Un paio di scarponi di lavoro e altri oggetti di uso comune prelevati nella villetta di Mapello di Massimo Bossetti sono stati al centro delle nuove analisi condotte questo martedì dai Ris di Parma. Sono infatti attesi sia dall’accusa sia della difesa del muratore di Mapello accusato di aver ucciso Yara Gambirasio, gli esiti di tutte le analisi effettuate nelle ultime settimane di cui ancora gli esperti non hanno dato esiti definitivi. Si cercano tracce di Yara oppure altri dettagli, oltre al DNA, che lo riconducano all’omicidio della 13enne di Brembate. Sia gli esami condotti sui mezzi dell’uomo, la Volvo e l’autocarro, sia quelli condotti su indumenti, pc, telefoni e documenti, al momento non avrebbero portato ad aggiungere nulla al quadro probatorio. Nell’attesa i legali di Bossetti, che si trova in carcere dal 16 giugno per via della prova del DNA, presenteranno come già annunciato settimane fa, istanza di scarcerazione. Probabilmente a settembre inoltreranno la richiesta al gip di Bergamo. In assenza di altre prove e in attesa di ripetere quella “regina” del Dna, visto anche il protrarsi delle analisi della scientifica, la difesa chiede che quell’uomo che da 64 giorni si trova in carcere e che 64 giorni continua a proclamarsi innocente, possa tornare ai suoi affetti in attesa che le indagini e la giustizia facciano il loro corso.
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