SANI E SALVI GLI SCOUT

Stanno bene e sono rientrati i quindici ragazzi e i loro due accompagnatori che ieri sera avevano perso l’orientamento sopra Saviore dell’Adamello. Fanno parte di un gruppo scout proveniente da Venezia. Si erano diretti verso il Pian della Regina ma si sono ritrovati nella zona impervia del Monte Marser. Erano comunque attrezzati per trascorrere la notte all’aperto. Nonostante le difficoltà di comunicazione, sono riusciti ad avvisare che nessuno di loro era ferito e che quindi sarebbero ripartiti stamattina. Hanno trascorso la notte in tenda, cono loro aveva anche vivere con i quali si sono rifocillati. I tecnici CNSAS che hanno seguito l’intervento sono quelli della Stazione di Media Valle, in tutto una decina, tra ieri e oggi. Li hanno incontrati in tarda mattinata in località Du Oi, lungo la strada che sale da Fabrezza verso il Rifugio Prudenzini. Ieri sera, comunque i tecnici del soccorso alpino, erano partiti per l’Intervento di ricerca in nella zona di Malga Casintìa per cercare il gruppo gruppo di scout che non aveva fatto rientro alla base. Sul posto c’erano i tecnici della Stazione di Media Valle.

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IN MONTAGNA CON LA TESTA

Gli esperti della montagna prendendo spunto da questo fatto, ribadiscono l’importanza di effettuare le escursioni, soprattutto in alta montagna, con la giusta attrezzatura. Se questi ragazzi non fossero stati attrezzati per l’alta montagna, con una notte come quella appena trascorsa sarebbe stato difficile per loro riuscire a resistere. Le raccomandazioni, dunque, sono sempre quelle di affrontare la montagna in massima sicurezza, con la giusta attrezzatura, informandosi anche sugli itinerari da percorrere e sulle condizioni del meteo. Quest’anno, soprattutto, in cui ci sono condizioni di tempo instabile è consigliato essere pronti in caso di maltempo. E’ bene anche avere dei punti di riferimento perché quando si alzano le nebbie è probabile anche perdere l’orientamento.

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LA REPLICA DI ENEL

Anche le organizzazioni sindacali Cgil e Cisl Valle Camonica Sebino intervengono con un comunicato stampa esprimendo preoccupazioni sulla volontà di Enel di accorpare la sede di Breno a Brescia dopo che la proposta di accorpamento è stata consegnata – per l’ennesima volta – dicono le organizzazioni sindacali, alle segreteria nazionali in data 4 luglio. Il timore è che possa venire a mancare il rapporto diretto tra Enel e il territorio camuno con il trasferimento delle attività specialistiche e con il mantenimento in Valle Camonica delle sole attività operative. Quindi il presidio di Breno verrebbe declassato a ruolo marginale, in quanto- scrivono i sindacati- sorge in territorio montana quindi considerato marginale o poco remunerativo. Ci sarebbe inoltre un effetto domino sulla squadra che opera a Edolo. A Breno resterebbero 30 operatori per soddisfare le esigenze di moltissime utenze. (110 mila quelle presenti in Valle Camonica). Nel ricordare che negli ultimi anni nel settore si sono persi 350 posti di lavoro, i sindacati fanno appello a politici ed amministratori per riequilibrare i pro e i contro dello sfruttamento idroelettrico del territorio camuno. Sulle preoccupazioni avanzate dalla Valle Camonica a livello parlamentare e regionale oltre che locale in questi giorni circa la soppressione del presidio Enel di Breno, Enel interviene con un comunicato stampa in cui afferma che “il processo di riorganizzazione non comporta tagli al personale e non avrà ripercussioni sulla qualità del servizio elettrico offerto alla clientela in Valle Camonica. Non vengono modificate infatti le attività operative del personale e restano confermate le sedi di lavoro, con i rispettivi tecnici e operai in servizio che continueranno ad operare, in maniera integrata, sui territori di competenza. “A riprova dell’impegno aziendale a garanzia della qualità del servizio e del presidio del territorio” – continua Enel nella nota – nei primi mesi dell’anno Enel Distribuzione ha effettuato in tutta Italia oltre 1500 assunzioni (circa 200 in Lombardia) di giovani apprendisti operai destinati, nel quadro di una grande operazione di ricambio generazionale, a sostituire il personale in uscita e a rafforzare le strutture operative del territorio.

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SONGAVAZZO APPROVA IL BILANCIO

10 i punti all’ ordine del giorno del Consiglio comunale di  Songavazzo, che ha visto l’ approvazione, insolitamente nel mese di agosto, del bilancio di previsione 2014.
Decisamente bassa la pressione fiscale, in considerazione del fatto che la Tasi non ha alcuna incidenza nell’ economia dei residenti, mentre si è optato il sensibile necessario aumento dell’ IMU. La scelta relativa alla Tasi è motivata dalla volontà di non creare disagi e ulteriori costi per il calcolo e la predisposizione delle pratiche richieste.

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BRACCIALETTI BIANCHI IN VALLE CAMONICA

Braccialetti bianchi a due sindaci camuni, Paolo Erba di Malegno e Roberto Menici di Temu’. Insieme ad altri 73 primi cittadini italiani hanno aderito  alla campagna Riparte il futuro ideata da Libera e dal Gruppo Abele nel 2011 contro la corruzione nella pubblica amministrazione. Gli sono stati consegnati questo martedì sera nel corso di una cerimonia a Malegno. Con l’adesione a questa campagna i due sindaci si impegnano a rendere trasparente il loro operato. Un impegno già preso in campagna elettorale ed ora sottoscritto ufficialmente. Un piccolo gesto per dire che si può cambiare. Con le ultime tornate elettive sia alle politiche, che alle amministrative, che alle europee di sottoscrivere un impegno alla trasparenza e all’onesta. Se in Italia non esist
esse questo fenomeno avremmo già pagato il debito pubblico.

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UNA FIACCOLATA PER RICORDARE

La cerimonia di consegna dei braccialetti bianchi ai due sindaci camuni che hanno aderito alla Campagna Riparte il Futuro, nel corso della serata organizzata da Libera Valle Camonica per ricordare, a 25 anni dalla loro uccisione in un agguato mafioso, di Ida e Nino Agostino a cui il presidio camuno è dedicato.  La fiaccolata e partita del Santel de l’ora di Malegno per raggiungere poi il Municipio dove in segno di pace le tre aderenti più giovani di Libera Valle Camonica, dopo aver ascoltato le testimonianze di alcune associazioni del territorio, hanno piantumato un ulivo in segno di pace.

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