FRONTALE A PIAN CAMUNO

E’ al vaglio degli agenti della Polizia Stradale di Darfo Boario Terme la dinamica dell’ incidente verificatosi nella serata di sabato nel tratto di statale 42 in comune di Pian Camuno.  Due i mezzi coinvolti, una Mercedes e un’ Alfa Romeo sulle quali viaggiavano 5 persone. Un impatto reso con ogni probabilità ancor più violento dal manto stradale viscido a seguito delle abbondanti piogge delle ultime ore. Tempestiva la macchina dei soccorsi allertata da alcuni automobilisti in transito. Si rendeva necessaria la temporanea chiusura del tratto stradale per facilitare le operazioni di soccorso. Sul posto giungeva un’ambulanza dell’Associazione di Volontariato S. Maria Assunta di Pisogne, i cui sanitari si prodigavano nel prestare le prime cure agli sfortunati occupanti. Attenzioni particolari venivano rivolte al più giovane di loro, un ragazzino di soli 6 anni, che fortunatamente non riportava gravi conseguenze, anche se più che giustificatamente impaurito per quanto successo. Con lui coinvolti  altri due maschi di 56 e 35 anni e altrettante femmine di 33 e 52. Per alcuni di loro si rendeva necessario il trasferimento in codice giallo all’ ospedale di Esine, le loro condizioni non sembrano destare particolari preoccupazioni. A riconferma della violenza dell’ impatto, che mandava distrutta la parte anteriore dei mezzi, il fatto che una ruota dell’ Alfa Romeo veniva tranciata di netto, finendo a pochi metri di distanza. Si sono dovute attendere le necessarie operazioni di pulizia e messa in sicurezza della sede stradale ed il conseguente recupero dei mezzi incidentati prima di poter ripristinare la circolazione trasformatasi in un lungo serpentone di auto, visto anche l’ ora di rientro alle proprie abitazioni. Resta ora da stabilire l’ esatta causa del sinistro, potrebbe essersi trattato di un’ improvviso malore o forse una manovra troppo azzardata, saranno gli accertamenti a dare un’ esatta risposta dell’ accaduto.

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LUDRIGNO ULTIMO INVERNO A RISCHIO

Sono ben 188 i paesi bergamaschi esposti a un rischio idrogeologico che, a seconda dei casi, va da medio a molto elevato, questo stando al rendiconto redatto dall’Autorità di bacino del fiume Po. Tra i tanti fenomeni registrati l’ inverno scorso da segnalare l’ emergenza valanghe che a Ludrigno di Ardesio aveva costretto 14 persone ad abbandonare casa per alcuni giorni. Ora, con 950 mila euro di contributo regionale, si sta progettando il vallo che verrà realizzato il prossimo anno a protezione dell’abitato. Nel frattempo ipotizzando un inverno nevoso  si potrebbe riproporre per alcuni abitanti il problema di sempre, vale a dire dover abbandonare le proprie abitazioni.  Tutto dipenderà dalla stagione anche se come detto sarebbe l’ ultima volta, essendo i lavori previsti con la bella stagione risolutivi del problema. Per queste ragioni non sono mancati i ringraziamenti indirizzati all’ amministrazione comunale. Per Alberto Bigoni, primo cittadino e presidente della Comunità Montana la prevenzione del dissesto è la priorità assoluta, anche se non da visibilità. Per queste ragioni l’ ente sovraccomunale ha predisposto 687mila euro nel capitolo anti dissesto.

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IL MUSEO E L’INCUBATORE

Una volta tanto gli amministratori di minoranza e quelli di maggioranza all’interno di una amministrazione comunale, sono d’accordo su un progetto. A Cividate camuno il tema attorno al quale si è sviluppato il dibattito è riportare il museo nazionale dedicato all’epoca romana, da via Roma nei pressi della zona industriale, al centro del paese. Si ma dove? A ridosso dell’Incubatore di Imprese di piazza Giacomini. Vi è infatti un’ala di ben 1000 metri quadrati adiacente alla struttura che potrebbe ospitare il Museo ma che andrebbe ristrutturata. Per questo la maggioranza alla guida del comune e i due gruppi di minoranza “Civitas” e “Cividate da Vivere”, hanno organizzato il confronto di questo venerdì sera all’Incubatore, con il presidente di Impresa e Territorio Fabio Bianchi, alla presenza dell’assessore alla Cultura della Comunità Montana Simona Ferrarini, della Soprintendenza ai Beni Archeologici e direttore del Museo di Cividate Serena Solano e del presidente dell’Associazione Italiana Città e Siti Unesco Francesco Manella. Preso atto del fatto che l’Incubatore gestito da Impresa e Territorio deve restare nell’immobile che l’Agenzia del Ministero dello Sviluppo Economico per lo sviluppo dell’Impresa Invitalia ha ristrutturato con ben 3 milioni di euro proprio perché venisse adibita a struttura per le imprese, individuata l’ala di proprietà del comune in centro al paese e attigua alla struttura, ottenuto il benestare della soprintendenza, ora si tratta di realizzare il progetto facendo sì che il Museo possa essere un valore aggiunto per l’Incubatore e che l’Incubatore possa essere un valore aggiunto per il Museo e che le due strutture possano essere insieme un punto di forza per il territorio, ognuna con la propria vocazione ed entrambe nel centro del paese.

