
pubblicato da paolotom94
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Brescia – “Quanto sta accadendo in questi giorni in merito alla ben nota vicenda dei marò è la cartina di tornasole rispetto all’azione del Governo […]
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Aprica – Domani, giovedì 18 dicembre, apre dalle 9 la pista Lago Palabione di Aprica. Saranno in funzione quindi, oltre alla cabinovia della Magnolta e alla […]
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Il furgone di Massimo Bossetti ripreso più volte dalle telecamere posizionaea a Brembate nei pressi della palestra dove Yara Gambirasio si allenava e dalla quale è poi scomparsa. Il furgone Iveco Daily che già nei mesi scorsi era stato visto passare nei pressi della palestra proprio quel giorno della scomparsa, il 26 novembre del 2010 e proprio attorno all’ora in cui della 13enne si sono perse le tracce, tra le 18 e le 19, è stato al centro fino ad oggi di dettagliati approfondimenti da parte degli esperti che hanno fatto passare ogni fotogramma per capire se quel furgone era della stessa marca e modello di quello posseduto dal muratore di Mapello in carcere dal giugno del 2013 con l’accusa di essere il presunto assassino della ragazza. Oltre al DNA di Bossetti compatibile con quello trovato sugli indumenti di Yara dopo il ritrovamento del corpo nel campo di Chignolo d’Isola, ancora nessuna prova scientifica avvalora il quadro delineato dall’accusa, ma le ultime rilevazioni sull’omicidio della 13enne potrebbero cambiare le cose. Ad affermare che quel furgone ripreso dalle telecamere per un’ora nei pressi della palestra fino alla scomparsa di Yara, è proprio quello di Bossetti, sarebbero le dichiarazioni di un esperto di Iveco Daily interpellato per fare luce sulle somiglianze e differenze tra quello ripreso e quello sequestrato al carpentiere bergamasco. Non solo: spunterebbe ora anche un testimone che affermerebbe di aver visto svoltare quel furgone tra le 18.40 e 18.45 di quella sera, cioè pochi attimi prima del rapimento, nella strada dove si presume la ragazzina sia stata prelevata. Nuovi indizi che andrebbero a smentire la versione del 44enne che si è sempre dichiarato innocente e che invece aveva dichiarato che il giorno della scomparsa di Yara era passato di lì per caso tornando dal lavoro, anche se poi era emerso che quel pomeriggio non era stato in cantiere.
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5 mesi per ogni impresa. Questo il periodo di cassa in deroga che verrà concesso per il 205 alle imprese, e sono centinaia, che hanno fatto domanda di poter utilizzare gli ammortizzatori sociali anche per l’anno prossimo. L’accordo con le parti sociali che regola la concessione della cassa in deroga per il 2015 è stato siglato questo martedì in Regione con le parti sociali e come previsto dal decreto governativo dello scorso agosto, il 2015 la cassa è stata prorogata per una durata massima di 5 mesi per ogni impresa. Mancano le risorse e la Regione più volte negli ultimi mesi ha fatto appello al Governo per finanziare la cassa in deroga già utilizzata dalle imprese ma non ancora erogata e per coprire altre richieste delle aziende alle prese con la crisi economica. Ma tra Jobs Act e nuove regole introdotte di recente, si è potuto stabilire in 5 mesi la durata massima del periodo che ogni azienda avrà a disposizione del 2015 per usare la cassa in deroga. Il periodo è stato ridotto e quindi il sindacato ha chiesto a Regione e Inps di poter usare al meglio questo lasso di tempo, permettendo modalità responsabili e accorte che prolunghino nel corso di tutto il 2015 l’utilizzo meticoloso della cassa.
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I poveri non vanno mai in vacanza e la Caritas non chiude mai. In questi giorni anzi Don Danilo e i suoi volontari si stanno organizzando per sostenere le necessità di chi quotidianamente bussa alla porta e che nel periodo delle feste non può essere dimenticato. Le persone che chiedono un aiuto alla Caritas di Darfo sono sempre di più: 130 nuclei famigliari circa attualmente si stanno rivolgendo alla Caritas che cerca di dare risposte ad una povertà sempre più diffusa. Con l’aiuto di alcuni volontari e dei ragazzi provenienti dal Nord Africa che da mesi hanno trovato rifugio nella struttura di Darfo e dove sono tutt’ora alloggiati, la Caritas sta raccogliendo beni di prima necessità e invita a farsi avanti tutti coloro che sentono di poter donare qualcosa, alimenti, vestiti, energia o tempo, perché come dice Don Danilo “nessuno è così povero da non avere proprio nulla di sé da donare al prossimo.” Compito della Caritas anche quello di organizzare iniziative di sensibilizzazione ed informazione rivolte alla popolazione. In quest’ottica si colloca l’incontro organizzato dal centro Caritas di Dardo con il patrocinio della Comunità Montana di Valle Camonica, per venerdì 19 dicembre presso il Centro Congressi di Darfo Boario Terme con Don Luigi Ciotti, che dell’impegno nel sociale ha fatto la sua missione di vita. Ispiratore e fondatore del Gruppo Abele, come aiuto ai tossicodipendenti e altre varie dipendenze, quindi dell’Associazione Libera contro i soprusi delle mafie in tutta Italia, Don Ciotti affronterà il tema: “la povertà è illegale, libertà, dignità e lavoro sono diritti.” Dopo la concelebrazione eucaristica delle 19.30 presieduta da Don Luigi Ciotti seguirà la riflessione di Don Luigi sul tema e gli auguri di Natale.
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La sigla dell’accorso siglato tra regione Lombardia e Incubatore d’Imprese di Cividate Camuno, rispettivamente da parte del governatore Roberto Maroni e del Presidente Fabio Bianchi, lo scorso 2 ottobre nella sede dell’Incubatore, si perfeziona oggi con la presentazione del piano operativo che mette a disposizione 3 milioni di euro dal Ministero a Regione Lombardia per sostenere 300 nuovi giovani da avviare al lavoro, ai quali faranno da tutor altrettanto lavoratori anziani che hanno meno di 48 mesi di lavoro da compiere per poter andare in pensione. Quando venne presentato il progetto mancava all’appello un passaggio fondamentale che era l’accordo con l’Inps che avrebbe consentito ai lavoratori anziani di non perdere l’aspetto contributivo ai fini pensionistici.
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Il 5 dicembre la Giunta Regionale ha deliberato in tal senso e dal 1 gennaio Inps può iniziare la procedura. Soddisfazione dunque anche da parte di chi, sul versante politico e su quello manageriale-istituzionale, ha voluto fortemente questo strumento che, di fatto, vede la provincia di Brescia al terzo posto in Lombardia nel suo utilizzo, dopo Como e Monza.-Brianza. Dopo la presentazione all’Incubatore di Cividate e ad Apindustria Brescia, da gennaio il meccanismo può iniziare ad operare. L’Incubatore d’Imprese, soggetto accreditato, farà da supporto a imprese, lavoratori e giovani per avviare le pratiche necessarie.
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