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Domenica 18 luglio un escursionista che transitava sul sentiero che da Bazena conduce al lago della vacca, in prossimità di una malga alta, ha assistito ad una scena raccapricciante che ha documentato con immagini scattate in diretta: l’esecuzione di un cane da pastore da parte di due uomini, mentre un giovane ed un ragazzino assistono alla scena. Le foto sono state consegnate in forma anonima al quotidiano Bresciaoggi che le ha pubblicate, dedicando una intera pagina, nell’edizione di martedì 29 luglio. Le immagini ritraggono un cane di taglia media con il pelo di color nero e marrone, avvicinato da una persona, che a sangue freddo comincia a prenderlo a bastonate; quindi arrivano altre due persone che si uniscono alla mattanza, cominciando a colpire l’animale ormai steso a terra inerme. Non solo bastonate: il cane viene anche colpito con dei sassi. Quindi uno dei tre si accanisce prendendo a calci la testa dell’animale; un altro si avvicina all’animale impugnando una grossa pietra, che scaglia sul cranio del cane.
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I Carabinieri di Breno, non appena appresa la notizia dal giornale, hanno immediatamente attivato una ricerca sul territorio di Bazena per capire quale fosse la malga e dunque risalire agli autori del gesto; nel primo pomeriggio il cerchio si è ristretto anche grazie alla collaborazione del Corpo Forestale dello Stato di Breno e sembrerebbe che un mandriano che conduce l’alpeggio alto lungo il sentiero della Valfredda per il lago della Vacca sia stato inviato a presentarsi con urgenza in caserma a Breno.
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Quella malga, così come molte della zona, si trova in comune di Breno e proprio il sindaco della cittadina, Sandro Farisoglio, appresa la notizia ha dichiarato il disgusto profondo per quanto accaduto, dicendosi incredulo che una persona che vive in un contesto civile possa compiere un gesto così grave di fronte anche a un minore, il che rende il fatto ancora più deplorevole. Farisoglio ha dichiarato anche la necessità di tutelare gli alpeggi e il patrimonio del comune e di tutti: chi occupa spazi pubblici come nel caso di una malga, ha concluso il Sindaco di Breno, deve rispettare il patrimonio e le regole di civismo di base. L’atto compiuto è penalmente rilevante: l’uccisione di animali, o animalicidio, in diritto penale, è il reato previsto dall’art. 544-bis del Codice Penale ai sensi del quale: Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi. Gli autori del gesto stanno rischiando grosso.
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E’ finito in carcere un 52enne della Valle Seriana accusato di violenza sessuale. L’uomo deve scontare tre anni e quattro mesi per aver palpeggiato due ragazzine, sue vicine di casa, in cambio di soldi ai genitori. La sua condanna dopo il processo di primo grado è diventata definitiva nei giorni scorsi e in queste ore i carabinieri di Clusone hanno arrestato l’uomo che non ha presentato ricorso dopo la sentenza. Tutto rinviato per i genitori delle due piccole, condannati a loro volta, che hanno invece presentato ricorso in appello. Le ragazzine, che all’epoca dei fatti, avevano meno di dieci anni, sono state allontanate da casa e si trovano ora in una struttura protetta.
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I fatti risalgono a due anni fa. A far emergere la squallida situazione un vicino di casa insospettito dal via vai del 52enne dall’appartamento della famiglia straniera. Aveva assistito anche ad una discussione fra il padre delle piccole e il pensionato arrabbiato perché gli chiedevano troppi soldi. E’ scattata la segnalazione, il resto lo hanno fatto i sevizi sociali e quindi i carabinieri. Grazie anche all’installazione di telecamere nascoste gli inquirenti hanno appurato che il 52enne, in cambio di soldi, si intratteneva nell’appartamento delle famiglia straniera con le due figlie della coppia, palpeggiandole davanti ai genitori che, comunque, non hanno mai preso parte direttamente alle violenze. Il pensionato, invece, dopo aver consegnato il denaro ai genitori, con la scusa di giocare con loro, metteva le mani addosso alle bambine.
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