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DAL PASSATO AL FUTURO PER IL IV NOVEMBRE

Una giornata all’insegna del ricordo, ma per guardare avanti, negli segno della democrazia e dell’unità d’Italia quella che è stata celebrata questa domenica a Costa Volpino per commemorare il IV novembre. Sono trascorsi ormai cento anni dall’inizio della Grande Guerra e i prossimi anni saranno densi di avvenimenti. Al centro di quello di Costa Volpino, oggi, i lavori effettuati dagli studenti dell’istituto comprensivo del paese sulle lettere dei soldati dal fronte. Dopo la messa celebrata nella chiesa di Corti e con decorata dal coro la,pineta, banda in testa il corteo si è mosso per le vie del paese per raggiungere il, monumento ai caduti e per rendere omaggio alle vittime di tutte le guerre. Qui si sono tenuti anche i discorsi ufficiali.

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RICORDANDO LA DIVISIONE ACQUI

Sulle isole greche di Cefalonia e Corfù 16 mila soldati italiani appartenenti alla 33esima divisione da montagna Acqui combatterono contro i tedeschi, divenuti, dopo l’8 settembre del 1943 nemici. A Cefalonia, e in proporzioni minori a Corfù, avvenne la più grande eliminazione di massa di prigionieri di guerra della seconda guerra mondiale. La divisione Acqui subì questa tragica sorte perché i tedeschi, considerandoli ammutinati e nemici, uccisero migliaia di soldati italiani. Si parla di oltre 10 mila morti. I sopravvissuti, trovarono rifugio tra la popolazione o tra i partigiani greci. La maggior parte di essi fu quindi deportata in Germania e poi in Unione Sovietica, da dove molti non fecero ritorno. In un certo senso la resistenza della Divisione "Acqui" a Cefalonia e Corfu’ rappresenta l’esempio piu’ eclatante della resistenza militare antitedesca e viene considerata da molti come uno dei primi atti  del Movimento di Liberazione Nazionale. La ricostruzione di quei tragici avvenimenti si basa sui documenti conservati negli archivi italiani, tedeschi ed inglesi, sugli atti del processo di Norimberga contro il generale Lanz e sulle memorie dei protagonisti sopravvissuti.

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LA TESTIMONIANZA DI ITALO POFFETTI


In Valle Camonica vive uno degli ultimi superstiti, Italo Poffetti, che oggi ha 97 anni e in Valle Camonica, Darfo Boario Terme , così come Sirmione, come Brescia, dove si trova una scuola dedicata all’eccidio delle isole greche è uno dei pochi comuni dove è stato eretto un monumento dedicato alla Divisione Acqui. Lo ha voluto l’amministrazione comunale e ogni anno vi si torna per ricordare questa pagina di storia. Anche quest’anno c’è Italo Poffetti che ricorda di essere stato salvato miracolosamente da un sacerdote e che ha ricordato quei momenti durante la commemorazione di questa domenica. Fu facile per i tedeschi sterminare i soldati italiani, il nostro esercito era allo sbando. Una pagina di storia, questa, spesso dimenticata, così come ci si dimentica che la Divisione Acqui fa parte dell’ANPI, in un certo senso questi soldati furono i primi partigiani. E’ giusto e doveroso ricordare anche queta pagina di storia come ha sottolineato Celestino Violini, figlio di un superstite e presidente della Divisione Acqui Brescia presente oggi a Boario insieme alle autorità, sindaco in testa.

