porticato dell’amministrazione comunale. Quelle vignette incriminate raffiguranti Maometto che sono costate la vita a quei giornalisti, sono stare riportate sui volantini che la Lega Nord a Brescia questo sabato ha distribuito durante un volantinaggio di protesta. Nei giorni scorsi anche il PD e anche il Centro Islamico di Brescia hanno manifestato in segno di solidarietà alla Francia e anche a Bergamo circa 300 persone hanno raccolto l’invito lanciato in rete sui social network e si sono trovate questa domenica pomeriggio in piazza Vittorio Veneto per un presidio in solidarietà non solo delle vittime della strage di Parigi ma anche per i duemila morti in Nigeria. In tutta Italia le iniziative sono state centinaia e così nei diversi paesi, che per una giornata sono stati meno divisi, meno lontani e meno soli.

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RISCATTO PER VANESSA E GRETA?


“L’Italia si attiene al massimo riserbo e alle regole internazionali”. Questa la risposta del Ministro degli Esteri agli interrogativi su un possibile pagamento di un riscatto per ottenere la liberazione di Greta e Vanessa, le due cooperanti rapite in Siria dallo scorso luglio.  Negli ultimi giorni del 201, dopo cinque mesi di silenzio, la bergamasca Vanessa Marzullo e la varesina Greta Ramelli sono riapparse in un drammatico video pubblicato su YouTube. Le immagini mostrano le due volontarie , provando che sono ancora in vita ma facendo crescere allo stesso tempo la preoccupazione sulla loro sorte. Tanto più che il ramo siriano di Al Qaeda, Al Nusra, poche ore dopo, ha confermato di tenerle in ostaggio. Una situazione che rimane delicatissima.

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VERSO L’AREA OMOGENEA ALPINA


Addio alla “vecchia” corrispondenza tra province in senso di confini geografici e province intese come enti. Per sfatare questo parallelismo, il prima passo sarà abolire il termine Province con cui ancora vengono chiamate anche dopo la trasformazione in enti di secondo livello. E per questo in Senato c’è stato il via libera e ora si attende l’esame della riforma alla Camera; un iter che si dovrebbe concludere nel 2016. In vista della loro totale abolizione, la Regione Lombardia sta pensando a come riorganizzare il territorio e il governatore Roberto Maroni lancia la sua proposta: dividere il territorio in 3 aree vaste: un’area montana, un’area metropolitana e l’area agricola e di pianura. Questo vuol dire che si potrebbe concretizzare l’ipotesi già sostenuta in passato dalla Lega Nord, di unire i territori montani come Brescia, Bergamo e Sondrio e altre province, dando vita ad un’area omogenea alpina. Tutto questo sarà oggetto di discussione nei mesi a venire in consiglio regionale per modificare la legge di riforma del sistema delle autonomie approvata in giunta il 30 dicembre.  Il testo che ridefinisce le deleghe, conferendo alla Regione agricoltura e caccia e affidando le altre deleghe alle province, ora dovrà ridefinire anche i confini territoriali per disegnare aree omogenee che superano i confini delle province, il cui destino secondo l’obiettivo originario anche della Legge Delrio, era quello di essere abolite e i tagli del governo a questi enti ne sono una testimonianza.

OBIETTIVO: USCIRE DAI VECCHI CONFINI
Un disegno, quello ipotizzata da Maroni, che per questo non piace al presidente della Provincia di Brescia Pier Luigi Mottinelli che parla di un tentativo di rompere il fronte che si è creato fra comuni e il nuovo Broletto a maggioranza PD. Altre preoccupazioni sono state esternate in Regione ad esempio dall’assessore bresciano del Nuovo Centro Destra Mauro Paroli che ha sottolineato l’importanza di salvaguardare le identità locali.  L’esigenza “di uscire dai vecchi confini” che uniscono la Valle Camonica ad aree come la città di Brescia o come il Garda che poco hanno in comune tra di loro, era stata più volte ribadita in passato anche dal deputato camuno Davide Caparini che torna quindi a sottolineare l’importanza di gestire in modo omogeneo aree simili dal punto di vista territoriale, con problemi, esigenze e risorse simili. La Valle Camonica ad esempio potrebbe trarre più benefici dal confronto e dall’unione con altre valli simili come appunto la Valtellina ad esempio.

