
pubblicato da rammlied_
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"Quella sera Massimo era a casa". Non solo la moglie di Bossetti crede fermamente nella sua innocenza, ma garantisce anche che la sera di quel drammatico 26 novembre 2010 – giorno dell’omicidio di Yara Gambirasio – l’uomo era in casa con la sua famiglia. Marita Comi, la 40enne moglie di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere dal 16 giugno scorso con l’accusa di essere l’omicida della piccola ginnasta di Brembate, non ha dubbi: suo marito è innocente. Lo ha sempre detto ed ora racconta di lui, della loro vita insieme in un memoriale al settimanale Gente in edicola in questi giorni. Racconta di una vita fatta di una "banale felicità" e di gesti quotidiani ripetitivi, delle sere passate in casa con i figli, del terrore di quel 16 giugno quando si è trovata in casa un esercito di carabinieri e poi tutto quello che si è detto su suo marito che in carcere lei ha incontrato sei volte, che piange, si dispera e continua a proclamarsi innocente. A quell’innocenza la donna crede, lo ha sempre fatto, mai ha vacillato la sua fiducia nei confronti del compagno di vita. Altra storia per gli inquirenti secondo i quali ci sarebbero in tutta questa vicenda ancora dei punti oscuri. Per esempio, Massimo Bossetti ha incontrato o no Fulvio Gambirasio, il papà di Yara nel cantiere di Brembate? La moglie non lo sa. Ma Massimo ha dichiarato agli inquirenti di averlo incontrato almeno in un’occasione. Cos’altro ha nascosto allora quest’uomo alla famiglia?
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A bordo dell’ultraleggero partito da l campo volo di Capriate San Gervasio che questo sabato mattina si è schiantato a Varsi, sull’appennino parmense, c’erano due bergamaschi. Il bilancio è di un morto e un ferito grave. Entrambi del 1963, i due bergamaschi erano diretti all’isola d’Elba. Uno dei due è deceduto dopo lo schianto, nonostante i soccorsi in atto, l’altro è stato condotto in gravissime condizioni, all’Ospedale Maggiore di Parma dove è ricoverato in rianimazione.
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Due interventi distinti del soccorso alpino questo sabato pomeriggio nella zona di Castione della Presolana. Nel primo caso, si tratta di un uomo di 60 anni, di San Zeno Naviglio che ha riportato una distorsione alla caviglia nei pressi del Rifugio Cassinelli, mentre era lungo il sentiero con altri escursionisti. Non riusciva a proseguire ma sono riusciti ad avvicinarsi al rifugio, dove poi è stato raggiunto dai tecnici della VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino, che lo hanno accompagnato a valle. Dopo pochi minuti, alle 12:20, è arrivata la richiesta d’intervento per una donna di 60 anni di Villa di Serio, che ha una casa anche nei pressi del Monte Pora; era uscita con amici per cercare funghi. Non essendosi presentata al momento del rientro, come concordato, e poiché non aveva con sé il telefonino, si sono preoccupati e hanno dato l’allarme. L’hanno ritrovata poco dopo sulla strada che porta da Lantana al Monte Pora, incolume. L’intervento si è concluso alle 13:40.
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Con il traffico che è tornato a scorrere a doppio senso sulla statale 42 è stata ufficialmente chiusa la fase di emergenza a Sonico, il comune dell’alta Valle Camonica colpito dall’esondazione del Torrente Re nella notte di martedì. Anche l’unità di comando locale ha finito il suo lavoro. Da qui sono state coordinate tutti gli interventi sin dalla notte di martedì. Con l’arrivo del prefetto è stata istutuita l’unità di crisi e l’UCL ne è stato il fulcro. Qui sono state smistate le squadre dei vigili del fuoco sia permanenti che volontari, sia quelle dei volontari di protezione civile che hanno operato in posto. Oltre cento gli interventi effettuati, più di cento i vigili del fuoco che si sono alternati in posto, 160 i volontari impiegati nelle operazioni.
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E’ stato un temporale tanto improvviso quanto violento a provocare l’esondazione del Torrente Re martedì notte a Sonico. Una vera e proprio bomba d’acqua che ha riversato forti e violente piogge che hanno trascinato a valle materiale che si è poi fermato nei pressi dei ponticelli che hanno fatto da diga e hanno fatto uscire le acque del torrente che quindi si sono riversate lungo le vie del paese. Sonico del resto è stato costruito sul conoide del torrente Re e questa è la causa di tutto. Ma anche molti altri comuni della media e bassa Valle Camonica sono nelle stesse condizioni è quindi necessario che i piccoli corsi d’acqua vengano regimentati per evitare che succedano altre cose del genere.
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95 mila euro per le azioni di pronto intervento effettuate in seguito all’esondazione del Torrente Re nella notte fra lunedì e martedì a Sonico. Arrivano da Regione Lombardia. Ad annunciare l’arrivo dei fondi l’assessore Regionale al Territorio, la bresciana Viviana Beccalossi che già nella mattina di martedì aveva effettuato, accompagnata dal consigliere Fabio Fanetti, un sopralluogo nella Sonico allegata in seguito all’esondazione del Re. "A seguito di sopralluoghi tecnici dei funzionari della sede territoriale di Brescia – ha dichiarato l’assessore Beccalossi – a supporto del Comune, sono stati attivati due pronti interventi: uno per la movimentazione del materiale che ha occluso il corso d’acqua in più punti all’interno del centro abitato (25.000 euro), l’altro (93.000 euro) a monte dell’abitato per rimuovere ed allontanare 2.500 metri cubi di m ateriale alluvionale". Ormai, grazie al grande lavoro dei tanti volontari che coordinati dall’UCL dei vigili del fuoco del comando di Brescia in posto da martedì notte, si sono avvicendati a Sonico, ora il paese ha ritrovato il suo aspetto di sempre.
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Cambia l’amministrazione comunale e dopo 20 anni la Fondazione Onlus Rsa Santa Maria della Neve di Pisogne cambia il presidente. Il sindaco Diego Invernici ha presentato questo sabato il nuovo Cda alla guida della fondazione: a Vincenzo Raco e al suo direttivo, cui vanno i ringraziamenti degli amministratori, succede Giovanni Battista Bianchi, primario all’ospedale di Lovere e specializzato in medicina interna ed oncologia. “Per guidare una delle strutture sanitarie più importanti della Valle Camonica, per qualità e quantità dei servizi offerti – ha dichiarato il dottor. Bianchi- serve un impegno a tempo pieno, quindi chiederò di andare in pensione una anno prima per poter dedicarmi esclusivamente alla Fondazione.”
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Regione Lombardia ha pubblicato il Bando Volontariato e il Bando Associazionismo a sostegno di progetti dedicati alla tutela della fragilità, promozione della socialità e promozione del benessere psicofisico della persona. Le risorse a disposizione ammontano a 1 milione e 150mila euro per il Bando Volontariato e 700mila euro per il Bando Associazionismo. I bandi sono disposti dalla Legge regionale del 14 febbraio 2008 e intendono sostenere progetti presentati dalle organizzazioni di volontariato, dalle associazioni senza scopo di lucro e dalle associazioni di promozione sociale iscritte ai Registri Regionali e Provinciali dell’Associazionismo. Testi e modulistica dei bandi sono disponibili sul sito di Regione Lombardia http://ift.tt/V7NRL4
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