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L’ESTATE DI SAN MARTINO

La storica Piazza dell’ Orologio e il Palazzo Comunale, hanno preso vita questo finesettimana grazie alla Bandabidù, artefici della  tradizionale Estate di San Martino giunta quest’anno alla 14esima edizione. Al piacere di assaggiare i tradizionali taglieri ma anche i piatti tipici della tradizione orobica, si è affiancata la variegata selezione di vini proposta, mentre ad allietare i presenti gli immancabili momenti musicali. Una due giorni che, sia pur penalizzata dal tempo, si è riconfermata di grande interesse anche culturale, grazie ad una serie di visite guidate programmate per l’ occasione.

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IL SALUTO DI VEZZOLI ALLA SUA RSA

Dopo anni di impegno come consigliere e vice presidente e da presidente, Innocenzo Vezzoli lascia la carica avendo sollecitato più volte le amministrazioni comunali di Darfo Baorio Terme, Angolo e dei 4 comuni della Valle di Scalve, Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore, a voler procedere alla nomina del suo sostituto. Lascia con serenità e soddisfazione per quanto fatto e infatti il suo bilancio economico, gestionale e imprenditoriale lo dice a chiare lettere. La RSA Angelo Maj, che ha iniziato il suo cammino sociale con la storica villa, è cresciuta e si è adeguata costantemente agli standard regionali richiesti e oggi rappresenta un modello funzionale, gestionale e tecnologico realizzato e reso idoneo alle mutate esigenze degli utenti anziani e non autosufficienti, I lavori fatti in questi anni lo dimostrano e le ultime realizzazioni ne sono una conferma. Il cambio della guardia avviene in modo naturale, più volte richiesto dallo stesso Vezzoli all’Amministrazione comunale di Darfo Boario Terme dopo le elezioni del 2013: a giorni dunque si procederà alla nomina del nuovo Consiglio, composto di 7 membri tra cui verrà nominato il Presidente. La Angelo Maj in questi anni ha saputo dare un servizio di efficienza, qualità, attenzione alla persona ed ai bisogni dei più fragili, partecipando anche al progetto Alzheimer e costruendo una serie di importanti rapporti con il territorio. I conti sono in ordine e dunque oggi chi si appresta a dirigerne le sorti ha di fronte a sé una strada aperta.

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PONTE DI LEGNO FORMA I DIRETTORI DELLE PISTE

I direttori di pista si formano a Ponte di Legno. Sarà, infatti, il centro formativo provinciale "Zanardelli" ad ospitare da 10 al 14 novembre prossimo il corso di formazione per direttori di pista organizzato da Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari) Lombardia e promosso dalla Direzione generale Sport e Politiche per i giovani" di Regione Lombardia. Lo ha annunciato l’assessore regionale allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi a seguito della pubblicazione del decreto che attiva la proposta. "Il corso formativo – spiega l’assessore Rossi – avrà una durata totale di 40 ore di lezioni teoriche e pratiche e rientra negli obiettivi del Programma regionale di sviluppo della legislatura per sostenere i comprensori sciistici e le infrastrutture della montagna. Una dimostrazione dell’attenzione della Giunta regionale alla montagna e al suo mondo, attivando tutte le politiche possibili per la sua fruizione e promozione anche con personale qualificato a garanzia dei fruitori della montagna".

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LA PREVENZIONE PRIMA DI TUTTO

Lo staff del centro kinetik coordinato dal medico fisiatra effettuerà due esami per la valutazione della densità metrica ossea (moc) e della composizione corporea (Bia), nella giornata del 15 novembre. La Moc è un esame che consente di misurare la densità ossea in relazione all’età ed al sesso della persona. Indica la predisposizione alla comparsa dell’osteoporosi e permettere di mettere in atto i provvedimenti (dieta ed attività fisica) e le terapie idonee ad arrestarne l’evoluzione. La misurazione della composizione corporea è invece un’analisi di tipo bioelettrico che valuta quantitativamente e qualitativamente le composizione corporea, l’idratazione, l’acqua totale e il peso, calcolando parametri come la massa muscolare, la massa grassa, il grasso viscerale. Dalle 09.30 alle 18.00 presso il Centro di Scienza Motorie di Rogno, la società Sportiva dilettantistica Kinetik Progettiamo Salute, metterà dunque a disposizione degli esperti anche per dei consigli di stili di vita e sport terapia, con l’obiettivo di prevenire l’osteoporosi. Un modo per ribadire che la prevenzione parte dai luoghi dove si pratica sport diffondendo una cultura sportiva che mira prima di tutto al benessere e alla salute. La giornata di prevenzione si svolgerà sabato 15 novembre e al costo di 20 euro e su prenotazione, sarà possibile sottoporsi ad un vero e proprio screening sul proprio stato di salute.

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