IL SUPERAMENTO DELLE PROVINCE
In questi mesi, da quanto le province sono state trasformate in enti di secondo livelli, i nuovi presidenti con l’UPI, hanno più volte incontrato la Regione e rivolto un appello al Governo, perché venissero messi nelle condizioni di erogare le funzioni e di chiudere i bilanci. Ma le risorse non ci sono e le province non sanno come chiudere i bilanci. In più lo Stato ora intende anche tagliare del 50% i dipendenti delle province. E la Regione e i comuni non possono accollarsi nuovo personale. Una possibile soluzione a questo “pasticcio” come lo aveva definito lo stesso Maroni, potrebbe quindi essere individuato in questa nuova riorganizzazione territoriale. Nel frattempo Maroni ha convocato per la prossima settimana l’Osservatorio regionale per l’attuazione della legge Delrio per venire incontro alle criticità, che sono state evidenziate dal presidente dell’Unione Province Lombarde e trovare una soluzione ad esempio sui lavoratori in mobilità.

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CONTRO IL LICENZIAMENTO AL CEMENTIFICIO


Domani pomeriggio dalle 14.00 a Tavernola bergamasca si svolgerà una manifestazione di solidarietà indetta dalle organizzazioni sindacali contro il licenziamento di un operaio facente parte della RSU aziendale del cementificio. L’appuntamento è fissato davanti al palazzo del Comune dove si formerà il corteo che si dirigerà a piedi fino all’esterno del cementificio dove saranno presenti i Sindacati che informeranno la popolazione circa il grave episodio. Organizzazioni sindacali e  amministrazione comunale invitano i cittadini a partecipare.

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IN 3 UBRIACHI ALLA GUIDA


Altri 30 punti patente che volano via durante il sabato notte. Sono molte le persone che la domenica mattina, passata la voglia di divertirsi, si ritrovano con una patente alleggerita di punti e quindi si trovano nelle condizioni di non sgarrare più per evitare di rimanere a piedi. Ormai da mesi i dati che la polizia stradale del comando provinciale di Brescia raccoglie il sabato sera durante i controlli disposti dai diversi distaccamenti della provincia, parla di una cinquantina in media di punti decurtati in una sola notte, ma si arriva anche a 100 a volte. L’infrazione più comune per cui i punti patente vengono decurtati, è sempre l’alcol alla guida: gli agenti infatti sottopongono al test dell’etilometro centinaia di automobilisti con l’intento di disincentivare comportamenti pericolosi come appunti mettersi al volante dopo un bicchiere di troppo. I controlli sono infatti concentrati in prossimità dei locali notturni più frequentati dai giovani. Ciò emerge dal rapporto anti stragi che il comando provinciale rende noto ogni domenica mattina puntualmente, è che l’età dei trasgressori si è alzata.

GIOVANI PIU’ RESPONSABILI
I giovani sembrano aver capito la lezione grazie all’azione di prevenzione che la polizia stradale con le varie associazioni porta avanti anche nelle scuole, e stanno più attenti anche perché ormai sanno che incappare nei controlli è una possibilità concreta. Infatti sono anche sempre meno le persone pizzicate ubriache alla guida. Delle 47 persone controllate ad esempio durante il sabato notte appena trascorso, nessun giovane sotto i 22 anni è risultato positivo all’alcol test. Sono invece risultate positive tre persone, due fra i 23 e i 27 anni e una di età compresa fra i 28 e i 32 anni. Uno di loro superava il tasso di 1,50 g/l e rischia la sospensione della patente di guida da uno a due anni. Al lavoro dall’una alle sette della notte tre pattuglie, una del distaccamento di Iseo, una di Desenzano e una di Boario. Un altro dato che emerge è che sempre meno automobilisti vengono trovati alla guida sotto l’effetto di stupefacenti: nessuno nemmeno nella notte appena trascorsa. Ritirata anche una carta di circolazione, sequestrato un veicolo, decurtati in totale 59 punti.

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SCI ALPINISTA INFORTUNATA SUL FRERONE


Una donna si è infortunata oggi sul monte Frerone sopra Bazzena: stava facendo sci alpinismo con il marito quando è caduta. La donna è medico e si è diagnosticata prontamente quanto le era accaduto: dovrebbe trattarsi della frattura di una gamba. Il marito è sceso fino al Rifugio Bazzena per chiamare il soccorso e quindi è stato riportato in quota, al Goletto di Valfredda dove la donna stava attendendo i soccorsi, dal rifugista Vito Gelmini con la motoslitta. Nel frattempo Impossibilitata a proseguire, è stata soccorsa dall’elicottero del 118 di Sondrio che l’ha trasferita in volo all’Ospedale di Esine. Nel frattempo era stato allertato anche  il Soccorso Alpino della stazione di Breno: ma non è stato necessario il loro intervento perché la donna era stata recuperata dall’elicottero.

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