UMIDITA’ E FUNGHI SULLA CROCE


La croce si è spezzata a causa del pessimo stato di conservazione del legno attaccato da funghi ed umidità. Dopo mesi di attesa e le verifiche degli esperti è stata depositata in queste ore la perizia sulla Croce del Papa di Cevo che, spezzandosi, il 24 aprile scorso, ha ucciso il giovane Marco Gusmini, 21enne di Lovere che si trovava in gita con l’oratorio sul Dosso dell’Androla. Funghi e umidità sarebbero stati generati dal ristagno dell’acqua piovana nei giunti della croce. Questo è il verdetto che gli esperti nominati dalla procura hanno messo nero su bianco nel documentato depositato in merito agli accertamenti e alla ricostruzione delle cause che avrebbero provocato il crollo della croce. Il documento, depositato in Procura, ovviamente, è stato inviato anche ai 13 indagati per il crollo della croce, membri dell’Associazione Croce del Papa, amministratori e tecnici. I due ingegneri nominati dal pm Caty Bressanelli che si occupa di coordinare le indagini, Dario Bianchetti e Francesco Passi, hanno avuto alcuni mesi di tempo per effettuare le verifiche sul manufatto e redarre la relazione dove si individuano le cause della rottura della croce.

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LE RELAZIONI DEI TECNICI


I tecnici, si sono avvalsi per capire meglio cosa sia accaduto anche del laboratorio Ivalsi di sesto fiorentino che sono stati a Cevo un paio di volte e che hanno setacciato la storia del monumento arrivato a Cevo qualche anno dopo la visita di Giovanni Paolo II a Brescia. Questo monumento, infatti, era stato pensato dal grande architetto Enrico Job proprio per quall’occasione. Era nata da un comitato, dopo la visita del Santo Padre, l’idea di trasferirlo sul Dosso del’Androla in Valle di Saviore, per farne un luogo di culto. Purtroppo tutti i sogni legati a questo progetto si sono infranti quel 24 aprile del 2014, così come la giovane vita di Marco Gusmini, rimasto schiacciato sotto il pesante manufatto. La conclusione cui sono giunti gli esperti era già in parte stata ventilata l’estate scorsa, durante l’ultimo giorno di sopralluoghi quando, dopo aver tagliato il moncone di croce che era rimasto issato verso il cielo. Si vedeva quasi ad occhio nudo che il legno nel punto del tracollo non era certo in buon condizioni. La relazione presentata avrebbe messo in evidenza anche alcune altre anomalie, come l’utilizzo di catramina e dei cordoni di sigillatura bituminosi, la presenza di due assicelle posizionate in un secondo momento alla sommità della croce e che probabilmente avrebbero lasciato filtrare l’acqua. La struttura della croce è molto complessa, il legno esposto agli agenti atmosferici ha bisogno di manutenzione continua. Pare che i tecnici non abbia però rintracciato alcune documentazione sull’esecuzione di controlli periodici previsti dal manuale d’uso e sulla manutenzione della croce. Pare che da ulteriori indagini la procura però sia in possesso di documenti utili rispetto a questo tema. Ora i peridi di parte ed i difensori dei 13 indagati hanno tempo fino al 19 dicembre per presentare osservazioni e controdeduzioni sul documento depositato dai periti della procura.

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L’EMERGENZA HA UN UNICO NUMERO


Presto anche la provincia di Brescia avrà un unico numero per le emergenze. Come è accaduto a Milano, l’unificazione dei numeri dell’emergenza (112, 113, 115 e 118) avverrà in modo graduale. Il 16 dicembre saranno trasferite al NUE 112 tutte le chiamate in arrivo sul numero del soccorso sanitario 118 che provengono dalle province di Pavia, Cremona e Lodi; in tempi successivi (a partire da febbraio 2015)  avverrà la migrazione del 115 (Vigili del Fuoco), del 113 (Polizia di Stato) e del 112 (Carabinieri) e verranno coinvolte le province di Mantova e Brescia. Si prevede che entro maggio 2015 la centrale  NUE 112 di Brescia sarà operativa per  tutte le province e per tutte numerazioni di emergenza. Il quadro definitivo del Numero Unico dell’Emergenza in Regione Lombardia vedrà dunque tre Centrali operative: Varese (per le province di Varese, Lecco, Como, Bergamo, Sondrio), Milano (per le province di Milano e Monza Brianza) e Brescia (per le  province di Brescia, Pavia, Lodi, Mantova, Cremona). Il modello lombardo del NUE 112 è sempre più all’attenzione a livello nazionale e internazionale. Altre regioni italiane (In particolare Lazio e Sicilia) stanno muovendo i passi istituzionali necessari per avviare lo stesso modello sul proprio territorio.

