Incidente rebus in località Fontanelle a Montecchio intorno alle 5 della notte fra sabato e domenica. Un’auto si ribalta, muore il passeggero, ma non ha con sé i documenti e fino a questa domenica pomeriggio non è stato possibile identificarlo. Del conducente del mezzo che, impazzito è finito dritto contro il guard rail e si è ribaltato più volte nel prato lungo la strada che collega la Sacca a Montecchio, nessuna traccia. Scatta così la caccia all’uomo anche con il soccorso alpino, ma poi le indagini dei carabinieri arrivano ad una svolta quando un 30enne camuno domiciliato a Rogno ma residente a Valle di Saviore, si presenta qualche ora dopo lo schianto, al pronto soccorso di Esine con ferite ritenute compatibili con un incidente stradale. Portato in caserma dai carabinieri il giovane, con precedenti per guida in stato di ebrezza e sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, nega tutto e afferma di essere stato picchiato: nega di conoscere la vittima dell’incidente e nega di essere lui il conducente del mezzo. Contro di lui però ci sarebbero le ferite, i precedenti, che spiegherebbero la fuga e la macchina incidentata: una Volkswagen Golf intestata proprio alla madre del 30enne. “Me l’hanno rubata stanotte” – ha affermato il sospettato non convincendo i carabinieri della compagnia di Breno che hanno condotto le indagini e che lo hanno denunciato in stato di libertà per omicidio colposo e rifiuto di sottoporsi ad accertamenti. Nel frattempo sono proseguite le indagini per dare un volto e un nome alla slama portata alla camera mortuaria dell’ospedale di Esine e nel pomeriggio di questa domenica finalmente il mistero si risolve: la vittima è un 41enne di Darfo Boario Terme, A. D le iniziali, che probabilmente, quando è successo l’incidente, stava rincasando dopo il sabato notte. La salma dell’uomo è stata riconosciuta intorno alle 16.00 dai famigliari allertati dai carabinieri.
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