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FRANE, CHIESTI 28 MLN PER PROVINCIA


Viviana Beccalossi, assessore regioanle al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo, ha presentato al Governo le richieste della Regione Lombardia con l’indicazione delle opere prioritarie per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico fino al 2020. Si tratta 221 interventi, per un complessivo importo finanziario di circa 675 milioni di euro. Di questi progetti, 23 sono dedicati alla provincia di Brescia, per la quale l’Assessore ha chiesto circa 28 milioni di euro. Questo giovedì sono stati resi noti i risultati dello “Studio a scala di sottobacino idrografico dei torrenti di Franciacorta” che ha coinvolto la Regione Lombardia, la Provincia di Brescia e diversi Comuni del territorio. Uno studio che è servito a conoscere punto per punto le criticità del nodo idraulico di Brescia e della Franciacorta e, grazie alla collaborazione di tutti i partecipanti, è stato possibile condividere lo stato delle conoscenze sulle condizioni idrogeologiche di alcuni torrenti.
In provincia di Brescia, che per caratteristiche geografiche è una delle più esposte a simili rischi, negli scorsi anni sono state effettuate esperienze simili, con accordi sottoscritti in Valsabbia, Valcamonica e Valtrompia. Dopo l’incontro con la struttura di missione “Italia Sicura”, l’assessore, annunciando il piano complessivo delle opere per le quali verrà chiesto il finanziamento, ha ricordato che, per la provincia di Brescia, è stata dedicata particolare attenzione alla risoluzione delle problematiche nella zona montana, con diversi interventi in Valcamonica ad Artogne, Cimbergo e Paspardo, Gianico, Sonico.

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TORNA IL MALTEMPO


Torna il maltempo. Già nelle prossime ore, anche sulle nostre valli è atteso brutto tempo. Dopo l’anticiclone delle Azzorre che si è allungato fino all’Italia dove fino a questo venerdì ha favorito  ovunque il bel tempo ma anche nebbie e gelate notturno-mattutine al Nord e nelle valli del Centro, già nelle prossime ore è atteso l’arrivo anche sui nostri comprensori di una perturbazione che dovrebbe portare anche neve oltre i mille metri. Per tutto il fine settimana piogge su tutta la Lombardia. Il maltempo darà qualche fastidio anche lunedì, poi, invece, da martedì il tempo dovrebbe migliorare. Dopo il passaggio della depressione mediterranea atteso tra il 16 ed il 17 Dicembre l’alta pressione delle Azzorre partirà alla conquista dell’Europa sudoccidentale, allungandosi anche in direzione dell’Italia. Le previsioni a lungo termine ci parlano di un Natale con il bel tempo e di un periodo natalizio piuttosto secco e anche mite per il periodo specie su Nordovest. Per il momento, anche se si parla di un gennaio da gran freddo, neppure nel lungo termine sono previste irruzioni fredde significative, che possano introdurre il vero inverno sull’Italia.

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NASCE LA FIERA DEI SALAMI E SALUMI


14esima edizione della ormai storica Sagra del Porsèl a Osismo superiore dal 26 al 28 dicembre, con un importante riconoscimento di tutto il comprensorio valligiano: infatti l’edizione 2014 ospita anche la Prima Fiera dei salami e salumi della Vallecamonica, con il patrocinio della Cimunità Montana e del gal Vallecamonica- Valle di Scalve. L’iniziativa si prefigge di diffondere conoscenza e sapori di quei prodotti tipici locali ottenuti dalla carne del maiale: salame, cotechino, lardo, guanciale, pancetta, ma nel frattempo anche valorizzare il territorio e promuovere le eccellenze di produttori locali e della valle. La manifestazione è molto cresciuta nel tempo e ogni anno si arricchisce di un elemento in più che riesce ad interessare una nuova fetta di mercato. Quest’anno, tra glia spetti significativi, ci sarà anche uno speciale annullo filatelico dedicato all’evento. Fra tradizione, natura e sapori la sagra proporrà anche la presenza di hobbisti che metteranno in mostra le loro creazioni, frutto della manualità, creatività ed estro; completeranno l’insieme anche alcuni produttori agricoli locali.

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